Amsterdam, la città spugna: ecco gli effetti del progetto Resilio
Scritto da
Roberta Persichino
Content editor
La capitale olandese in prima linea nella sperimentazione dei “tetti blu-verdi”, riprogettati per poter assorbire l’acqua piovana
Fare di Amsterdam un esempio di città resiliente ai cambiamenti climatici. È questo l’obiettivo di “Amsterdam Rainproof”, il progetto che vede collaborare dal 2014 istituzioni, aziende e privati cittadini per aumentare la capacità di assorbimento dell’acqua piovana in città ed evitare così i potenziali danni causati dalle precipitazioni particolarmente intense. Secondo i promotori dell’iniziativa il raggiungimento del massimo risultato dovrà avvenire entro il 2050.
Di cosa parliamo?
Amsterdam Rainproof
Della strategia Amsterdam Rainproof fa parte il programma Resilio, partito ormai sei anni fa, nel 2018, con l’intento di riprogettare i tetti degli edifici cittadini trasformandoli in “spugne”, mettendoli cioè nella condizione di assorbire il massimo possibile dell’acqua piovana, per poi immagazzinarla e riutilizzarla, ad esempio per gli scarichi dei WC o per gli impianti di irrigazione dei giardini.
A dare il loro contributo ad Amsterdam Rainproof sono una serie di istituzioni, con in prima fila l’amministrazione comunale di Amsterdam, ma anche comitati di quartiere, aziende, imprenditori e rappresentanti del mondo dell’Università e della ricerca. Grazie a questa rete ogni soluzione promettente viene condivisa tra i partecipanti, e le idee più utili vengono adottate in contesti diversi, dispiegando il massimo delle proprie potenzialità.
Resilio e i tetti blu-verdi
Le precipitazioni più forti e intense sono un pericolo grave per la sicurezza delle città, che non sono in grado di immagazzinare l’acqua piovana quando questa cade in quantità particolarmente copiose: aree particolarmente urbanizzate, caratterizzate da strutture e da una rete viaria molto impermeabile, possono essere quelle più a rischio di danni alle persone o alle cose causate dalle inondazioni. Riuscire a immagazzinare l’acqua piovana anche in caso di eventi estremi per contrastarne la scarsità in altri periodi è l’obiettivo del progetto Resilio.
L’idea nasce con il sostegno di Urban Innovative actions (UIA), il piano dell’Unione Europea pensata per risolvere con soluzioni innovative i problemi delle aree urbane testando progetti piloti che potrebbero poi trovare un’applicazione più ampia nel Vecchio Continente. Grazie ai finanziamenti dell’UIA è stato possibile realizzare complessivamente più di 12mila metri quadrati di tetti blu-verdi, sia su edifici privati sia sulle case popolari.
I tetti blu-verdi
I blue-green roofs sono una evoluzione dei tetti verdi, dal momento che utilizzano una serie di soluzioni smart per riuscire a trattenere o rilasciare l’acqua in tempo reale, percependo le variazioni delle condizioni climatiche e adattandosi automaticamente. A rendere possibile lo stoccaggio e il rilascio dell’acqua sono i sensori che monitorano le valvole controllate a distanza.
Grazie a questo sistema, tra l’altro, è possibile monitorare in tempo reale il rilascio dell’acqua piovana immagazzinata, evitando che i sistemi fognari vadano in difficoltà o rischio di non riuscire a smaltire il loro carico regolarmente. L’acqua immagazzinata, inoltre, può garantire l’habitat migliore per la vegetazione dei tetti verdi, che avranno sempre a disposizione una riserva di liquido da utilizzare nei momenti di siccità.
Risultati a rischio senza rete
Al di là dell’idea della “città spugna” e degli sforzi che sono stati fatti nel corso degli anni, uno dei punti di forza del progetto in corso di realizzazione ad Amsterdam è la logica di rete che ha coinvolto tutti i principali attori della città. A partire dall’unità di intenti tra il comune di Amsterdam e Waternet, la società pubblica di gestione delle acque, che ha fatto da coordinatore di ogni iniziativa.