Terre Roveresche, dove i rifiuti diventano un valore

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Il Comune in provincia di Pesaro Urbino ha trovato il modo per ridurre drasticamente la produzione di CO2 e per guadagnare anche economicamente dalla sua gestione del ciclo dei rifiuti: ecco come

Gestire il ciclo dei rifiuti in modo virtuoso è un modo per ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, ma può trasformarsi anche in un’opportunità economica per le amministrazioni comunali. A dimostrarlo è l’esperienza del Comune di Terre Roveresche, in provincia di Pesaro Urbino, che dal 2019 adotta la metodologia “Carbon WastePrint” per il calcolo dell’anidride carbonica emessa dalle utenze nella gestione di rifiuti urbani.  Dal 2020 al 2022 l’amministrazione ha ottenuto un risultato importante, riuscendo a ridurre di 5mila tonnellate la produzione di anidride carbonica, riuscendo a ottenere grazie alla vendita di certificati verdi, lo scambio di crediti di carbonio nel mercato volontario, 20mila euro di ritorno economico.

Di cosa parliamo?

Su cosa si basa il sistema

Il sistema si basa su una misurazione molto precisa che consente di determinare, in termini di CO2 prodotta, l’impatto ambientale di ogni utenza nella gestione dei rifiuti urbani. Questo è servito, nel 2020, a consentire il passaggio a una tariffa puntuale innovativa che è stata applicata a partire dal gennaio 2021, grazie alla misurazione della quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e alla contabilizzazione della raccolta delle singole frazioni, dalla carta all’organico, dalla plastica al vetro. La gestione virtuosa dei rifiuti nel Comune marchigiano è stata possibile anche grazie all’utilizzo dell’app Junker, che ha affiancato e accompagnato i cittadini nel differenziare i rifiuti nel modo corretto, aiutandoli anche fase di passaggio alla tariffa puntuale.

Il valore di una tonnellata di CO2 non emessa

Analizzando i risultati del processo di misurazione, ogni tonnellata di CO2 non emessa o assorbita grazie a un progetto di tutela ambientale per ridurre o riassorbire le emissioni globali di CO2 e altri gas ad effetto serra, corrisponde a un credito di carbonio, ossia un certificato negoziabile e scambiabile sul mercato. Così i crediti certificati del Comune, vengono inseriti in un registro, il cosiddetto “VER eCO2care”, istituito dal Centro Interuniversitario di ricerca per lo sviluppo della sostenibilità dei prodotti, per individuare soggetti interessati ad acquistarli: 2mila crediti di CO2, per complessivi 15mila euro, sono così stati acquistati da Valore CO2, società del Gruppo genovese Apg di Inveruno, mentre altri 5mila euro di crediti vengono acquistati ogni anno dalla ditta affidataria di raccolta e trasporto rifiuti per compensare gli impatti generati per i servizi sul territorio.

Lo sviluppo di un nuovo mercato

Il sindaco di Terre Roveresche, Antonio Sebastianelli, parla di una grande soddisfazione per aver saputo “prevedere le enormi potenzialità della metodologia Carbon WastePrint per contabilizzare in modo innovativo il comportamento dei cittadini, associando a questo il calcolo della tariffa rifiuti e producendo un gettito costante per le casse comunali”.

“I crediti acquisiti dal progetto saranno tokenizzati sulla piattaforma di Valore CO2, tramite blockchain pubblica e a basso consumo energetico, per generare Nft ‘VACO2’ che potranno essere scambiati o compensati all’interno della piattaforma stessa – spiega Gianluca Fenaroli, co-founder e ceo di Valore CO2 – creando così le premesse per lo sviluppo del mercato volontario dei crediti di carbonio e contribuendo alla moltiplicazione di progetti innovativi come quello sviluppato a Terre Roveresche”.