Se le emissioni di CO2 continueranno ad aumentare il rischio salirà fino a raggiungere il 90%
Un recente studio del Breakthruough Institute, think tank con sede a Berkley, analizza l’influsso che i cambiamenti climatici hanno avuto e potranno avere sulla violenza degli incendi boschivi in California. Ma può essere utile per capire come gli stessi pericoli possano riguardare in generale il Pianeta. Le conclusioni a cui giunge la ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, sono che il climate change ha aumentato del 25% il rischio di crescita esplosiva degli incendi, e che continuerà a influenzare pesantemente l’andamento di questi fenomeni per i decenni a venire, a prescindere dal fatto che si riuscirà a ridurre le emissioni di gas serra.
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Il caldo intenso crea condizioni favorevoli agli incendi
Per portare a termine lo studio i ricercatori del Breakthrough Institute hanno preso in considerazione i dati provenienti da 18mila incendi che hanno interessato il territorio della California tra il 2003 e il 2020. Per mettere in relazione la temperatura e l’aggravarsi delle conseguenze degli incendi, hanno utilizzato un algoritmo di intelligenza artificiale, arrivando a simulare come i roghi avrebbero potuto comportarsi se si fossero sviluppati in era preindustriale o in una serie di scenari nel futuro. Dall’analisi di questi dati e di queste proiezioni è emerso che il cambiamento climatico ha aumentato il rischio di crescita giornaliera di incendi estremi di una media del 25%.
Ma sarebbe sbagliato stabilire un legame di causa-effetto diretto tra l’innalzamento delle temperature e la severità delle conseguenze degli incendi: il fenomeno si verifica infatti in modo indiretto, perché il caldo più intenso contribuisce a seccare la vegetazione: l’aria più calda trattiene in generale più umidità e preleva più acqua dal terreno, creando condizioni più favorevoli agli incendi.
Tra le evidenze emerse dallo studio, inoltre, c’è il fatto che il riscaldamento globale ha aumentato il rischio di crescita estrema di diversi incendi complessi, innescati da fulmini nel 2020, in percentuali che hanno toccato anche il +42%.
Aumentano le emissioni, maggiori i rischi
Proiettando nel futuro l’analisi, i ricercatori evidenziano che il cambiamento climatico aumenterà il rischio di incendi estremi giornalieri in media del 59% entro la fine del secolo se le emissioni raggiungeranno lo zero netto nel 2070. Se invece continueranno ad aumentare fino al 2050, il rischio aumenterà in media del 90%.
Ci vorrà molto tempo prima che le riduzioni delle emissioni si ripercuotano sulla temperatura. Sto cercando di sfatare l'idea che per evitare di assistere a un aumento del pericolo di incendi basti approvare una politica sul clima che darà effetti immediati. Nell’immediato dobbiamo considerare soluzioni più dirette, sul campo, come il fuoco prescritto (la tecnica di applicazione esperta e autorizzata del fuoco alla vegetazione, su superfici pianificate, adottando precise prescrizioni e procedure operative, per conseguire diversi obiettivi di gestione del territorio, Ndr) e il diradamento meccanico. Se fossimo in grado di farlo, potremmo più che compensare l'impatto del cambiamento climatico, in modo da ottenere una riduzione netta del pericolo di incendi nonostante il climate change.
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