Come riciclare l’acqua di cottura di pasta e riso?

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Cambiare le nostre abitudini quotidiane con l’obiettivo di limitare gli sprechi è una scelta fondamentale per salvaguardare il pianeta. E per riuscirci si può partire dalle piccole cose, come essere più “green” quando siamo ai fornelli.

Quando lasciamo che l’acqua di cottura filtri attraverso lo scolapasta e si disperda negli scarichi siamo effettivamente protagonisti di uno spreco: perché quel liquido che ci sembra inutile può invece essere riutilizzato in mille modi e ha proprietà che magari nemmeno avremmo immaginato. L’acqua di cottura di pasta e riso conta su una concentrazione importante di sali minerali e amido, che la rendono particolarmente indicata in altri usi sempre in cucina, ma anche nel giardinaggio o per la cura della persona.

Per l’utilizzo immediato del liquido di cottura basterà raccoglierlo in un contenitore da mettere sotto allo scolapasta, ma non è da trascurare il fatto che l’acqua di cottura può anche essere conservata nel tempo per essere riutilizzata in un secondo momento, ad esempio mettendola da parte in bottiglie. Questo discorso, inoltre, non riguarda soltanto l’acqua di cottura della pasta, ma può essere esteso ai legumi e alle verdure, che durante l’ebollizione arricchiscono il liquido con sostanze che gli conferiscono un “valore aggiunto” per una serie di altri utilizzi.

Di cosa parliamo?

Gli utilizzi nel giardinaggio

Uno dei modi in cui è possibile riutilizzare l’acqua di cottura della pasta o delle verdure è per innaffiare le piante, gli orti o i giardini. L’importante in questi casi è lasciare prima raffreddare il liquido, in modo che non danneggi i vegetali, che si tratti di ortaggi, di erbe aromatiche o di piante domestiche che crescono in casa nei vasi. Una volta che l’acqua sarà a temperatura ambiente sarà sufficiente travasarla in un annaffiatoio e utilizzarla nelle quantità richieste per i vasi o il terreno.

Gli utilizzi per la cura della persona

Capelli
Particolarmente indicata per la cura dei capelli è l’acqua di cottura del riso, grazie a un importante contenuto di amidi che la caratterizza. Gli esperti consigliano di utilizzarla per fare impacchi sui capelli prima dello shampoo: basterà tenere gli impacchi un quarto d’ora prima del lavaggio per ottenere un evidente effetto morbidezza sui capelli.

Piedi e gambe
Grazie all’alto contenuto di amidi e sali minerali, il liquido di cottura potrà dimostrarsi utile anche per preparare un pediluvio, per trattare i problemi di chi soffre di gonfiore agli arti inferiori, aggiungendo ad esempio qualche goccia di oli essenziali, come quelli all’eucalipto o alla lavanda, per ottenere rispettivamente un effetto rinfrescante o rilassante.

Viso
Infine l’acqua di cottura può essere utilizzata anche per detergere il viso, soprattutto per chi ha la pelle naturalmente grassa: il trattamento – grazie agli amidi – renderà la cute più chiara e luminosa.

Gli utilizzi in cucina

Una parte importante dei modi per riutilizzare l’acqua di cottura della pasta, del riso o delle verdure non prevede che sia necessario cambiare stanza: questo liquido può infatti trovare una serie di possibili utilizzi rimanendo in cucina, ad esempio per rendere più appetitosi i condimenti. Basterà tenerne da parte una piccola quantità per portare alla densità ottimale i sughi che si siano “ristretti” eccessivamente.

Base per brodi
Allo stesso modo l’acqua di cottura, opportunamente aromatizzata, sarà la base ideale per preparare i brodi per le zuppe, le vellutate o le minestre: in questo caso sarà fondamentale dosare nel modo migliore il sale, per evitare di servire pietanze troppo saporite o – all’altro estremo – insipide.
Per non sprecare acqua, il liquido di cottura della pasta può essere riutilizzato anche per la cottura a vapore: basterà raccoglierlo e trasferirlo di nuovo nella pentola, sopra la quale si potrà posizionare il cestello con i nuovi ingredienti da cucinare.

Impasti
Un utilizzo ideale per l’acqua di cottura della pasta o del riso è infine per la preparazione di impasti come quello del pane, delle focacce o della pizza, purché anche in questo caso si presti la necessaria attenzione a non aggiungere troppo sale al composto.

Ammollo legumi
Altra possibilità è infine quella di usare l’acqua di cottura per mettere in ammollo i legumi secchi: anche in questo caso si dovrà fare attenzione al fatto che non sia eccessivamente salata. Una volta terminato l’ammollo l’acqua non andrà usata per la cottura dei legumi, ma potrà servire ad annaffiare le piante.

Lavaggio stoviglie
Se poi non si vuole utilizzare il liquido di cottura per preparare altre ricette, un altro possibile impegno è nel lavaggio delle stoviglie: in questo caso vi si potranno immergere i piatti e le posate quando è ancora caldo prima di trattarli con il detersivo.