Kaan kun, nell’antico linguaggio dei Maya, vuol dire “nido di serpenti”. Proprio alle immagini più affascinanti della mitologia centramericana è ispirato il Resort di lusso e a impatto zero Grand Cancun International: una scultura vivente, come l’ha immaginato lo studio di architettura di Richard Moreta Castillo, che ha firmato il progetto.
Il complesso, i cui lavori di realizzazione sono partiti nel 2013, ospita un albergo con strutture sia sottomarine che di superficie, centri commerciali e un quartiere residenziale. Grandissima attenzione è riservata alla gestione dei rifiuti: l’area di mare intorno al Resort è protetta da una sorta di griglia per raccogliere eventuali buste di plastica e altro materiale inquinante che dovesse essere gettato in acqua.
Grand Cancun International è il primo complesso alberghiero Zero Energy. Oltre a ricavare energia solo da fonti pulite – con cui viene alimentato sia il resort che la vicina cittadina di Cancun – si sviluppa in senso verticale per sfruttare al massimo la potenza del vento. La struttura include sia alcune installazioni subacquee – tra cui un laboratorio didattico di biologia marina – che appartamenti a uso residenziale nei piani più alti della torre. Sott’acqua anche alcune stanze dell’albergo.
Impianti di desalinizzazione, corsi di sviluppo sostenibile per i dipendenti e materiali di costruzione a chilometro zero completano l’anima ecologica di quest’opera pionieristica, che vuole celebrare il cinquantenario dalla nascita della cittadina di Cancun nel 2024.
@fenicediboston
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