Rigiocattolo, la sostenibilità passa anche dai giocattoli

Scritto da Roberta Persichino
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Un gruppo di volontari riceve giocattoli, li ripara e li rimette in circolazione. Ma il sogno più grande è diventare un grande centro di aggregazione intorno al riuso

Rigiocattolo è un progetto realizzato da un gruppo di circa 15 volontari, con una bottega nel cuore del Molise, a Campobasso, e tanti sogni nel cassetto. Nasce circa otto anni fa dall’idea di Daniele Leo che a partire da un’iniziativa pensata per le scuole, ha voluto costruire una piccola rete di volontari che ripara e rimette in circolazione giocattoli, ma che nello specifico offre tanti altri servizi creativi e sostenibili. Abbiamo intervistato Daniele, ideatore di Rigiocattolo, e Rebecca Viglione, responsabile della comunicazione social e del digital marketing, che ci hanno raccontato come è nata l’idea e quali sono i progetti futuri.

Di cosa parliamo?

Come è nata l’idea

“Rigiocattolo nasce po’ per caso – ci spiega Daniele – io e altri colleghi stavamo cercando attività di volontariato che potessero attrarre i più giovani, così abbiamo proposto ad un gruppo di studenti delle scuole superiori se erano interessati a recuperare i giocattoli, ripararli e metterli a disposizione dei più poveri”. Inizialmente, si faceva un po’ fatica a rintracciare le famiglie bisognose, così i ragazzi stessi hanno proposto a Daniele e agli altri volontari di fare dei mercatini. In questo modo sono riusciti a mettere in pratica le competenze tecniche maturate nel corso degli studi e con la vendita dei giocattoli rigenerati hanno potuto aiutare chi ne aveva bisogno. I giovani studenti sono cresciuti e andati via per studiare ma si sono aggiunti nuovi volontari adulti e Rigiocattolo ha continuato a portare avanti l’attività per aiutare le persone ma con un obiettivo in più: diventare una cooperativa che fornisce opportunità di lavoro a chi ha più difficoltà.

I servizi di Rigiocattolo

I servizi principali che Rigiocattolo propone sono la rigenerazione, la riparazione, il controllo e la pulizia dei giocattoli usati, per rimetterli in circolo. Questo avviene attraverso due linee di ricollocazione: gratis per chi ha difficoltà economiche oppure per chi farà del prodotto un uso sociale, terapeutico o didattico; invece per tutti gli altri, attraverso un contributo destinato poi allo sviluppo dell’attività stessa. Oltre a questo servizio, Rigiocattolo offre anche riparazione conto terzi, servizio di noleggio e se i giocattoli sono irreparabili, vengono interamente smontati e i pezzi di ricambio vengono recuperati per essere indirizzati al giusto smaltimento oppure vengono destinati al riuso creativo.

Sul giusto smaltimento, purtroppo, la questione diventa complicata, come ci spiega Daniele: “È molto difficile, perché non esiste una vera filiera di riciclo. La plastica dei giocattoli è nella maggior parte dei casi non nota, finisce tutto nell’indifferenziata!”. L’alternativa che per ora hanno trovato, ma ancora in via sperimentale, è un trituratore di plastica, con il cui ricavato vengono create piccole opere d’arte.

La nicchia della nicchia

Il sito di Rigiocattolo per ora è ancora sotto forma di catalogo ma si può prenotare il prodotto telefonicamente e farselo spedire. I giocattoli partono tutti da un negozio fisico a Campobasso, che Daniele ama definire la bottega, come a rimandare a quel passato in cui le cose rotte si aggiustavano e non si buttavano via. “Per quanto riguarda il fuori regione – ci spiega Rebecca – i nostri utenti ci contattano un po’ da tutta Italia”.

I volontari di Rigiocattolo hanno dovuto però interrompere la raccolta: sempre più persone donano giocattoli usati ma non molti acquistano quelli rigenerati (il numero di chi acquista usato in Italia cresce ma lentamente). Questo avviene perché l’usato è già un mercato di nicchia, quindi il riuso di giocattoli è una nicchia della nicchia. “Circa il 70% delle persone che donano è per liberare spazio – continua Daniele, citando i dati presenti nel Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2021 (Doxa) – spesso nei loro garage escono fuori pezzi vintage con un certo valore, che noi salviamo attraverso tecniche di restauro conservativo”.

Contro la disoccupazione giovanile

“A livello locale la realtà di Rigiocatolo è molto conosciuta – ci spiega Rebecca – i nostri giocattoli una volta riparati escono dal laboratorio come nuovi”. E Daniele aggiunge “Se ci dessero un euro per ogni complimento saremmo in grado di assumere”. Infatti, Rigiocattolo cerca di andare oltre il semplice volontariato, punta a creare una vera e propria rete per contrastare lo spopolamento e la disoccupazione giovanile offrendo opportunità di lavoro. È riuscita a farlo, in passato, grazie a progetti finanziati garantendo corsi di formazione sulla filiera del riuso per aiutare persone in stato di disoccupazione o con disabilità.

Sogni e progetti futuri

Oltre al grande sogno di diventare un centro di aggregazione e rigenerazione civica in cui si lavora con le persone e le relazioni a partire proprio dagli oggetti, i volontari di Rigiocattolo hanno tanti desideri pronti a raggiungere. Uno fra tanti è quello di girare per le piazze del Paese, intercettare bambini e riparare le cose insieme in un laboratorio mobile, in modo che si creino contatti e relazioni. Per il futuro prossimo? Corsi di riuso creativo e self repairing per bambini.