Tea natura, detersivi green a chilometro zero: la sfida di un’azienda marchigiana
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La Redazione di Sorgenia
Il suo fondatore, Piero Manzotti, ha un sogno: eliminare il packaging. L’idea è di puntare a negozi che vendano prodotti alla spina
Passione, ottimismo e sacrificio sono i tre elementi che hanno dato vita a una storia davvero particolare. La storia di Tea Natura, un’impresa in provincia di Ancona che ha deciso di puntare su prodotti ecologici e biologici. Si parte, nel 2003, con i primi detersivi green: “Quasi venti anni fa -dice Piero Manzotti, il fondatore dell’azienda- abbiamo messo in atto una vera e propria rivoluzione nel settore. L’assunto dal quale siamo partiti era ed è tuttora molto semplice: lavarsi è una delle principali azioni quotidiane e noi volevamo che quel gesto avesse un ridotto impatto sulla natura”. Nascono così i primi saponi e cosmetici biodegradabili che pian piano iniziano ad avere clienti: “Decisiva -afferma ancora Manzotti- è stata la conoscenza dei Gruppi di acquisto solidale della zona e della Rete di economia etica e solidale delle Marche. Con loro, abbiamo avviato un’importante collaborazione per far conoscere i nostri prodotti e oggi, con il passaparola, forniamo negozi e botteghe rigorosamente del territorio in cui lavoriamo e poi c’è ovviamente la vendita online”.
Di cosa parliamo?
Tea natura resta fedele al chilometro zero
Tea Natura insomma non cerca ribalte nazionali e non per snobismo o per mancanza di ambizioni. La scelta rientra nei valori costitutivi dell’azienda che vuole rimanere ancorata all’idea del Chilometro zero: “Una scelta fondamentale -spiega Manzotti- perché garantisce due cose: il rapporto con i propri clienti e il non utilizzo di depliant, imballaggio e rete distributiva. Elementi che, diciamo così, fanno parte della nostra storia e dei valori alla base della nostra attività”. Un modo diverso di fare economia e di fare profitto: “Nonostante le nostre scelte che sembrano penalizzanti per il fatturato -chiosa il fondatore di Tea Natura- le vendite aumentano di anno in anno. Me lo spiego in un solo modo: la bontà dei prodotti e una rinnovata sensibilità dei clienti”. Superate anche le prime diffidenze sui prezzi, a volte giudicati troppo alti: “La gente -spiega Manzotti- si è resa conto che il nostro prodotto dura di più perché è efficace anche con dosi minori di un detersivo concorrente. Il che conferma la loro bontà”.
Nasce Ridetersivo, prodotto con gli scarti degli oli esausti
Come produrre i detersivi è stata una decisione lunga e ponderata, nata da un faccia a faccia costante con i chimici per ricercare soluzioni nuove e originali: “Abbiamo ad esempio capito che era possibile produrre un detergente con lo scarto degli oli esausti e, dopo averci lavorato a lungo, siamo riusciti a realizzarlo. Lo abbiamo chiamato, non a caso, Ridetersivo. Ma dietro i nostri prodotti ci sono sempre idee simili che abbiano come unico obiettivo quello di non inquinare”. Un’economia alternativa e solidale che tuttavia ha diverse sfaccettature, a partire dall’attenzione per il packaging: “All’inizio -afferma il fondatore di Tea Natura- mi sono affidato alle plastiche riciclate a ora ai trincia-cartoni ma in futuro coltivo il sogno di eliminarlo del tutto. Ma di sogni Tea Natura ne ha davvero tanti, ampliando la propria visione di mondo.
Equo e solidali nel mondo: tea natura in Benin e in Ecuador
Dopo aver partecipato a diverse fiere equo-solidali, l’azienda marchigiana ha preso una decisione importante: quella di allargare il proprio orizzonte: “Nel 2009 -dice Piero Manzotti- abbiamo finanziato la costruzione di un pozzo in Benin, uno dei paesi africani più poveri. Soldi spesi benissimo perché quella costruzione ha fatto scendere la mortalità infantile dal 28 al 15 per cento”. Ma non solo: subito dopo il terremoto, l’azienda aiuta la nascita dei Gruppi di acquisto solidale all’Aquila e, nel 2010, ha contribuito alla riforestazione dell’Ecuador: “Noi inoltre -spiega il fondatore di Tea Natura- abbiamo voluto constatare con i nostri occhi come vengono realizzati alcuni prodotti che utilizziamo e così siamo andati in Marocco per l’argilla gasshoul e l’olio di argan e in India per gli incensi e l’hennè”. Un’attenzione ai particolari che fa di Tea Natura un’impresa diversa, con uno sguardo sempre rivolto alla tutela dell’ambiente: “Il packaging è il mio vero cruccio -conclude Manzotti. Abbiamo in tal senso già fatto molto ma non ci basta: ho in mente il format di negozi che possano vendere alla spina i miei prodotti. La filiera davvero alternativa sarebbe a quel punto completa. Spero che la burocrazia ci dia retta e che quel sogno, l’ennesimo, diventi finalmente realtà”.