Pnrr, l’Italia accelera su fibra e 5G

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Grazie agli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si punta a dotare di connessioni ultraveloci tutto il territorio nazionale, comprese le isole minori. Focus sulle scuole e le strutture sanitarie

L’Italia punta a recuperare il proprio gap nel campo delle connessioni ultraveloci, e con questo obiettivo ha destinato 6,71 miliardi di euro del Piano Nazionale di ripresa e resilienza allo sviluppo delle reti a banda ultralarga – dove la fibra è la componente fondamentale – e 5G. Si punta entro il 2026 a garantire la connettività in banda ultralarga a 1 Gbps complessivamente a 8,5 milioni di famiglie, arrivando contestualmente a coprire tutto il territorio nazionale con la rete mobile di nuova generazione. Per arrivare a colmare il ritardo infrastrutturale che penalizza l’Italia rispetto ai paesi più avanzati in Europa, sono in cantiere – in parallelo con la vera e propria infrastrutturazione nelle aree finora scoperte – anche interventi per la semplificazione amministrativa delle procedure di autorizzazione.

La strategia si basa su cinque pilastri principali: il piano “Italia a 1 Giga”, il piano “Italia 5G”, il piano “Scuole connesse”, il piano “Sanità connessa” e il piano “Isole minori connesse”.

Di cosa parliamo?

Il piano Italia a un Giga

L’obiettivo è di fornire connettività a 1 Gigabit/s in download e a 200 Mbit/s in upload nelle cosiddette “aree di fallimento del mercato”, quelle cioè in cui non sarebbe conveniente investire per gli operatori Tlc, con uno stanziamento di circa 3,8 miliardi di euro. Approvato dal Comitato interministeriale per la transizione digitale nel luglio 2021, il piano è stato sottoposto a consultazione pubblica dal 6 agosto al 25 settembre 2021, per essere poi notificato alla Commissione europea. Completate tutte le procedure del caso a metà del gennaio 2022 è stato pubblicato il primo bando, che consentirà la connessione con internet veloce a nuovi sette milioni di numeri civici in tutta Italia, suddivisi in 15 lotti. 14 di questi sono stati assegnati alla fine di maggio, e il mese successivo, alla fine di luglio, è arrivata l’assegnazione del quindicesimo.

Il piano Italia 5G

Si tratta in questo caso di fornire connessioni 5G nelle aree a fallimento di mercato, in quelle zone cioè in cui gli operatori non sarebbero arrivati a causa della scarsa redditività dell’eventuale investimento. Il piano ha una dotazione complessiva di circa 3,7 miliardi di euro ed è il primo che prevede investimenti pubblici a sostegno dello sviluppo del mercato mobile nel Paese. L’obiettivo è di “soddisfare pienamente il fabbisogno di connettività mobile – si legge sul sito del ministero dell’Innovazione tecnologica – e di fornire servizi mobili innovativi e ad elevate prestazioni”, assicurando un “significativo salto di qualità della connettività radiomobile mediante rilegamenti in fibra ottica delle stazioni radio base e la densificazione delle infrastrutture di rete”. Grazie a questi interventi si punta a garantire una velocità di connessione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink. Il piano è stato messo in consultazione pubblica dal 15 novembre al 15 dicembre 2021, e successivamente notificato alla Commissione europea.

Il piano Italia 5G è composto da due bandi, pubblicati nel marzo 2022, per rilegare in fibra ottica più di 10mila siti radiomobili già esistenti e realizzarne di nuovi in oltre 2mila aree del Paese, con il finanziamento pubblico che potrà arrivare a coprire fino al 90% delle spese degli operatori per questi nuovi progetti.

Il piano Scuole connesse

Si tratta di una serie di interventi per arrivare all’obiettivo di fornire l’accesso a Internet a un Gbps a tutte le scuole sul territorio nazionale, per un investimento complessivo stimato in 261 milioni di euro. Entro la fine del 2023 è fissato il termine per completare i primi interventi, che hanno inizialmente riguardato gli edifici delle scuole secondarie di primo e secondo grado per poi interessare anche le scuole primarie e dell’infanzia.

Il bando scuole connesse è stato pubblicato alla fine di gennaio 2022, e assegnato il 6 giugno, con l’obiettivo di arrivare a servire con Internet ultraveloce i quasi 10mila istituti che non avevano disponibilità di connessioni, suddivise in otto lotti per area geografica, e in questo caso i lavori dovranno essere completati entro la metà del 2026.

Il piano Sanità connessa

L’obiettivo in questo caso è di fornire connettività in banda larga a un gigabit per secondo alle 12.280 strutture sanitarie pubbliche italiane, per una spesa complessiva stimata in 501 milioni di euro, compresa la fornitura del servizio di assistenza tecnica e di manutenzione. Per 4.700 edifici si tratterà di un “upgrade” della rete esistente, che non arriva ai livelli di servizio stabiliti dal piano. Il bando è stato aggiudicato il 6 giugno. “La nuova rete – spiega il sito del ministro dell’Innovazione tecnologica – sarà interamente finanziata e di proprietà dello Stato e sarà gestita da uno o più operatori che verranno scelti sulla base di un processo di selezione competitivo, aperto, trasparente e non discriminatorio, rispettando il principio di neutralità tecnologica”.

Il bando Isole minori connesse

La strategia sulla banda ultralarga non dimentica le isole minori, e punta a dotare di connessioni veloci quelle che ne sono sprovviste. I 45 milioni di euro messi a disposizione dal Pnrr sono stati assegnati alla fine di aprile, consentendo così l’avvio dei lavori nelle aree interessate che si trovano in Lazio, Puglia, Sicilia, Toscana e Sardegna. “L’aggiudicazione dei 45 milioni di questo bando per le isole minori – sottolinea Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale – segna un passo importante nel percorso che abbiamo tracciato verso un’Italia sempre più digitale, e per non lasciare indietro nessuno.