Società

Rigenerare e conoscere: le nuove frontiere del viaggio

Scritto da 9 Agosto 2025 • 1 min di lettura
Ettore Benigni

Giornalista specializzato in economia circolare

Nel 2025 i viaggiatori globali scelgono esperienze trasformative e autentiche, guidati dal desiderio di ridurre l’impatto ambientale e valorizzare le comunità. Il report annuale di Booking.com evidenzia che la sostenibilità è ormai un criterio essenziale nella pianificazione delle vacanze

Il viaggio come consumo veloce è sempre più un ricordo del passato. Le nuove generazioni di viaggiatori – ma anche una quota crescente di adulti – cercano esperienze significative, che creino relazioni autentiche siano in grado di generare impatti positivi sui luoghi che si frequentano. A confermarlo è la ricerca globale di Booking.com per il 2025, che scatta la fotografia di un processo di trasformazione che sta interessando il settore, sottolineando come il turismo sostenibile non sia più una nicchia, ma un’esigenza diffusa e trasversale. A livello globale, secondo il report, il 93% dei viaggiatori vuole fare scelte più sostenibili, e il 73% desidera che il denaro speso torni a beneficio delle comunità locali.

INDICE DEI CONTENUTI

Turismo rigenerativo: migliorare ciò che si incontra

Il turismo rigenerativo nasce dalla consapevolezza che viaggiare non deve significare solo “non nuocere”, ma lasciare un segno positivo. Questa forma di turismo propone esperienze che contribuiscono al benessere dei luoghi visitati: dalla partecipazione a progetti di tutela ambientale al sostegno a iniziative culturali e sociali. L’80% dei viaggiatori, secondo il report di Booking.com, afferma di voler lasciare i luoghi in condizioni migliori rispetto a come li ha trovati. È un cambio di paradigma che coinvolge anche la percezione dei turisti come attori responsabili e non più solo ospiti.

Turismo esperienziale: vivere il viaggio, non subirlo

Il turismo esperienziale, spesso complementare a quello rigenerativo, propone un modello immersivo in cui il visitatore si trasforma in partecipante attivo della cultura locale. Non si cercano itinerari preconfezionati, ma momenti autentici, dalla cucina tradizionale all’artigianato, dalle feste popolari ai racconti di chi abita un luogo. Booking.com segnala che l’81% dei viaggiatori è alla ricerca di esperienze autentiche e rappresentative della cultura del posto. Un bisogno che si traduce in nuove modalità di fruizione dei territori, lontane dal turismo di massa e orientate alla relazione.

La sostenibilità è una priorità globale

Rispetto al 2016, quando solo il 36% dei viaggiatori dichiarava attenzione alla sostenibilità, oggi i numeri raccontano un cambiamento radicale. Nel 2025, il 95% dei viaggiatori globali afferma di voler fare scelte sostenibili o, in qualche misura, di averlo già fatto. Questo dato segnala non solo una crescita della consapevolezza, ma anche un’evoluzione concreta dei comportamenti. Dalla scelta dell’alloggio alle attività, fino alla mobilità locale, i turisti valutano sempre di più l’impatto delle loro azioni sul territorio.

Comportamenti sostenibili in crescita

Il report evidenzia anche una serie di pratiche che si stanno consolidando. Nel 2020, il 36% dei viaggiatori spegneva aria condizionata o riscaldamento quando non era presente in alloggio. Nel 2023, questa percentuale è salita al 70%. Ma non si tratta solo di energia: i turisti dimostrano maggiore attenzione ai rifiuti, all’uso dell’acqua, alla stagionalità dei viaggi. Il 34% dichiara di scegliere mete alternative per evitare il sovraffollamento, e il 30% pianifica le vacanze in periodi meno affollati, contribuendo a distribuire meglio i flussi.

Il punto di vista dei residenti

Una delle novità dell’indagine di Booking.com è lo sguardo sui territori che accolgono i turisti. Più della metà dei residenti (59%) ritiene che il turismo abbia un impatto positivo, ma evidenzia problemi come traffico (37%), rifiuti (34%), sovraffollamento (29%) e aumento del costo della vita (27%). Solo il 14% pensa che si debba porre un limite ai visitatori: la maggioranza preferisce soluzioni che migliorino le infrastrutture locali, i trasporti, la gestione ambientale. Tutto questo a dimostrazione che per essere davvero sostenibile, il turismo deve essere anche equo e inclusivo per chi vive nei territori.

Sostenere le economie locali

Il 77% dei viaggiatori vuole che il denaro speso durante il viaggio sia reinvestito nella comunità locale. Questa scelta si traduce in preferenze per alloggi gestiti da residenti, attività locali, prodotti a chilometro zero. Il turismo esperienziale e rigenerativo rispondono perfettamente a questa esigenza, offrendo occasioni di scambio diretto tra visitatori e comunità, e creando nuove opportunità economiche per i territori. È una forma di redistribuzione culturale ed economica che può avere effetti duraturi.

Il ruolo della tecnologia nella trasformazione

Secondo Booking.com, anche la tecnologia può contribuire alla diffusione del turismo sostenibile. L’intelligenza artificiale, in particolare, potrà aiutare i viaggiatori a scoprire mete meno note e comunità locali diversificate, riducendo il carico su destinazioni già sature. Strumenti digitali più evoluti possono rendere più semplice identificare alloggi certificati, attività sostenibili e itinerari alternativi, aumentando la consapevolezza e l’impatto positivo del viaggio. Un modo per sottolineare che l’innovazione, se ben orientata, può essere alleata della rigenerazione.