WEmbrace Sport, inclusione e divertimento per la seconda edizione a Milano

Scritto da La Redazione di Sorgenia

Nuove sfide e nuova città, per l’ultima edizione dell’evento di Bebe Vio, dove campioni e vip si sono sfidati per l’inclusione e la disabilità

Ieri 10 ottobre si è tenuta la seconda edizione dei WEmbrace Sport l’evento organizzato da Bebe Vio e da art4sport, la onlus fondata dai suoi genitori nel 2009. Dopo il grande successo della prima edizione romana, questa volta i giochi si sono svolti all’Allianz Cloud di Milano.
Sorgenia ha partecipato ancora una volta, contribuendo a rendere l’evento carbon neutral, grazie ad un grande progetto di piantumazione di alberi.

Di cosa parliamo?

Tra inclusione e divertimento

Una serata ricca di divertimento, condotta da Lodovica Comello e Gianluca Gazzoli, che hanno guidato le due squadre composte da campioni, vip e atleti in diversi sport: scherma, basket, calcio e volley, praticati nella modalità paralimpica. Tra i campioni dello sport hanno partecipato Regina Baresi, Javier Zanetti, Serginho, Ze Maria, Matteo Piano, Walter Zenga, Roberto Mancini, Fabio Capello che ha allenato le All Stars. 

La novità di quest’anno

In questa edizione è stata portata una grande novità, ovvero la presenza di un team internazionale, appunto le International Stars, formato da grandi atleti provenienti da tutto il mondo e noti per gli importanti risultati sportivi, che si sono scontrati con la squadra italiana, composta invece da celebrità sportive nostrane.
“Abbiamo voluto essere internazionali e faremo sfidare i campioni olimpici e paralimpici italiani con quelli provenienti dal resto del mondo. – aveva dichiarato Bebe Vio presentando l’evento –  La figata sarà vedere come, se dai a tutti la possibilità di giocare a pari condizioni, il concetto di disabilità viene meno e quello che rimane sono atleti professionisti che si sfidano ad altissimo livello.”

Così è stato! I WEmbrace Games nella loro seconda edizione hanno raggiunto l’obiettivo di promuovere l’integrazione e dimostrare come lo sport paralimpico sia a tutti gli effetti paragonabile a quello olimpico sia dal punto di vista della spettacolarità che da quello emozionale e competitivo.