Dalla ricerca dell’Università di Bari emerge una rinnovata consapevolezza ambientale. I boschi diventano luoghi di benessere, identità e azione concreta contro la crisi climatica
Sempre più italiani riconoscono nei boschi un patrimonio essenziale per il futuro del pianeta. Foreste e aree verdi vengono percepite come strumenti di equilibrio ecologico, rifugio di biodiversità e alleate fondamentali nella lotta contro la crisi climatica.
Lo conferma la ricerca “Il rapporto degli italiani con i boschi e le foreste”, condotta dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro per Sorgenia nell’ambito del progetto #RigeneraBoschi. L’indagine, che ha coinvolto oltre 2.200 cittadini di tutte le regioni italiane, evidenzia che oltre il 94% degli intervistati considera le foreste un attore chiave nella mitigazione del cambiamento climatico e nella prevenzione del dissesto idrogeologico.
Secondo Giovanni Sanesi, professore ordinario dell’Università di Bari e coordinatore scientifico dello studio, “i risultati di questa indagine restituiscono un quadro prezioso e articolato del rapporto che gli italiani hanno oggi con i boschi e le foreste”. E aggiunge: “La sfida per il futuro è investire sempre più in informazione e partecipazione, valorizzando il ruolo dei boschi come risorsa centrale nella risposta alle urgenze ambientali e sociali”.
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La distanza tra percezione e realtà
La crescente attenzione verso il verde non elimina però alcune distorsioni percettive. Dalla ricerca emerge, ad esempio, che molti italiani sovrastimano l’estensione dei boschi nel Paese. La copertura forestale viene percepita come più ampia di 5,5 punti percentuali rispetto ai dati reali, che indicano in 11 milioni di ettari – pari al 37% del territorio nazionale – la superficie complessiva censita dall’Inventario Nazionale delle Foreste.
Gli scostamenti più evidenti si registrano in Liguria (+13,8%) e Calabria (+13,1%), ma la tendenza è comune in gran parte d’Italia. Il motivo, spiegano i ricercatori, è legato alla prevalenza di popolazione urbana: l’83% degli italiani vive in città, dove il contatto diretto con la natura è limitato. Ne nasce un’idea del bosco filtrata da immagini e racconti, più che da esperienze reali.
Un segnale, questo, della necessità di rafforzare l’educazione ambientale e di rendere più accessibile la conoscenza scientifica sul patrimonio forestale nazionale.
Conoscenza e partecipazione: un bisogno diffuso
Se da un lato gli italiani mostrano un’affezione crescente verso il bosco, dall’altro manifestano un forte desiderio di comprenderlo meglio. Quasi un terzo degli intervistati (32,4%) dichiara di voler approfondire i temi legati alle foreste, mentre solo il 7,2% si considera già adeguatamente informato.
La curiosità attraversa l’intero Paese ma è più accentuata in Lombardia, Piemonte, Lazio e Puglia. I temi che suscitano maggiore interesse sono il legame tra boschi e salute (57,4%), la biodiversità e le aree protette (60,2%), e la gestione sostenibile delle risorse forestali (53,1%).
Una richiesta chiara, che riflette la volontà di partecipare consapevolmente alla tutela dell’ambiente e di trasformare la sensibilità in azione concreta.
Giovanni Sanesi, presenta i risultati dell’indagine sulla percezione dei boschi da parte degli italiani. La ricerca mostra una crescente consapevolezza del ruolo delle foreste come presidio contro il cambiamento climatico e come risorsa da conoscere e valorizzare. Sempre più cittadini, infatti, chiedono spazi verdi vicini alle città e informazioni scientifiche su come gestire e proteggere i boschi.
Le foreste della prossimità
Tra i cambiamenti più interessanti registrati dallo studio spicca la crescente domanda di spazi verdi vicini ai centri abitati. Il desiderio di poter raggiungere facilmente aree naturali, rafforzato dall’esperienza della pandemia, coinvolge quasi sei italiani su dieci (57,8%).
Nelle regioni del Sud e nelle aree interne del Centro – come Basilicata, Molise e Umbria – la percentuale sale oltre il 65%, segno di un bisogno di natura quotidiana e accessibile. Il contatto con il bosco viene sempre più associato al benessere psicologico e alla salute fisica. Non sorprende, quindi, che l’83% del campione dichiari di preferire “più boschi e meno terreni agricoli”, indicando una visione culturale che associa la natura alla qualità della vita.
Rituali e pratiche del vivere il bosco
Il rapporto con la foresta si traduce in gesti concreti, simbolici e spesso emotivi. Il 45,1% degli italiani racconta di aver abbracciato almeno una volta un albero, mentre più della metà (56,5%) frequenta il bosco per ritrovare silenzio e meditazione.
Le pratiche di contatto diretto con la natura – come camminare scalzi, raccogliere frutti spontanei o dormire sotto le stelle – sono sempre più diffuse, soprattutto in regioni ad alta vocazione naturalistica come Trentino-Alto Adige, Umbria e Calabria.
È la conferma di un legame che si rinnova: il bosco non è più soltanto un luogo da visitare, ma un ambiente da abitare emotivamente, dove riscoprire un senso di appartenenza e di equilibrio interiore.
Un patrimonio da conoscere e custodire
Il progetto #RigeneraBoschi, promosso da Sorgenia, nasce proprio con l’obiettivo di unire scienza e partecipazione per proteggere e valorizzare il patrimonio forestale italiano. L’iniziativa coinvolge università, enti locali e comunità nella cura e nel monitoraggio di cinque boschi distribuiti sul territorio nazionale, combinando analisi scientifica e sensibilizzazione ambientale.
A conferma della sua rilevanza strategica, il progetto ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, rafforzando il suo ruolo nella tutela delle foreste e nella promozione di una cultura sostenibile.
“Il nostro obiettivo è unire innovazione, sostenibilità e ascolto attivo dei cittadini per contribuire alla conoscenza scientifica delle foreste italiane e del loro utilizzo intelligente”, spiega Michele De Censi, amministratore delegato di Sorgenia. “Vogliamo costruire, insieme a università, enti e comunità locali, un modello di rigenerazione capace di sostenere la transizione ecologica e contribuire a contrastare gli effetti della crisi climatica”.
Oltre al monitoraggio, il progetto prevede attività educative rivolte ai giovani e campagne di comunicazione per promuovere un approccio consapevole al verde. Un percorso che trasforma la sostenibilità in pratica condivisa e partecipata.
Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale presso l’Università degli Studi di Milano, spiega i primi risultati del monitoraggio sullo stato di salute dei boschi italiani. Le analisi mostrano che una gestione forestale attiva e consapevole favorisce la crescita e la stabilità degli alberi, migliorandone anche la resistenza alla siccità. Tuttavia, un’eccessiva intensità degli interventi può avere effetti negativi, come evidenziato durante l’estate 2025. I dati raccolti offriranno indicazioni preziose per chi pianifica e tutela le foreste del nostro Paese.
Dal dato alla responsabilità
La ricerca, presentata a Roma, ha avuto il merito di mettere in dialogo accademia, impresa e cittadini. I dati emersi non sono solo indicatori statistici, ma strumenti per ripensare la gestione forestale come politica di coesione e azione culturale.
Le foreste diventano così infrastrutture sociali: proteggono la biodiversità, ma anche la qualità della vita delle persone.
Investire nella loro tutela significa, oggi più che mai, investire in cittadinanza ambientale, costruendo un modello di sviluppo fondato sull’equilibrio tra progresso e natura.
Piano di sostenibilità di Sorgenia: investire in progetti come questo
“Un’iniziativa che unisce ricerca scientifica e sensibilizzazione ambientale, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei boschi italiani — che coprono quasi il 40% del territorio nazionale — e valorizzarne il ruolo nella cattura della CO₂”. De Censi sottolinea come questo progetto si inserisca nel più ampio piano di sostenibilità di Sorgenia, volto non solo a ridurre l’impronta carbonica, ma anche a fornire agli stakeholder strumenti e dati per decisioni più consapevoli.
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