L’evento organizzato da art4sport onlus, si è tenuto a Roma il 13 giugno e ha contato sulla neutralizzazione della CO2 immessa in atmosfera contribuendo ad un progetto di tutela della foresta amazzonica
L’edizione 2022 dei WEmbrace Games si è tenuta a Roma, allo Stadio dei Marmi, il 13 giugno. La manifestazione, nata nel 2011 come Giochi senza Barriere, da quest’anno ha cambiato nome ma non la sua mission di evento benefico che coinvolge otto squadre di giocatori normodotati e con disabilità, adulti e bambini, attraverso giochi spettacolari e divertenti. A ideare e organizzare i WEmbrace Games è art4sport onlus, l’associazione nata per proporre lo sport come terapia per il recupero fisico e psicologico dei bambini e dei ragazzi portatori di protesi di arto, fondata dai genitori di Bebe Vio. Oltre al nome la manifestazione del 2022 ha portato con sé un’altra novità, proponendosi come un evento attento alla sostenibilità ambientale: grazie alla collaborazione con Sorgenia e con Rete Clima, infatti, i WEmbrace Game sono stati per la prima volta nella loro storia carbon neutral. A spiegare come è nata l’idea è Paolo Viganò, fondatore di Rete Clima, che è un ente tecnico che accompagna le aziende in percorsi di sostenibilità e di decarbonizzazione.
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Come si fa a rendere carbon neutral un evento?
Si tratta innanzitutto di capire la quantità di anidride carbonica della cui emissione in atmosfera sarà responsabile l’evento. Per arrivare a formulare questa valutazione serve considerare il tipo di evento, il luogo in cui si svolge, quali sono i consumi energetici previsti, quantificare la produzione di rifiuti che verranno generati durante la giornata, i materiali informativi come manifesti, flyer, roll-up, piattaforme. Nel computo vanno considerati ovviamente anche gli spostamenti delle persone che organizzano l’evento e di quelle che vi partecipano. Una volta raccolti i dati si passa al vero e proprio carbon assessment, cioè la quantificazione dell’impronta di carbonio dell’evento, che è stato oggetto di gestione attiva anche attraverso progetti di compensazione. E alla fine abbiamo rilasciato all’organizzazione una label che ne attesta la carbon neutrality.
Di che cifre e di che iniziative stiamo parlando nel caso specifico dei Wenbrace Games 2022?
La carbon footprint stimata è attorno alle 40 tonnellate di CO2 per tutto l’evento, che saranno neutralizzate attraverso un progetto di tutela della foresta amazzonica, il polmone verde del pianeta. I progetti di compensazione, infatti, vengono normalmente svolti nei Paesi in via di sviluppo, perché a partire dal protocollo di Kyoto, gli standard di generazione dei crediti di carbonio si rivolgono prioritariamente a quelle aree. L’obiettivo è di trasferire lì tecnologie pulite e sviluppare progetti di tutela ambientale per contribuire in questo modo a migliorare le condizioni ambientali locali.
In cosa consiste in pratica il progetto in Amazzonia?
Si tratta del Portel Parà Redd+ Project, attivo nell’area di Portel nello Stato brasiliano del Parà. L’acronimo Redd sta per “Reducing emissions from deforestation and forest degradation“, e punta alla riduzione delle emissioni causate dalla deforestazione e dal degrado delle foreste, alla conservazione e di gestione sostenibile delle foreste e all’aumento degli stock di carbonio locali. Tra gli obiettivi principali del progetto c’è lo stimolo alla creazione di posti di lavoro legati alla gestione forestale e alla riqualificazione delle aree forestali degradate, l’erogazione di formazione in gestione forestale e il supporto agli habitat critici per la biodiversità, preservando un habitat dove vivono più di 2mila specie diverse.

Sono previste altre attività anche in Italia?
Sì certo. Visto infatti che il limite di questi progetti è che sono importanti ma che si svolgono dall’altra parte del mondo, in molti casi le aziende decidono di affiancarli a un’azione forestale più territoriale e visibile, senza una particolare valenza di compensazione di CO2, ma con effetti positivi sul territorio. Nel caso dei WEmbrace Games parliamo della piantumazione di più di 500 alberi in Italia, che Sorgenia realizzerà in autunno, appena la stagione lo consentirà. Sarà una testimonianza di partecipazione e di azione sul territorio, che lascerà una traccia ben visibile nel tempo.
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