La startup turca fondata da due architetti, utilizza una tecnologia satellitare che rileva gli incendi in anticipo rispetto a tutti gli altri sistemi utilizzati finora. È l’internet degli alberi, o “WoodWideWeb”
Un dispositivo wearable pensato non per le persone, ma per i tronchi degli alberi, che sia in grado di rilevare gli incendi nelle loro fasi iniziali, quando gli altri sistemi di monitoraggio ancora non riescono a distinguere il fumo o il cambiamento di temperatura, limitando al minimo i falsi allarmi.
È questo l’obiettivo della startup turca ForestGuard che ha dato vita al WoodWideWeb o “Internet degli alberi”: una rete digitale di sensori collegati tra loro e a un sistema satellitare, che sono in grado di distinguere il fuoco di una sigaretta da un principio di incendio. Inoltre, inviano l’allarme fin dai primi momenti dell’innesco, quando un intervento tempestivo dei vigili del fuoco può ancora salvare la vegetazione dal disastro. A oggi i sistemi della startup sono attivi nel monitoraggio di oltre 2 milioni di metri quadrati di foresta in Turchia, mentre alcuni progetti pilota sono in corso anche in Francia, in Australia e nel Regno Unito.

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La storia di ForestGuard
A fondare ForestGuard sono stati nel 2021 due architetti, Muhammed Ali Örnek e Suat Batuhan Esirger, che hanno deciso di dedicarsi alla prevenzione degli incendi dopo aver assistito ai roghi che avevano funestato la Turchia proprio quello stesso anno. I primi test sono stati effettuati su diversi modelli di dispositivi in grado di comunicare tra loro tramite protocolli, come il LoRa (long range, tecnologia di comunicazione a lungo raggio), che fossero in grado di “leggere” l’aria e rilevare il fumo.
Dopo le prime prove casalinghe utilizzando un barbecue da giardino, i primi sensori di prova sono stati installati su alcune piante in una foresta a Sud del Paese nel 2022. Dall’analisi delle notifiche e dei falsi allarmi, alcuni dei quali scattati semplicemente per il fumo di una sigaretta, i due co-founder hanno tratto una serie di indicazioni per migliorare la loro idea, arrivando così all’Internet degli alberi, cioè a un sistema intelligente di rilevamento degli incendi.

Il satellite per comunicazioni sicure
La soluzione è stata individuata in un sensore – posto all’interno di una scatola alimentata da energia solare – in grado di rilevare i valori di resistenza dell’aria e di generare un’impronta digitale in grado di distinguere le differenze tra il fumo di una sigaretta o il gas di scarico di un’automobile. Quanto alla tecnologia LoRa, è stata in parte sostituita da un sistema di comunicazione satellitare, dai singoli sensori ai satelliti, per evitare che un eventuale blocco della rete internet o più in generale dei sistemi di comunicazione terrestri possa impedire al sistema di lanciare l’allarme con la tempestività necessaria.

L’impronta digitale e il sistema di alert
Per rilevare l’impronta digitale dell’aria attorno ai sensori, i dispositivi applicati sugli alberi sono in grado di misurare parametri come i livelli di gas, la temperatura e la pressione dell’aria. Una volta raccolte tutte le informazioni, vengono poi trasmesse ai satelliti della rete EchoStar, società statunitense specializzata in comunicazioni satellitari. In caso di emergenza, il sistema satellitare avvertirà in tempo reale ForestGuard e le autorità competenti che potranno così intervenire con tempestività.
Secondo le indicazioni di ForestGuard, nelle foreste situate in zone ad alto rischio è consigliabile installare un dispositivo per ogni ettaro di bosco, mentre nelle aree a basso rischio la concentrazione piò diminuire fino a un dispositivo ogni 16 o 32 ettari.
In Italia il progetto #Rigeneraboschi
Per la tutela del patrimonio boschivo italiano è da poco partito il progetto #Rigeneraboschi, realizzato da Sorgenia in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano.
Le aree coinvolte sono il Parco naturale Regionale Bosco Incoronata nei pressi di Foggia, il Parco nazionale del Pollino, a cavallo tra Calabria e Basilicata, il complesso regionale forestale “Colline Metallifere”, in Toscana, il bosco di Forlì-Bertinoro e il Parco Nord Milano.
Nei boschi coinvolti dal programma verranno installati i “Tree Talkers”, dispositivi connessi in rete e tra loro in cloud attraverso l’Internet of Things, che grazie a sensori hi-tech terranno sotto controllo in real time un insieme di parametri utili a monitorare lo stato di salute degli alberi e dell’ambiente in cui crescono, oltre a dare indicazioni precise sulla quantità di CO2 assorbita.
Collegati tra loro e a un centro di raccolta e di elaborazione dei dati, i “Tree Talkers” sono estremamente utili anche come “rete di emergenza” in grado di lanciare un alert specifico ogni volta che i boschi corrono un qualche tipo di pericolo, che si tratti i incendi, eventi meteorologici estremi.
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