“Di fronte ad una crisi economica che sembra non finire mai, gli imprenditori, soprattutto giovani, sono quelli che rimangono, accettano la sfida, innovano, fanno nuova occupazione per tornare ad essere vincenti”. Alessandro Micheli, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio ha aperto la settima edizione del Forum Nazionale dedicato all'imprenditoria giovanile con alcuni dati che restituiscono un quadro completo del terziario in Italia oggi: i servizi di mercato realizzano il 40,3% del Pil del paese e incidono per il 42,4% all'occupazione. Grazie alla loro composizione e alle loro peculiarità, inoltre, le pmi sono state tra gli ammortizzatori più validi della crisi in termini di disoccupazione, come ha spiegato Mariano Bella direttore dell'Ufficio Studi.
Si discute di questi aspetti, nella due giorni organizzata al Maxxi di Roma il 4 e 5 novembre alla quale partecipano imprenditori under 40, esperti e rappresentanti delle istituzioni come i ministri Maria Elena Boschi e Maurizio Lupi e Stefano Firpo del Mise: dalla terziarizzazione dell'economia alla produttività per le piccole e medie imprese, fino alle politiche e incentivi per l'innovazione.
#evoluzioni @StefanoFirpo : "ll punto nodale è creare maggiore capacità imprenditoriale"
— Giovani Imprenditori (@GIConfcommercio) 4 Novembre 2014
UN NUOVO ECOSISTEMA IMPRENDITORIALE
Dati positivi, quelli presentati dal Rapporto sul Terziario di mercato a cura dell'Ufficio Studi Confcommercio, ma che da soli non bastano a trovare una via di uscita dalla stagnazione economica italiana. “Occorre costruire un ecosistema imprenditoriale nuovo e vitale – ha proseguito Micheli – che esalti il ruolo dell'impresa e stimoli competitività ed innovazione”.
Per fare questo c'è bisogno di un sistema di incentivi concentrato sulla ricerca e l'innovazione, che tenga conto in particolare delle start up, sempre più in crescita, ma con investimenti non adeguati al numero.
Per approfondire: Contributi a fondo perduto a pmi e start up del nord
NUOVI MODELLI DI BUSINESS
Innovazione non significa soltanto tecnologia (sebbene questa ne sia un driver fondamentale) ma capacità di adeguarsi al mercato e seguirne le dinamiche. La prima giornata è stata anche un'occasione utile per fare il punto della situazione sui modelli di organizzazione delle pmi italiane, presentando casi di imprese che hanno saputo rinnovarsi in modo intelligente e creativo. Ad esempio “le start up innovative, molte delle quali nate negli ultimi anni, stanno rivoluzionando i modelli di business tradizionali” ha sottolineato Stefano Firpo.