La naturalista Annagiulia Murtas, tiene a Spaziogioco, la prima ludoteca no-profit di Pavia, un laboratorio per sensibilizzare i più piccoli: “Il rispetto della natura nasce dalla conoscenza”
Una serie di piccoli esperimenti attraverso i quali i bambini impareranno a conoscere le proprietà e le caratteristiche dell’acqua. È il tema del laboratorio che la naturalista Annagiulia Murtas tiene alla ludoteca Spaziogioco di Pavia in occasione della giornata mondiale dell’acqua. Laureata in Scienze Naturali all’università di Pavia, Annagiulia è insegnante di sostegno in una scuola dell’infanzia di Pavia ed educatrice in Spaziogioco, dove si occupa principalmente di educazione ambientale. Ad esempio attraverso i laboratori di riciclo creativo, o – un’altra delle sue passioni – di cucito. In quest’intervista racconta della sua attività e di come venga accolta dai piccoli, fondendo apprendimento e divertimento.
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Annagiulia, partiamo da Spaziogioco: di cosa si tratta?
Spaziogioco è la prima ludoteca no-profit di Pavia: ci autofinanziamo per poter dare uno spazio di gioco gratuito ai bambini, e paghiamo le spese grazie a quello che incassiamo con i laboratori e gli eventi, e grazie al sostegno della comunità locale. Se pensiamo ai laboratori sull’acqua o sull’educazione ambientale, mi piace sottolineare che Spaziogioco è la cornice ideale per queste attività, perché uno dei nostri primi obiettivi è la sostenibilità. Tutti gli allestimenti della ludoteca, infatti, provengono da mobili e giochi che ci sono stati donati dalle famiglie di Pavia, un esempio di economia circolare. La ludoteca è aperta tutto l’anno e a persone di tutte le fasce d’età, da zero a 99 anni e oltre. Facciamo principalmente attività rivolte ai bambini, ai genitori e ai neogenitori, alle gestanti. L’ingresso è completamente gratuito tutti i pomeriggi dalle 16 alle 19 e durante i fine settimana, mentre i laboratori ci permettono di autofinanziarci. Gli spazi, complessivamente circa 90 metri quadrati, sono suddivisi in tre aree: una per i piccoli da zero a tre anni, una seconda per i bambini un po’ più grandi e una terza riservata ai laboratori.

In cosa consiste il laboratorio sull’acqua?
In occasione della giornata mondiale ho organizzato una serie di esperimenti che hanno un obiettivo principale: diffondere la conoscenza sulle proprietà dell’acqua, perché la conoscenza è il primo passaggio per arrivare al rispetto e all’utilizzo consapevole di una risorsa. Partiremo dalla sperimentazione della tensione superficiale, la proprietà che consente a insetti come i gerridi di “pattinare” sull’acqua. Costruiremo proprio dei piccoli insetti di carta, e capiremo come si fa a “spezzare” la tensione superficiale, ad esempio attraverso i saponi. Faremo un secondo esperimento sulla capillarità, per capire come fanno le piante a trarre il loro nutrimento dall’acqua che si trova nel terreno. A questo scopo riempiremo due barattoli di acqua di due colori diversi grazie all’utilizzo di coloranti naturali. Da una parte gialla, dall’altra blu. Collegando i due barattoli con un pezzetto di carta assorbente, i bambini potranno vedere come bagnandolo le acque si mescoleranno, dando vita al colore verde.
Quali sono gli esperimenti che i bambini preferiscono?
Riproponendolo nel tempo ho potuto notare che un esperimento che piace molto è quello della stratificazione dell’acqua. Facendo confluire nello stesso contenitore, ad esempio, acqua calda colorata di rosso e acqua fredda colorata di blu, il risultato sarà che inizialmente si stratificheranno, con una fascia rossa in alto e una fascia blu in basso. La stessa cosa avverrà con acqua dolce e acqua salata, come nel caso del torrente che confluisce nel mare: l’acqua dolce è meno densa ed è come se “galleggiasse” su quella salata. E infine osserveremo con il microscopio alcune piccole ed elementari forme di vita che possono trovare nell’acqua: grazie a questo i bambini si renderanno conto che nell’acqua c’è vita. Lo scopo di questa attività è, in generale, di portare i bambini alla conoscenza. Perché grazie a quello che hanno imparato giocando troveranno più semplice rispettare la natura.

In questo contesto i bambini sono più “educatori” verso le loro famiglie o “educati” dagli adulti?
Principalmente siamo noi adulti che dobbiamo dare l’esempio, grazie al quale i più piccoli possono imparare a evitare gli sprechi e utilizzare le risorse naturali in modo più sostenibile. Il primo passo dovrebbe essere quello di essere convinti di quello che facciamo e insegniamo. Perché nel quotidiano basterebbe davvero poco. E poi – in parallelo – è importante stimolare i bambini alla conoscenza, dare loro la possibilità di apprendere e “toccare con mano” la natura, ad esempio attraverso passeggiate o attività che consentano di fare esperienze divertendosi. Accanto a questo non possiamo trascurare il fatto che l’insegnamento del rispetto per la natura funziona anche facendo il percorso inverso: quello che i bambini imparano a scuola o durante i laboratori lo riportano a casa, sensibilizzando in questo modo le loro famiglie.

Se dovessimo dare tre consigli base per non sprecare l’acqua in casa, da dove si potrebbe partire?
Potremmo partire da un grande classico, quello di chiudere il rubinetto mentre ci si spazzola i denti o mentre ci si insapona sotto la doccia, un comportamento che se fosse adeguatamente diffuso porterebbe a un risparmio d’acqua importante su scala globale. Oppure preferire la doccia al bagno. Oppure ancora fare un gioco in famiglia, senza imposizioni, divertendosi insieme: la doccia con il timer, quando squilla si esce. Tutto questo accompagnato dalla constatazione che tutti i principali processi che ci servono per vivere, a partire banalmente dal nostro nutrimento, hanno bisogno di tanta acqua, che quindi è molto preziosa per l’uomo e per la natura. Anche solo portare all’attenzione dei bambini questo aspetto, senza dare giudizi, vuol dire dare un valore all’acqua.
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