Sono, nell’ordine, Milano, Roma e Torino le province più innovative d’Italia. I numeri sono della Camera di Commercio del capoluogo lombardo su dati del registro delle imprese al primo trimestre 2014 e 2013, e su dati Aida al 2012: su 110.000 imprese attive nel settore R&D, ben 13.053 sono registrate nell’area della Madonnina, 11.474 nella Capitale e 6.098 a Torino. Aprire un'impresa a Milano è anche più remunerativo dal punto di vista del fatturato: 78 miliardi di euro il giro d'affari delle aziende locali sul totale di 198 miliardi del settore in Italia; buoni anche i dati sull'occupazione, con 216.000 addetti.
INNOVAZIONE: ALLA LOMBARDIA IL PRIMATO REGIONALE
L’Italia, tradizionalmente un Paese che investe poco in innovazione tecnologica, in questo settore ha un fatturato di 198 miliardi di euro, oltre 110.000 aziende attive e 772.000 lavoratori. Più della metà del giro d’affari riguarda la Lombardia, dove 25.597 imprese innovative producono un fatturato di 104 miliardi. Oltre a Milano, le città più ospitali per le imprese innovative sono Brescia, Bergamo e Monza.
“L’innovazione è sempre di più un settore che va oltre i confini nazionali, da sviluppare in un quadro di confronto prima di tutto europeo e internazionale”, ha commentato Alessandro Spada, Presidente di Innovhub Stazioni Sperimentali per l’industria, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, dedita anche all’innovazione delle imprese. “Anche in un periodo di crisi, i settori più avanzati restano un elemento di forte competitività per tutto il Paese. Bisogna continuare a investire, cogliendo le opportunità che vengono messe a disposizione, come Horizon 2020”.
FINANZIAMENTI ALL’INNOVAZIONE: HORIZON 2020
Oltre 80 miliardi di euro nel settennio 2014-2020: tanto l’Unione europea ha messo a disposizione delle imprese che vogliono investire in ricerca e innovazione in Europa, con il programma comunitario Horizon 2020. Sostenere la posizione di eccellenza del Vecchio Continente, recuperare e consolidare la posizione di leadership industriale e usare la tecnologia per migliorare la gestione delle politiche sociali (dalla salute all’istruzione) sono i tre macro obiettivi del programma che è aperto a tutte le imprese europee. La partecipazione è diretta (il fondi vengono gestiti dalla Commissione senza il tramite delle autorità regionali): fondamentale è il rispetto di alcuni requisiti che il progetto da finanziare deve obbligatoriamente rispettare (ad esempio l’internazionalità del gruppo di lavoro).
@fenicediboston
Se vuoi ricevere gli aggiornamenti di Energie Sensibili seguici su Facebook e Twitter.