Camion ibridi a energia solare: i test all’università di Uppsala

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Il Tir ibrido, sviluppato in partnership con Scania e altre quattro aziende, conta su un rimorchio coperto da pannelli solari, grazie ai quali riesce ad autoprodurre parte dell’energia necessaria per muoversi

Sviluppare un nuovo modello di camion che faccia della sostenibilità ambientale uno dei suoi requisiti principali, e sia in grado di spostarsi grazie all’energia prodotta dai pannelli solari installati sul rimorchio. È questo l’obiettivo dei primi test in via di sviluppo all’università di Uppsala, in Svezia, a conclusione di un progetto di ricerca durato due anni grazie alla collaborazione con cinque aziende del settore. In primo piano Scania, produttore svedese di veicoli industriali, insieme a Eksjö Maskin & Truck, Midsummer, Ernsts Express e Dalakraft. L’iniziativa è stata sviluppata nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dall’agenzia governativa svedese per l’innovazione, Vinnova.

 

All’università di Uppsala, in Svezia, a conclusione di un progetto di ricerca durato due anni grazie alla collaborazione con cinque aziende del settore. Sviluppare un nuovo modello di camion che faccia della sostenibilità ambientale uno dei suoi requisiti principali, e sia in grado di spostarsi grazie all’energia prodotta dai pannelli solari installati sul rimorchio. È questo l’obiettivo dei primi test in via di sviluppo

Di cosa parliamo?

Il prototipo di camion ibrido a pannelli solari

Il prototipo di camion ibrido che è stato realizzato per il progetto di ricerca dell’università di Uppsala viene utilizzato per studiare come grazie alla generazione di energia solare per l’autoconsumo sia possibile ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli industriali.

Per poter installare i pannelli solari a bordo del rimorchio del mezzo i ricercatori hanno sviluppato celle di nuova generazione, che rendono l’impianto molto più leggero di quelli tradizionali. Una parte del percorso di studio, inoltre, ha puntato a capire che vantaggi potrebbero derivare, in termini di sostenibilità, dal collegamento alla rete elettrica dei mezzi pesanti se questa tecnologia venisse adottata su larga scala.

Le opportunità per i trasporti nell’Europa meridionale

Il rimorchio del prototipo, lungo 18 metri, è quasi completamente ricoperto di pannelli solari, con prestazioni equivalenti a quelli che potrebbero servire per fornire energia elettrica a un’abitazione. Questa tecnologia arriva così ad assicurare al mezzo ibrido un’autonomia di guida prolungata fino a 5mila chilometri all’anno nelle condizioni climatiche della Svezia. Questo vuol dire, sottolineano i ricercatori, che in paesi con un maggior numero di ore di sole, come ad esempio la Spagna o anche l’Italia, il veicolo potrebbe raddoppiare la quantità di energia solare prodotta e quindi l’autonomia di guida.

Le nuove tecnologie per i pannelli solari

A rendere possibile il risultato, spiegano ancora i ricercatori sul sito dell’università di Uppsala, è il fatto che l’attività del team impegnato sul progetto si sia focalizzata nel mettere a punto tecnologie di nuova generazione, basate su una combinazione di celle solari tradizionali con altre realizzate in perovskite, minerale costituito da titanato di calcio, che consentono una maggiore efficienza nella trasformazione della luce solare in elettricità.

“Si tratta di un progetto che ci ha coinvolto particolarmente – spiega Erik Johansson, responsabile della ricerca e docente all’Università di Uppsala – perché è un’occasione in cui il mondo accademico e l’industria cercano insieme di ridurre l’impatto sul clima dei trasporti su gomma. E posso già dire che i risultati di questa esperienza saranno molto interessanti. La nostra ricerca su celle solari efficienti e leggere sarà davvero importante, soprattutto quando si tratterà di applicarle ai camion del futuro”.

"L'obiettivo di Scania è di guidare il passaggio a un sistema di trasporto sostenibile. Mai prima d'ora i pannelli solari sono stati utilizzati per generare energia per la catena cinematica di un autocarro, come abbiamo sperimentato in questo progetto. Questa fonte di energia naturale può ridurre significativamente le emissioni nel settore dei trasporti”.

– Stas Krupenia, responsabile delle attività di ricerca di Scania