Youth4Climate, il cambiamento passa da istruzione ed educazione

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Nel documento approvato a Milano, che sarà sottoposto alla COP26 Unfccc di Glasgow, i giovani del movimento di Greta Thunberg puntano su 4 messaggi chiave, tra i quali spicca la diffusione della consapevolezza sul climate change a tutti i livelli.

Se si dovessero riassumere i risultati della manifestazione “Youth4Climate: driving ambition”, che si è svolta a Milano dal 28 al 30 settembre scorso con la partecipazione di Greta Thunberg, lo si potrebbe fare attraverso quattro messaggi chiave.
Elementi che andranno a costituire il filo conduttore del documento che il movimento presenterà ai lavori della COP26 Unfccc di Glasgow, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà nella capitale Scozzese dal 31 ottobre al 12 novembre.

Di cosa parliamo?

Focus sulla questione culturale seguendo 4 direttrici

Tra questi una parte significativa, la quarta, punta sulla questione culturale, e quindi sull’impegno per formare nella società la consapevolezza dei cambiamenti climatici e dei rischi che comportano. L’invito che i giovani del movimento fondato da Greta Thunberg rivolgono alle istituzioni, e in particolare i ministri dell’istruzione e dell’ambiente della Cop26, è di impegnarsi sull’educazione su quattro direttrici.

1. Coinvolgere giovani e comunità

In primo luogo “coinvolgendo i giovani e le comunità per affrontare il cambiamento climatico, riconoscere e sostenere le popolazioni vulnerabili, garantire l’accesso a varie risorse come i servizi sanitari e amplificare le voci diverse”. Un impegno che dovrà passare attraverso il supporto alla “creazione di piattaforme e meccanismi multi-stakeholder per condividere informazioni e soluzioni sul clima e promuovere la partecipazione negli spazi decisionali”.

2. Alfabetizzazione climatica e formazione per tutti

A seguire c’è il punto che riguarda più strettamente l’educazione: i governi dovrebbero impegnarsi a promuovere “un’istruzione completa e universale sui cambiamenti climatici e un’alfabetizzazione climatica per tutti”, con “finanziamenti adeguati secondo le scadenze internazionali”. Si potrà centrare questo risultato, secondo Youth4Climate, grazie a “un approccio olistico, integrando la conoscenza indigena e locale, la prospettiva di genere e promuovendo cambiamenti negli stili di vita, negli atteggiamenti e nei comportamenti, garantendo la neutralità climatica e la resilienza climatica delle istituzioni educative”, attraverso “l’istruzione formale, non formale e informale, l’apprendimento tra pari e le attività extracurriculari”.

3. Comunicazione e media favoriscano consapevolezza pubblica e mobilitazione

Il passo successivo, secondo le linee guida stilate a Milano, riguarda la consapevolezza pubblica e mobilitazione, ed è essenzialmente una nuova strategia di comunicazione rivolta a tutti e ovunque, con l’invito ai governi e agli altri attori rilevanti “a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici per ogni persona nel mondo, dando risalto ai rifugiati climatici, attraverso i media tradizionali e utilizzando campagne, arte, sport, intrattenimento, leader comunitari, influencer e social”.

4. Formare giornalisti e comunicatori sui temi del climate change

Infine viene riconosciuto un ruolo importante ai media, e per questo i ragazzi di Youth4Future chiedono iniziative per “formare giornalisti e comunicatori per trasmettere l’urgenza e le implicazioni della crisi climatica in modo trasparente, accessibile e colloquiale semplificando le scoperte scientifiche, facilitando la comprensione delle politiche e sottolineando l’esistenza e la fattibilità delle soluzioni”, utilizzando “i social media e i mezzi di comunicazione tradizionali”.

Gli altri tre messaggi chiave, un impegno a 360°

Ma al di là di questo quarto “key message” emerso dalla kermesse milanese, che punta in modo più diretto su educazione e comunicazione, gli altri tre non sono meno importanti né meno impegnativi.

Coinvolgere i giovani nelle decisioni
Si parte dalla richiesta ai paesi di garantire con urgenza “un impegno e un coinvolgimento significativi dei giovani in tutti i processi decisionali sui processi con implicazioni sul cambiamento climatico e sulla pianificazione, progettazione, attuazione e valutazione delle politiche climatiche a livello multilaterale, nazionale e locale con un ambiente favorevole”. Una richiesta che passa anche dall’aumento del “supporto finanziario, amministrativo e logistico per promuovere l’impegno dei giovani a guidare efficacemente l’ambizione climatica e l’azione concreta”, e dalla richiesta di fondi “per sostenere la partecipazione dei giovani ai processi decisionali con implicazioni sui cambiamenti climatici”.

Transizione Energetica
Il secondo key message riguarda la richiesta di “una transizione energetica urgente, olistica, diversificata e inclusiva entro il 2030, che dia priorità all’efficienza energetica e all’energia sostenibile”.

Obiettivo Zero emissioni
Il terzo key message, infine, riguarda l’impegno degli attori non statali, e comprende la richiesta dell’abolizione dell’industria dei combustibili fossili al 2030 e la fine immediata di tutti gli investimenti in questa direzione. In parallelo i giovani del movimento chiedono che i privati si impegnino nella prospettiva zero emissioni.