Intervista a Lucilla Bosco, Employer Branding & Internal Communication Specialist di Sorgenia
La carenza di competenze tecniche è un tema particolarmente attuale, ma un’azienda che vuole attrarre giovani talenti non può e non deve fermarsi a questo aspetto. Altrettanto importanti sono le cosiddette soft skills, le capacità relazionali e comportamentali, quelle con cui ci si pone nel contesto lavorativo e che contribuiscono alla creazione di un ambiente collaborativo e aperto all’innovazione. Per entrare in contatto con i giovani le aziende danno vita a programmi di employer branding, in collaborazione con atenei e centri di ricerca.
A spiegare la strategia di Sorgenia è Lucilla Bosco, che in azienda è Employer Branding & Internal Communication Specialist.
INDICE DEI CONTENUTI
Lucilla, quanto si sente oggi la carenza di competenze?
Le competenze tecniche e le soft skills sono entrambe molto difficili da trovare. Per quanto riguarda le prime, sono un elemento alla base della nostra strategia di employer branding: il contatto con i giovani talenti è un punto di partenza per attrarre persone motivate. Il nostro obiettivo è di fare matching tra i valori di Sorgenia e le competenze specifiche di cui siamo alla ricerca. Per questo abbiamo instaurato una serie di partnership con università di primo piano come il Politecnico di Milano, l’Università Bocconi, la Cattolica di Milano e di Piacenza, e abbiamo lavorato anche con RCS Academy, 24Ore Business School, l’Università di Pavia. Una volta incontrati talenti senza dubbio preparati, come dimostra il contesto da cui provengono, le soft skills possono fare la differenza.
I giovani sono consapevoli dell’importanza delle soft skills?
Quando li incontriamo spesso li troviamo molto concentrati sull’aspetto delle competenze tecniche, è come se venissero colti di sorpresa quando si rendono conto che questo aspetto non è tutto. A parità di competenze tecniche, infatti, la differenza la fanno la capacità di comunicare, la flessibilità, l’abilità di adattarsi ai cambiamenti.
Come organizzate i vostri incontri con gli studenti?
Ci muoviamo su direttrici diverse, dagli eventi pensati nello specifico alle nostre esigenze di recruiting a eventi di orientamento, ad esempio con testimonianze in aula in cui coinvolgiamo i colleghi, con simulazioni di assessment e di colloqui, con incontri organizzati per dare consigli su come scrivere un curriculum efficace e ottimizzare il proprio profilo LinkedIn. Proprio in queste occasioni affrontiamo il tema di come far emergere le proprie soft skills: i colleghi coinvolti danno consigli per sostenere la crescita e far emergere il potenziale fin dall’inizio del proprio percorso. Per uno studente che si approccia al mondo del lavoro, infatti, è molto importante ricevere il consiglio giusto e le indicazioni su come muoversi.
Che feedback ricevete dai ragazzi?
Soprattutto nelle simulazioni di colloquio, dove l’interazione è più semplice e diretta, cerchiamo di individuare i punti di forza di ognuno, e quelli su cui concentrarsi di più per migliorare. Il messaggio che cerchiamo di trasmettere è che è importante non soltanto elencare le proprie soft skills, ma portare esempi concreti a supporto. Gli studenti fanno tante domande per capire come possano evidenziare questi aspetti, e – al di là della nostra attività – anche gli atenei ormai offrono diverse opportunità che li possano supportare in questo, come corsi di personal branding o public speaking.
Qual è il posto per la parità di genere in questo contesto?
Per Sorgenia è centrale.
Ogni anno ci impegniamo a partecipare ad iniziative per sostenere la parità di genere: nel 2023, ad esempio, abbiamo partecipato a un progetto di Women Mentoring con il Politecnico di Milano, in cui le studentesse sono state divise in gruppi e affiancate da mentori che le hanno guidate nell’avvicinamento al mondo del lavoro. Quest’anno abbiamo preso parte ad un evento sempre in collaborazione con il Politecnico di Milano, dal titolo Leadership Tips for Women in Technical Roles, una tavola rotonda dedicata ad una platea al femminile. Una nostra collega, che coordina un gruppo di lavoro tutto al femminile, ha portato la propria esperienza illustrando quali sono le sfide principali che si è trovata ad affrontare. Si tratta di iniziative particolarmente apprezzate, perché il punto di partenza è il racconto di esperienze e percorsi concreti.
Che bilancio si sente di fare dell’attività di employer branding per l’anno in corso?
Le iniziative sono state tante, ma il periodo tra ottobre e dicembre è particolarmente caldo: abbiamo partecipato a diverse testimonianze aziendali con i principali atenei, e ai Career Day dell’Università degli studi di Milano, dell’Università Bocconi, della Cattolica di Milano e di Piacenza. In queste occasioni i giovani ci portano i loro curricula e nascono i primi confronti per capire i loro interessi, le loro competenze e quali attività piacerebbe loro svolgere durante un tirocinio. Poi ci sono le attività di orientamento: incontri con i nostri manager, attività di CV Check, LinkedIn Tips, Mock Interviews e molto altro.
Nel mese di ottobre avete anche partecipato a Codemotion…
Codemotion è l’evento più importante in Europa dedicato alla community tech. Una grande vetrina che ci ha consentito, da una parte, di far conoscere il lato tech della nostra azienda, e dall’altra di confrontarci con altre realtà, non soltanto del mondo dell’energia. Uno degli aspetti più belli è stato il talk tenuto dai nostri colleghi Carolynn Tschuor e Andrea Porrini, in cui si è parlato di data governance: è stata l’occasione per presentare un lato meno conosciuto di Sorgenia, che non conta soltanto sull’attività di ingegneri specializzati nel mondo dell’energia, ma anche su sviluppatori, data engineer, data analyst.
Quali eventi avete in programma per il futuro?
Nel 2025 proseguiremo sicuramente con le partnership con i principali atenei e master, in particolare con l’MBA della PoliMi Graduate School of Management, e il Master in Energy Management del Politecnico. Vogliamo essere sempre presenti anche sul tema del gender gap, organizzando iniziative specifiche per coinvolgere sempre di più le giovani studentesse.
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