Ambiente

Il micromondo inquilino delle nostre case

Scritto da 9 Ottobre 2025 • 1 min di lettura

Perché parliamo di questo fenomeno?

La biodiversità, ossia l’insieme di organismi animali, vegetali, fungini e microbici che caratterizzano la Terra rispetto agli altri pianeti solari, si caratterizza per una mirabile capacità di adattamento al contesto ambientale di riferimento, con il quale coevolve e si modifica quotidianamente per raggiungere forme e comportamenti idonei alle sempre mutevoli variabili ambientali in gioco.

Cosa succede, dunque, quando un rappresentante di questo mondo organico, l’Homo sapiens, costruisce per sé stesso e i propri familiari una tana calda dove riparare dalle avversità? Che la restante biodiversità, secolo dopo secolo, millennio dopo millennio, impara per prove ed errori a sfruttare a proprio vantaggio questa nuova nicchia ecologica, la casa, trovandovi un luogo caldo e sicuro dove riparare, prosperare e continuare a perpetrare la storia dei propri antenati.

Sono gli insetti e altri artropodi i regnanti silenziosi di questo micro-mondo: scopriamo quindi insieme qualcuno tra i più famosi rappresentanti di questo variegato gruppo di inquilini non paganti adattatosi perfettamente alla coesistenza con gli esseri umani; infine, qualche accorgimento utile per imparare a riconoscerli e gestirli adeguatamente.

INDICE DEI CONTENUTI

Alcuni identikit

1. Le falene

Tra gli inquilini più frequenti delle nostre abitazioni troviamo le falene, i parenti più stretti delle acclamate farfalle. Capaci di differenziarsi in innumerevoli specie e famiglie nel corso di centinaia di milioni di anni, oggi questi insetti volatori si trovano pressoché in ogni ambiente del globo, Antartide incluso! Quelle che hanno optato per fare delle case il proprio habitat prediletto sono specie in genere molto piccole, capaci di strisciare tra gli anfratti e poi librarsi al momento più opportuno.

La bicolore tarma del cibo (Plodia interpunctella) appartiene a quella categoria di inquilini attratta dalle grandi quantità di derrate alimentari che conserviamo nelle nostre cantine e cucine, in modo particolare confezioni di farina, pasta e frutta secca, che sono capaci di penetrare e insediare senza essere notate immediatamente.

Alle tarme dei vestiti (Tineola bisseliella e Tineola pellionella) non interessano invece le nostre scorte di cibo più golose, quanto piuttosto gli armadi ricolmi di indumenti, in particolar modo quelli di lana, cotone, lino, seta e pelliccia, o anche… Fibre sintetiche! Le larve sono infatti golose di filamenti tissutali, con i quali, oltretutto, costruiscono minuscoli rifugi a forma di cilindro dove vivono inosservate in attesa di diventare adulte.

2. I coleotteri 

Altri inquilini golosi di derrate stipate nei nostri armadi sono la tarma della farina maggiore (Tenebrio molitor), e la tarma della farina minore (Alphitobius diaperinus). La prima è tra gli ospiti a sei zampe più grandi delle nostre abitazioni, viceversa la seconda tra i più piccoli. Paradossalmente, qualora doveste avvistare e riconoscere una delle due, abbiate particolare accortezza soprattutto con la seconda, la cui dieta è molto più varia: le sue infestazioni sono generalmente più problematiche, poiché potenzialmente vettrici di patogeni pericolosi.

3. I ditteri 

Mosche e zanzare sono sicuramente noti a tutti, ma quello che pochi sanno è che la loro diversità domestica non si limita a due generici rappresentati, bensì a decine e decine di specie diverse.

Tra le mosche, a solo titolo di esempio, ricordiamo: Fannia canicularis, la ‘versione’ più piccola della più nota Musca domestica; Sarcophaga carnaria, il cui nome esplicita bene le preferenze alimentari; Drosophila melanogaster, il moscerino della frutta; la bella Lucilia sericata, un piccolo smeraldo volante. Tra le zanzare, quella tigre (Aedes albopictus) è nostra esotica inquilina da pochissimi decenni, e con buona pace dell’autoctona Culex pipiens, nei confronti della quale i nostri corpi sono molto più abituati a reagire senza grossi e duraturi sfoghi pruriginosi (co-evoluzione!).

4. Non solo sei zampe

Gli spazi abitativi non sono popolati tuttavia solamente da insetti a sei zampe, ma anche da ragni, centopiedi e millepiedi, per esempio.

Tra i ragni, ci sono quelli che gli inglesi chiamano scherzosamente daddy long-legs, cioè Pholcus phalangioides e Holocnemus pluchei, in riferimento alle otto zampe sproporzionatamente lunghe che sfoggiano, oppure la più misteriosa Tegenaria parietina, con le caratteristiche tele a imbuto incastrate negli anfratti dei muri.

Tra i centopiedi citiamo la famigerata scutigera (Scutigera coleoptrata), innocua predatrice di artropodi e troppo spesso scambiata per una temibile scolopendra; tra i millepiedi, infine, il graziato Ommatoiulus sabulosus, che con il suo corpo fusiforme strisciato di rosso, va in cerca di materiale vegetale o in decomposizione nelle immediate vicinanze di casa, tornandovi comunque sempre per riparare da possibili predatori.

Cosa fare con questi inquilini?

L’approccio a questa cospicua ma sottovalutata fetta di biodiversità domestica necessita delle stesse attenzioni rivolte verso quella selvatica. Con qualche accorgimento possiamo vivere senza tanti sforzi e in generale armonia con la maggior parte di questi piccoli inquilini, fatta eccezione per quelli che danneggiano direttamente i nostri averi. In generale, sono poche ma essenziali le raccomandazioni da tenere a mente.

Innanzitutto, occorre imparare a riconoscere questi animali, e per farlo oggi ci viene fortunatamente incontro anche la tecnologia di applicazioni di riconoscimento intelligente quali iNaturalist, la migliore nel suo campo grazie all’algoritmo in continua evoluzione e alla rete di milione di persone che la utilizzano quotidianamente (solo in Italia siamo 60.000!).
Una volta imparato a distinguere tra un organismo e l’altro, potrete operare selettivamente per l’eliminazione di quelli più indesiderati, come tarme, tignole o zanzare, mantenendo in vita però i loro predatori ‘naturali’, come appunto i ragni elencati sopra o le scutigere. Con un pò di pratica, alle vostre azioni di rimozione manuale tramite interventi topici, si accompagneranno quelle predatorie degli organismi ‘benefattori’. Quest’ultimi, se mantenuti e debitamente contenuti, diventeranno infatti vostri economici alleati, naturalmente efficaci nel contrasto agli inquilini più invadenti.