Ambiente

RESPIRO, il dispositivo che trasforma i cittadini in sentinelle della qualità dell’aria

Scritto da 27 Ottobre 2025 • 1 min di lettura
Ettore Benigni

Giornalista specializzato in economia circolare

Un nuovo strumento tecnologico “wearable” promette di cambiare il modo in cui viviamo le città, offrendo la possibilità di conoscere in tempo reale lo stato dell’aria che respiriamo e di scegliere percorsi più sicuri per la salute

RESPIRO è molto più di un sensore: è una piattaforma portatile, intelligente e alla portata di tutti. Sviluppato dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Road – Rome Advanced District e XearPro srl, il dispositivo è in grado di rilevare CO, monossido di carbonio, polveri sottili e ultrafini, oltre a temperatura, umidità e pressione atmosferica. Grazie alla georeferenziazione, ogni dato raccolto viene collocato in un contesto preciso, restituendo un quadro dinamico e dettagliato della qualità dell’aria.

INDICE DEI CONTENUTI

Tecnologia indossabile e accessibile

Il dispositivo è stato pensato per essere compatto, low-cost e facilmente indossabile. Può essere agganciato a uno zaino, a una giacca o a una borsa, accompagnando le persone nei loro spostamenti quotidiani. Grazie allo schermo LED integrato è possibile visualizzare in tempo reale i parametri ambientali, mentre un’app dedicata, collegata via Bluetooth, invia notifiche ogni volta che si verificano condizioni di rischio. In questo modo, secondo le intenzioni degli ideatori del device, ogni persona può diventare protagonista attiva delle proprie scelte di mobilità e della tutela della salute.

La dimensione della citizen science

Uno degli aspetti più innovativi di RESPIRO è la sua capacità di abilitare un modello di monitoraggio ambientale partecipato. I dati raccolti, infatti, non restano confinati al singolo utente, ma vengono messi a disposizione dei ricercatori e della comunità, contribuendo a iniziative di citizen science.

A Milano, il progetto si intreccia con le attività del Centro di Ricerca POLARIS e con la rigenerazione urbana di Piazza della Scienza, dove studenti, docenti e volontari stanno già utilizzando i sensori per mappare la qualità dell’aria. Un percorso analogo si svilupperà anche a Roma, nel quartiere Ostiense, grazie alla collaborazione con l’Università Roma Tre.

Un progetto con radici istituzionali e scientifiche

La presentazione di RESPIRO risale a maggio 2025, con un evento al Gazometro di Roma, il centro del polo tecnologico ROAD, rete d’innovazione promossa da alcuni grandi player industriali. All’evento sono intervenuti la rettrice dell’ateneo di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, e il presidente di ROAD, Claudio Granata.

Oltre il monitoraggio: ricerca e salute

RESPIRO si inserisce in un contesto più ampio di studi multidisciplinari sull’inquinamento atmosferico e sui suoi effetti per la salute. L’OpenAir Lab di Bicocca, ad esempio, nato nell’ambito del progetto MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), utilizza i sensori del dispositivo per correlare i dati ambientali con ricerche biologiche e chimiche, studiando – tra le altre cose – come le particelle ultrafini possano penetrare nei polmoni e scatenare risposte infiammatorie.

Una sfida per città più vivibili

Il lancio di RESPIRO mostra come la tecnologia possa diventare un ponte tra scienza e società, mettendo strumenti avanzati nelle mani dei singoli cittadini per renderli protagonisti di scelte che vanno nella direzione di una mobilità più consapevole, di città più vivibili e un di modello di partecipazione collettiva alla sostenibilità.