Cucinalo: l’app che crea ricette svuota-frigo con l’intelligenza artificiale

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

L’ideatore dell’iniziativa, Matteo Morvillo: “Uniamo la lotta allo spreco alimentare con un aiuto pratico per chi non ha esperienza ai fornelli. Basta scattare una foto agli ingredienti nel frigo per ottenere consigli su cosa cucinare e come farlo”

Un programmatore appassionato di intelligenza artificiale e un esperto di cucina, amici da sempre, che cercano una strada per collaborare puntando sulla comune sensibilità nel combattere lo spreco alimentare. Sono queste le basi da cui nasce Cucinalo, l’app che consente di cucinare ricette sane e gustose utilizzando semplicemente ciò che è rimasto dentro al frigo. Basta scattare una foto al contenuto degli scaffali dell’elettrodomestico e l’algoritmo farà il resto. Ne abbiamo parlato con Matteo Morvillo, esperto di informatica 17enne di Massa Lubrense, comune della città metropolitana di Napoli, ideatore del progetto insieme al coetaneo Amedeo Valastra, con la passione per la cucina e un papà chef che nel tempo libero ha dato una mano.

Di cosa parliamo?

Come nasce l’idea di Cucinalo?

Alla base c’è una consapevolezza che viene dai valori che ci sono stati trasmessi in famiglia, a partire dal fatto che nelle nostre case vige la regola che il cibo non si butta. A questo si unisce la competenza nel saper creare un’applicazione, e la nostra amicizia che è servita anche a completare l’idea, a darle forma, ragionando e parlandone. Tutto è nato in un viaggio di ritorno dal mare, alla fine di marzo del 2024. Con Amedeo discutevamo spesso del fatto di fare qualcosa insieme, e a un certo punto abbiamo pensato a un’app che potesse aiutare l’ambiente e le persone, in particolare chi è poco avvezzo alla cucina, a preparare qualcosa di salutare, originale e buono ogni giorno.

E poi?

Per qualche giorno ci siamo concentrati a fare qualche ricerca, per verificare la fattibilità e capire se ci fosse sul mercato italiano, o all’estero, qualche altra applicazione simile. Una volta che abbiamo avuto le idee più chiare abbiamo contattato un influencer locale, Giuseppe Gargiulo, e anche da lui e dalla sua community abbiamo ricevuto feedback importanti. Dopo un lavoro di ricerca durato diversi mesi, il 27 dicembre abbiamo pubblicato l’app. Per il lancio abbiamo anche creato una nostra pagina Instagram, e fino a oggi abbiamo raggiunto circa 25mila download, con quasi 15mila ricette generate. Il nostro obiettivo per questa prima fase è quello di riuscire a coprire i costi computazionali grazie agli abbonamenti in App, e in futuro – se l’idea avrà successo – puntiamo a ottenere ricavi anche da eventuali sponsorizzazioni.

Che feedback avete ricevuto dall’esterno?

In generale gli utenti hanno apprezzato l’iniziativa, soprattutto i più giovani e gli utenti più assidui dei social, che sono il nostro target principale, come ad esempio gli studenti universitari fuori sede. Certo, qualcuno ha sollevato il dubbio se l’intelligenza artificiale sia accettabile in cucina, o se in questo modo non si vadano a perdere alcune tradizioni locali. Diciamo che abbiamo incontrato sia chi temeva che in questo modo le ricette della nonna sarebbero andate perdute, e sia chi ha visto il nostro progetto come una sorte di recette della nonna 2.0. La nostra posizione è che l’intelligenza artificiale non serve per sostituire la saggezza della nonna, ma semplicemente per dare una mano a chi, da solo, non saprebbe come muoversi per preparare qualcosa partendo da ciò che c’è nel so frigo. Sta di fatto che abbiamo degli ottimi rating sia su Google, con un 4,7, sia sull’App Store di Apple, con un 4,8, e tante buone recensioni.    

Quali sono le principali difficoltà che avete incontrato?

Quando si parla di intelligenza artificiale uno dei passaggi più critici è il fine tuning del modello, che deve essere continuamente tenuto sotto controllo e aggiornato. Con il nuovo aggiornamento, appena pubblicato, è possibile anche la pianificazione dei pasti e la aggiungere diete personalizzate, ad esempio calcolando le calorie, o inserendo filtri per una dieta vegana. Abbiamo inoltre impostato la generazione di ricette tramite fotografia in modo che possa essere gratuita per tutti gli utenti.

Programmi per il futuro?

Il nostro prossimo obiettivo è di metterci nelle condizioni, nel giro di qualche mese, di raggiungere anche i mercati esteri. Ma è meno semplice di quello che può sembrare: da una parte si tratterebbe di ampliare molto il mercato, perché abbiamo l’idea che fuori dall’Italia le persone che sanno cucinare siano di meno che nel nostro Paese, ma dall’altra aggiungiamo complessità, perché sarà necessario addestrare un modello ad hoc tenendo conto delle tradizioni culinarie dei vari Paesi, e – per le ricette della settimana – delle diverse festività e ricorrenze.

C’è qualche grande azienda che si è interessato al vostro progetto?

Sì, abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse e segnali di attenzione, anche da grandi aziende. Noi ovviamente ci interfacciamo con tutti e stiamo ad ascoltare, ma al momento siamo presi dal miglioramento e dall’evoluzione di Cucinalo. Poi valuteremo tutto