Riciclare i pannelli fotovoltaici, la storia di Sogliano Ambiente

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Michele Benvenuti, responsabile dell’impianto di trattamento Raee: “Riusciamo a recuperare circa il 99% dei materiali che compongono i moduli dismessi in silicio monocristallino e policristallino e siamo finora i primi in Italia ad essere riusciti ad ottenere la certificazione end of waste sul vetro da pannello”

Storica azienda dell’Emilia-Romagna, Sogliano Ambiente Spa è situata sulle colline a pochi chilometri da Sogliano al Rubicone. Fondata nel 1996, l’azienda è stata tra le prime in Italia ad affrontare la raccolta dei rifiuti del territorio con un approccio totalmente innovativo: impegnarsi nella creazione di un modello di gestione e recupero finalizzato alla creazione di nuove risorse energetiche e occupazione, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute umana. A raccontare la storia di questa esperienza di economia circolare è Michele Benvenuti, il responsabile dell’impianto dedicato ai Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Di cosa parliamo?

Michele, ci racconta in sintesi le tappe della storia di Sogliano Ambiente?

L’azienda nasce nel 1996 ed è una Spa partecipata all’80% dal Comune di Sogliano al Rubicone. Nata inizialmente per gestire il sito di smaltimento per rifiuti speciali non pericolosi di Ginestreto di proprietà dello stesso Comune, nel corso degli anni, grazie allo sviluppo di competenze ed elevate professionalità, la società ha ampliato la propria sfera di azione con la progettazione, costruzione e gestione di impianti di trattamento e recupero rifiuti, oltre ad impegnarsi nella loro conduzione. Al primo sito di smaltimenti di Ginestreto (G1), infatti, negli anni se ne aggiungono progressivamente altri nel territorio di Sogliano al Rubicone (G2, G4) ed altri ancora nel territorio provinciale ed extra-provinciale, in conduzione su affidamento esterno. Inoltre, a partire dal 2005 Sogliano Ambiente ha realizzato e gestisce impianti di proprietà, per il trattamento e recupero delle frazioni secche (Impianto di Selezione) e umide dei rifiuti urbani e speciali (impianto di Stabilizzazione Anaerobica), producendo materia prima ed energia. A queste che rappresentano il cuore delle sue attività, Sogliano Ambiente affianca in maniera integrata, servizi complementari e soluzioni diversificate per la produzione di energia dai rifiuti e sistemi che ottimizzano le risorse naturali presenti in loco (es. energia solare, idroelettrica). Complessivamente ad oggi nei vari impianti la società, con l’impiego di circa 100 persone, gestisce ogni anno oltre 300.000 tonnellate di rifiuto.

Avete implementato anche un impianto di trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici?

Sì, esatto. Abbiamo attivato l’impianto a dicembre 2020 solamente con l’attività di smontaggio manuale. Dopo qualche mese, ultimato l’iter di autorizzazione, sono entrate in funzione due linee di trattamento con selezione manuale ed automatica. La prima linea è in grado di trattare qualsiasi tipologia di RAEE non pericolosi, dai grandi bianchi (lavatrici, forni, cappe da aspirazione e lavastoviglie) ad una vasta gamma di apparecchiature elettriche ed elettroniche di consumo (Pc, stampanti, fotocopiatrici, forni microonde, aspirapolvere, ecc.). Questa linea produce end of waste di rottami di ferro riciclabili direttamente in fonderie e acciaierie. Il processo di trattamento ci permette anche di selezionare ed avviare singolarmente a specifiche filiere di recupero/riciclo di altri rifiuti quali: metalli non ferrosi (rame, ottone, alluminio), plastiche, schede elettroniche, batterie, motori elettrici, ecc.

E la seconda linea?

È quella specifica per il trattamento dei pannelli fotovoltaici esausti in silicio monocristallino e policristallino, che costituiscono circa l’80% del parco fotovoltaico italiano. Moduli in silicio amorfo o tellururo di cadmio o di gallio invece, al momento, non li trattiamo. Abbiamo fatto questa scelta perché la linea che abbiamo installato ci permetteva di estratte da questa tipologia di pannelli frazioni estremamente pulite con molte possibilità di reimpiego/riutilizzo delle frazioni ottenute a valle. In aggiunta, con l’ausilio di apposita strumentazione di laboratorio, abbiamo messo a punto rigorose metodologie di controllo della qualità della frazione vetrosa in uscita, che ci hanno permesso di essere la prima azienda in Italia a certificare tale frazione come end of waste.
In uscita dal trattamento, oltre al vetro, riusciamo inoltre a selezionare anche alluminio, rame, plastica e polveri di silicio pari complessivamente a circa il 99% del peso del pannello fotovoltaico in ingresso. Ciascuna di queste frazioni è destinata ad un recupero successivo in impianti dedicati.

Su che flusso potete contare per i pannelli dismessi?

Il flusso è già in crescita. Oltre, infatti, alla normale sostituzioni di pannelli obsoleti per malfunzionamenti o danneggiamenti, stiamo già assistendo a dismissioni o sostituzioni di interi campi fotovoltaici a causa di due fattori principali. Da una parte la resa delle prime installazioni, risalenti al primo conto energia del 2005, è diminuita a tal punto che in diversi casi risulta insufficiente anche a coprire gli attuali costi di manutenzione e i premi di assicurazione annui. Dall’altra parte oggi abbiamo tecnologie e moduli che, a parità di metratura, garantiscono rendimenti ed efficienze maggiori rispetto ai primi prodotti. Alla luce di questo, ci aspettiamo quindi, un vero e proprio boom di dismissioni già dai prossimi anni ed è per questo che abbiamo ritenuto importante costruire sin da ora una filiera di recupero delle diverse frazioni ottenute.

Qual è il feedback del territorio, degli abitanti della zona, rispetto alle vostre attività?

In generale, ogni volta che si parla di nuovi impianti di trattamento dei rifiuti, nasce sempre qualche timore. Ma nel nostro caso direi che Sogliano Ambiente è benvoluta dai cittadini del nostro Comune: abbiamo una storia alle spalle che testimonia la nostra serietà e il nostro impegno concreto a favore dell’economia circolare. Purtroppo, nessuna tecnologia, nemmeno quella rinnovabile, è a impatto zero e i rifiuti non si riciclano effettuando solamente una buona raccolta differenziata. Gli impianti di trattamento sono necessari oggi e lo saranno anche domani; ma rispetto al passato, attualmente vi sono tecnologie e competenze che possono ridurre o addirittura eliminare quasi completamente il loro impatto su ambiente e popolazione. Tutto risiede, come sempre, nel senso di responsabilità e volontà da parte delle aziende nel voler perseguire questi importanti risultati. Questo Sogliano Ambiente l’ha sempre fatto e di certo vuole continuare a farlo.