Apepak, il packaging alimentare che viene dalle api

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

L’idea di Massimo Massarotto e Molly Knickerbocker: creare l’alternativa no-plastic per conservare gli alimenti senza pellicole e contenitori, e con attenzione alla sostenibilità sociale

Conservare gli alimenti mantenendoli freschi più a lungo, e senza utilizzare le plastiche di pellicole e contenitori, sfruttando il lavoro delle api secondo i principi dell’economia circolare, e sostenendo il reinserimento lavorativo delle persone diversamente abili. E’ questa l’idea da cui nasce Apepak, il packaging alimentare realizzato in cotone biologico cerato 100% made in Italy.

Di cosa parliamo?

Da startup a società benefit

I fondatori del progetto sono Massimo Massarotto e Molly Knickerbocker, che hanno iniziato a realizzarlo nel 2017, mantenendo alta l’attenzione su tutti gli aspetti della sostenibilità, da quella ambientale a quella sociale. Massimo, originario di Castelfranco Veneto, in California ha approfondito la sua conoscenza e la sua passione per l’innovazione ecologica e la redistribuzione delle risorse a vantaggio della collettività. E negli Stati Uniti ha conosciuto Molly, californiana, cresciuta in una famiglia di cuochi e apicoltori con la passione per il cibo sano e biologico. Da questo incontro è nato l’amore che li ha portati a sposarsi e a vivere insieme a Nevada City, e l’idea di cimentarsi nella realizzazione di questo progetto. I primi test sono stati fatti con gli scampoli di cotone della nonna di Molly e con la cera d’api dell’allevamento di famiglia. Dopo i primi risultati incoraggianti è nata la startup, che si è poi trasformata in società benefit.

Uno strumento etico

Apepak è prodotta dalla cooperativa sociale “L’Incontro Industria 4.0” a Vedelago, in provincia di Treviso, utilizzando esclusivamente prodotti biologici e naturali con filiera certificata e controllata: cera d’api bio degli apicoltori Conapi, cotone biologico Gots, olio di jojoba bio e resina di pino naturale.“Non servono imprese straordinarie – scrivono Massimo e Molly sul sito di Apepak – ogni giorno è straordinario per aiutare il Pianeta. Apepak è uno strumento etico per cambiare le nostre abitudini di consumo e creare il futuro che vogliamo”. A caratterizzare Apepak è il fatto che può essere utilizzato per coprire ciotole, avvolgere verdure o erbe aromatiche, ma anche limoni o avanzi di pane, grazie alla sua malleabilità e al fatto che può essere plasmato con il calore delle mani per sigillare il cibo. Si tratta inoltre di un materiale che dopo ogni utilizzo può essere lavato e riutilizzato, e che mantiene le sue proprietà per oltre un anno, arrivando così a sostituire fino a 400 metri di sacchetti di plastica, cellophane, alluminio e involucri usa e getta.

Sostenibilità sociale

Il fatto, poi, che sia prodotto da una cooperativa sociale che sostiene il reinserimento lavorativo delle persone diversamente abili ne fa un progetto sostenibile anche dal punto di vista sociale, che si preoccupa di offrire, tramite l’attività della cooperativa, anche un’occasione di lavoro e di reinserimento sociale, oltre che di mettere in luce e di valorizzare i loro talenti e la loro creatività.