Eventi estremi, l’allarme Onu sull’estate 2023

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

La World Meteorological Association pubblica i dati stagionali sul 2023. Lo scorso luglio si è presentato come il mese più caldo che si sia mai registrato

L’estate 2023 è stata caratterizzata dagli eventi meteorologici estremi: una conseguenza del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici – in gran parte causati dall’uomo – che stanno interessando il Pianeta. A fare il quadro della situazione e lanciare l’allarme è un report della World Meteorological Organization, organizzazione Onu specializzata sulla meteorologia, pubblicato il primo agosto. Il quadro generale fornito dal Wmo servirà a dimostrare che gli eventi meteo estremi non stanno interessando soltanto l’Italia o il Mediterraneo, ma sono una vera e propria emergenza su scala planetaria.

Di cosa parliamo?

Eventi meteorologici estremi: il quadro generale

Gli eventi metereologici estremi, come il caldo intenso e le precipitazioni devastanti – spiega il Wmo – hanno interessato ampie zone dell’emisfero settentrionale provocando gravi danni alla salute delle persone e all’ambiente. Per questo l’Organizzazione delle Nazioni Unite conia per l’estate 2023 la definizione di “estate estrema”, un periodo in cui le ondate di calore marine hanno interessato vaste aree dell’oceano e in cui luglio, in diverse aree, si è presentato come il mese più caldo che si sia mai registrato.

eventi metereologici estremi

Temperature record in Cina

A supporto di questa lettura vengono forniti alcuni dati significativi, come il fatto che la Cina abbia stabilito proprio durante il luglio 2023 un nuovo record nazionale di temperatura giornaliera, mentre con agosto si sono presentate precipitazioni con pochi precedenti. Come se non bastasse, l’inizio di agosto ha visto anche un’ondata di caldo invernale in alcune parti del Sud America.

Canada, Hawaii e Mediterraneo, emergenza incendi

Quanto all’emergenza incendi, questi eventi hanno causato devastazioni e decine di vittime e hanno costretto all’evacuazione migliaia di persone in Canada e in alcune zone del Mediterraneo, tra cui Algeria, Grecia, Italia e Spagna, sottolinea il Wmo.
Un altro record negativo è quello che ha interessato il Canada, dove si è verificata la peggiore stagione di incendi mai registrata nel Paese, con danni alla qualità dell’aria per milioni di persone in Nord America. Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service ha inoltre registrato un aumento significativo dell’intensità e delle emissioni degli incendi nel Mediterraneo orientale durante la seconda metà di luglio, in particolare in Grecia.

Tutto questo senza considerare che dopo la pubblicazione del report si sono verificati i disastrosi incendi a Maui, nello stato delle Hawaii, che ha provocato decine di vittime nella prima metà di agosto.

La temperatura delle acque

Non è stata migliore la situazione della temperatura delle acque: quelle della superficie del mare hanno raggiunto nuovi record, con gravi ondate di calore marino nel Mediterraneo e al largo delle coste della Florida.

“Le condizioni meteorologiche estreme, sempre più frequenti nel nostro clima in riscaldamento, stanno avendo un forte impatto sulla salute umana, sugli ecosistemi, sulle economie, sull’agricoltura, sull’energia e sull’approvvigionamento idrico – afferma Petteri Taalas, segretario generale del Wmo – Ciò sottolinea la crescente urgenza di ridurre le emissioni di gas serra il più rapidamente e profondamente possibile. Inoltre, dobbiamo intensificare gli sforzi per aiutare la società ad adattarsi a ciò che purtroppo sta diventando la nuova normalità – prosegue – La comunità del Wmo sta fornendo previsioni e avvisi per proteggere vite e mezzi di sostentamento, mentre ci sforziamo di raggiungere il nostro obiettivo di avvisi tempestivi per tutti”.

Le ondate di calore

I dati vengono in questo caso da una ricerca degli scienziati del World Weather Attribution, secondo i quali le ondate di calore portano la chiara impronta del cambiamento climatico: “Senza i cambiamenti climatici indotti dall’uomo – si legge sulle loro conclusioni – questi eventi di calore sarebbero stati comunque estremamente rari. In Cina si sarebbe trattato di un evento su 250 anni, mentre massime di calore come quelle del luglio 2023 sarebbero state praticamente impossibili da verificarsi negli Stati Uniti/Messico e nell’Europa meridionale se l’uomo non avesse riscaldato il pianeta bruciando combustibili fossili”.

Le ondate di calore sono tra i rischi naturali più letali e ogni anno migliaia di persone muoiono per cause legate al caldo. Durante l’estate 2023 Francia, Grecia, Italia, Spagna, Algeria e Tunisia hanno registrato nuovi record di temperatura massima diurna e notturna nelle stazioni di rilevamento meteo. Interessati da questo fenomeno sono stati anche gli Stati Uniti: durante l’estate le allerte del servizio meteorologico nazionale statunitense sono arrivate a interessare aree abitate da più di 100 milioni di persone. Tra le aree più colpite Phoenix in Arizona e Miami in Florida.

Piogge e inondazioni

Forti piogge e inondazioni causate spesso da cicloni tropicali hanno causato gravi danni, oltre che vittime, soprattutto in Asia, a partire da Pechino e dalla provincia circostante di Hebei, con le inondazioni nel nord-ovest della che hanno causato nel mese di luglio 15 vittime. Gravi inondazioni il 14 luglio in Corea, con 40 vittime, e nel Nord dell’India.
Le emergenze hanno interessato durante il mese di luglio anche il Giappone: il 10 luglio, ad esempio, è stato registrato un nuovo record di precipitazioni giornaliere di 376,0 mm a Minousan e 361,5 mm a Hikosan, entrambi nella regione di Kyushu. Quanto agli Stati Uniti, i problemi più grandi si sono verificati in New England.

“Con il riscaldamento del Pianeta, si prevede che si verificheranno eventi di pioggia sempre più intensi e più frequenti – avverte Stefan Uhlenbrook, direttore del dipartimento di idrologia, acqua e criosfera del Wmo – che porteranno anche a inondazioni più gravi”.

 

 

Leggi anche “Il 2022 è stato l’anno dei record per l’Europa: ondate di caldo ed eventi metereologici estremi