Nel 2022 ogni italiano ha gettato nella spazzatura mezzo kg di cibo a settimana: il chaos cooking può essere un buon modo per dare vita a nuovi abbinamenti, nuovi piatti, nuovi sapori e ridurre lo spreco alimentare

“Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”.

Questa è tra le citazioni più famose di Friedrich Nietzsche, o quantomeno la più condivisa sui social network. Il chaos cooking, forse inconsapevolmente, fa suo il concetto di caos creativo espresso in maniera così elegante dal filosofo tedesco e lo trasferisce in cucina.

Di cosa parliamo?

Da abitudine a trend di Tik Tok: il chaos cooking

#Chaoscooking è un trend di Tik Tok diventato famoso nell’autunno del 2022, quando è esploso per la prima volta. Chaos cooking significa mettere insieme ingredienti che all’apparenza non sembrerebbero ben coordinati tra loro per creare, invece, delle ricette deliziose e magari anche divertenti. Chaos cooking, insomma, è quello che facciamo ogni volta che apriamo il frigorifero e, con un po’ di fantasia e buona volontà, proviamo a tirare fuori una cena decente con quello che abbiamo in casa. Ed è quello che succede anche nella serie tv “The Bear” nella quale i protagonisti provano a mettere insieme un “Chaos Menu”.

La liberazione del chaos cooking

L’idea è semplice, oltre che molto liberatoria.
Non ci sono regole, non ci sono divieti, non ci sono ricettari da consultare o tradizionali ricette della nonna da rispettare: il chaos cooking ci chiede solo di affidarci al nostro intuito e mixare ingredienti, anche quelli apparentemente lontani, per far emergere dal caos un piatto unico, tutto frutto della nostra inventiva e del nostro gusto. Il trend #Chaoscooking è esploso perché molti utenti di Tik Tok hanno dato libero sfogo al loro estro culinario davanti alle videocamere dei loro smartphone. L’aumento dell’uso dei social media e la diffusione dei video in formato breve hanno permesso agli utenti di sperimentare combinazioni alimentari inaspettate e condividerle con il pubblico di tutto il mondo. Certo gli esiti non potranno sempre essere scoppiettanti, probabilmente la pizza con l’ananas è proprio un esempio di chaos cooking venuto male, ma non dobbiamo lasciarci abbattere.

Provare, sbagliare e riprovare è l’unica strada nota per il successo.

Il chaos cooking lavora per la sostenibilità

Non deve sfuggirci che fare #Chaoscooking parla al desiderio di sostenibilità, anche in cucina. Dare nuova vita agli avanzi, così come mixare ingredienti apparentemente lontani, ci può aiutare a sprecare meno cibo. Secondo l’ultimo report “Il caso Italia” condotto da Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability che nel 2022 ogni cittadino italiano ha buttato nella pattumiera più di 27 kg di cibo l’anno. E questa è una buona notizia perché nel 2021 avevamo sprecato il 12% in più. Gran parte degli sprechi riguarda cibo ancora commestibile, un lusso che costa caro: nel 2022 è finito nella spazzatura cibo per un valore superiore ai 9 miliardi di euro. Il fenomeno, nota il Waste Watcher International Observator, è legato alla scarsa attenzione a consumare gli alimenti prima della loro scadenza e all’inadeguata conservazione dei prodotti. L’inflazione e l’aumento generalizzato del costo della vita ha “costretto” gli italiani a fare più attenzione al modo in cui usano le proprie entrate e questo ha avuto un effetto positivo sullo spreco alimentare che, infatti, è diminuito.

Il chaos cooking è una cucina fusion attenta alla sostenibilità

Se facciamo un piccolo sforzo di astrazione ci accorgeremo che portare il caos in cucina significa aggiungere creatività ai piatti e combinare i sapori che, finora, non erano mai stati accostati. Non è molto diverso da quello che ha fatto la cucina fusion. Nata nei creativi anni ’70, la cucina fusion è frutto dell’ingegno di chef francesi che volevano fondere sapori e tecniche d’Oltralpe con ingredienti asiatici. Paesi lontani che si ritrovano in un unico piatto. E la sperimentazione è andata avanti mischiando tradizioni, paesi, lingue e culture. All’epoca era avanguardia ma oggi non ci sembra affatto bizzarro andare a trascorrere una serata in un ristorante di sushi brasiliano. A questo desiderio di miscellanea il trend #Chaoscooking combina con un nuovo approccio alla tavola che ha assorbito una maggiore richiesta di sostenibilità. Un trend che sta uscendo dagli schermi degli smartphone (e dalle nostre cucine) e sta approdando nelle cucine di ristoranti affermati. Sebbene tutto possa essere iniziato sui social media a breve il caos culinario finirà anche nel menu di quei ristoranti che sapranno meglio cogliere questa nuova sfida creativa e combinarla con la lotta allo spreco alimentare.