A ideare il progetto, che ha coinvolto nella prima fase circa mille studenti in Lombardia, è InVento Lab. Obiettivo: sensibilizzare su responsabilità ambientale, economia circolare e contrasto all’utilizzo della plastica usa e getta. Partendo dai più giovani e dalla formazione.
Dare vita a un percorso che dimostri come sia possibile arrivare a una scuola plastic free, ottenendo un duplice risultato: da una parte ridurre l’utilizzo di plastiche monouso all’interno degli istituti, e dall’altra fare formazione per studenti, insegnanti, personale della scuola, aziende e famiglie, sensibilizzandoli verso l’economia circolare e i principi della responsabilità ambientale. Sono questi gli obiettivi di “B Free Plastic Challenge”, il percorso di formazione ideato da InVento Innovation Lab partito a inizio 2021 in collaborazione con il Comune di Milano, quello di Melegnano, Shareradio, l’Iss Don Milani di Tradate e l’Iss Benini di Melegnano, con il sostegno di Fondazione Cariplo.
Al centro dell’iniziativa c’è la volontà di mettere le basi per l’eliminazione della plastica monouso nelle scuole, educando a stili di vita più sostenibili, che abbiano come obiettivo a lungo termine lo zero waste e l’economia circolare.
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24mila bittigliette l’anno, il peso di 4 bottigliette in plastica al giorno per istituto
Per dare un’idea dell’impatto potenziale di questa idea basti considerare che se in media in un istituto scolastico che conti complessivamente su 30 classi venissero buttate almeno 4 bottigliette di plastica al giorno, questo porterebbe a un totale di 24mila bottigliette l’anno per ogni scuola. Un problema aggravato dal fatto che ancora oggi, spiegano da InVento Lab sul proprio sito internet citando i dati di Lifegate, in Italia ben il 56% della plastica che viene raccolta non è avviata al riciclo. Una delle soluzioni più incisive sarebbe riuscire a portare un cambiamento nelle abitudini quotidiane dei consumatori, arrivando a fare a meno dei prodotti usa e getta, soprattutto per quanto riguarda la plastica.
Per attivare a ottenere questo risultato il percorso di formazione di B Free Plastic Challenge prevede la messa a punto di un piano per ogni istituto, con una serie di incontri affidati agli esperti individuati dall’associazione, insieme a momenti di scambio di esperienze e best practice tra gli istituti coinvolti. L’iniziativa è però destinata a uscire anche fuori dalle mura scolastiche, per arrivare a sensibilizzare le famiglie, le istituzioni e le attività del tessuto economico del territorio, tra le quali quelle che lavorano a diretto contatto con la scuola.
A studenti e insegnanti il compito di redigere il piano zero waste del proprio istituto
Ma B Free Plastic Challenge non si ferma qui: grazie all’esperienza maturata nel corso del progetto prevede anche la formazione di una serie di task force, composte da studenti e insegnanti, che avranno il compito di redigere un piano “zero waste” per ogni istituto, con progetti pilota che – nelle intenzioni dei promotori – dovrebbero arrivare alle prime fasi di sperimentazione entro la fine dell’anno. I lavori sono partiti da una fase di analisi, con interviste e questionari, con il supporto del personale di InVento Lab e la partecipazione di Carlo Ghiglietti di .zeroenvironment, per arrivare alla stesura di piani di lungo termine.
Una parte del progetto, infine, mirata sulle scuole superiori, ha riguardato la comunicazione: i ragazzi coinvolti, divisi in sei gruppi, hanno realizzato una serie di podcast sui temi del contrasto all’utilizzo della plastica monouso e sull’importanza del cambiamento delle abitudini dei consumatori per il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità: quest’ultima parte del progetto è stata realizzata in collaborazione con Shareradio, mentre i podcast sono stati pubblicati sulla piattaforma Mixcloud.
Economia circolare come filo conduttore del progetto
Per contestualizzare l’iniziativa è importante sottolineare come al centro del progetto promosso da InVento Lab ci siano i principi dell’economia circolare, gli stessi che ispirano il decreto rifiuti varato dal Governo a fine settembre 2020: un provvedimento che introduce i principi dell’economia circolare e punta l’attenzione sulle fasi della produzione, ma che lascia uno spazio importante anche alla prevenzione, che si può ottenere attraverso l’educazione e la sensibilizzazione sugli impatti negativi della plastica per l’ambiente. In questo sforzo collettivo per adottare comportamenti più sostenibili, partire dalle scuole può avere il significato di giocare una carta vincente nella direzione dell’economia circolare.
Nella prima fase del progetto sono state coinvolte tra le scuole secondarie il Liceo Curie di Tradate, l’IIS Volta di Lodi, l’IIS Benini di Melegnano, l’IIS Don Milani di Tradate, il Liceo Musicale Verdi di Milano, l’IIS Bellisario di Inzago. Per le scuole primarie hanno preso parte a B Free Plastic Challenge l’IC Pezzani di Milano, l’IC Frisi di Melegnano, l’IC Dezza di Melegnano, l’IC Sorelle Agazzi di Milano. Più di mille in totale i ragazzi e i bambini che hanno partecipato tra scuole elementari, medie e superiori, insieme a oltre 65 insegnanti e più di 10 dirigenze scolastiche. E nemmeno la pandemia ha fermato il progetto: le lezioni si sono infatti svolte quando possibile in presenza e anche in Dad, tra gennaio e maggio.
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