Fibra ottica: più di 600 mln di euro a disposizione delle imprese

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

È partito a marzo il piano di voucher per pmi e micro imprese, ognuna delle quali potrà ottenere un massimo di 2.500 euro per servizi di connettività a banda ultralarga. All’orizzonte anche un secondo incentivo per le famiglie. Mentre il governo ha dato il via ai bandi per il 5G e al piano Italia a un Giga per superare il digital divide

L’Italia è impegnata nel salto verso il digitale, e per riuscirci ha messo a punto una strategia che va principalmente in due direzioni. Da una parte si punta a migliorare la rete di telecomunicazioni nazionali, superando definitivamente il digital divide, grazie ai fondi pubblici messi a disposizione degli operatori attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sia nel mobile, con i bandi per la diffusione del 5G, sia nella rete in fibra, con il piano Italia a 1 Giga. Dall’altra si punta a incentivare la domanda di connessioni sempre più performanti, con un sistema di voucher che ha messo in campo nella prima fase, durante l’emergenza Covid, un incentivo per le famiglie, e nella seconda una serie di agevolazioni per le imprese. In cantiere, inoltre, c’è un secondo stanziamento per le famiglie che dovrebbe essere ufficializzato nel corso del 2022.

Di cosa parliamo?

I voucher per le imprese

Alle piccole e medie aziende andranno contributi fino a 2.500 euro, con l’obiettivo di favorire la connettività a internet ultraveloce e la digitalizzazione del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale.

La presentazione delle domande è possibile dal primo marzo: ogni azienda potrà richiedere un contributo che va dai 300 ai 2.500 euro per servizi di connettività a banda ultralarga da 30 Mbit/s ad oltre 1 Gbit/s. La richiesta andrà indirizzata direttamente agli operatori di telecomunicazioni accreditati sul portale dedicato all’incentivo, che è stato messo a punto da Infratel Italia, incaricata di gestire il piano per conto del Ministero dello sviluppo economico.

A disposizione delle Pmi il governo mette complessivamente poco meno di 610 milioni euro, che fanno parte della Strategia italiana per la banda ultralarga, per un piano che è anche tra le priorità indicate nel Pnrr. Sarà possibile fare richiesta dei voucher fino a esaurimento dei fondi a disposizione, con una deadline che è stata fissata al 15 dicembre 2022, con la possibilità di una proroga per un altro anno.

Di un “ulteriore strumento di innovazione alle imprese micro, piccole e medie per sviluppare la competitività sul mercato e le competenze dei lavoratori” parla la sottosegretaria allo Sviluppo Economico Anna Ascani, sottolineando

“i voucher vanno incontro alle esigenze di una delle colonne portanti del nostro sistema produttivo. Abbiamo coinvolto le associazioni delle imprese e gli operatori affinché la misura venga utilizzata a pieno in tutto il territorio nazionale”

I voucher per le famiglie

Dopo la prima fase degli incentivi, che risale alla fine del 2020, che aveva messo un plafond di 200 milioni di euro a disposizione dei nuclei con reddito Isee inferiore ai 20mila euro, dovrebbe presto partire una seconda fase della campagna di incentivi, questa volta senza limiti di reddito e mirata soltanto alla connettività, senza estensioni per l’acquisto di personal computer o tablet. Nella prima fase, da novembre 2020 a novembre 2021, sono stati assegnati soltanto poco più della metà dei fondi a disposizione.

I bandi per il 5G

Proprio nei giorni scorsi il Mise ha presentato i due bandi – per complessivi due miliardi di euro – che fanno parte del piano Italia 5G: obiettivo degli interventi è di collegare in fibra ottica più di 10mila siti radiomobili già esistenti, oltre che realizzare nuovi siti 5G in più di 2.000 aree dove le telco non hanno ancora effettuato investimenti. La strategia prevede che i fondi pubblici possano finanziare al massimo il 90% del costo complessivo per la realizzazione degli interventi.

A gestire i bandi – che danno tempo agli operatori, per la presentazione delle domande, fino al 27 aprile – è Infratel Italia, grazie alla convenzione attivata con il Dipartimento per la trasformazione digitale e Invitalia. “Grazie all’investimento a favore della realizzazione di reti 5G – spiega una nota del ministro della trasformazione digitale, Vittorio Colao – sarà possibile soddisfare il fabbisogno di connettività mobile e di servizi mobili innovativi e a elevate prestazioni anche in zone non previste dai piani esistenti”.

Il piano Italia a un Giga

I fondi destinati dal governo alla connettività 5G vanno ad aggiungersi a quelli previsti dal bando Italia a un Giga, che prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro dal Pnrr, e all’investimento vicino ai 600 milioni di euro messo in campo per connettere strutture pubbliche come scuole, ospedali e isole minori. Mentre ulteriori 45 milioni di euro sono destinati a portare la banda ultralarga nelle isole minori.

Obiettivo del piano è arrivare a portare l’Internet veloce a 7 milioni di abitazioni, o meglio di numeri civici, sul territorio nazionale. Quindici complessivamente le aree geografiche, o lotti, per gli interventi degli operatori che si aggiudicheranno i finanziamenti. La strategia prevede che i lavori vengano completati entro il 30 giugno 2026, con una serie di step intermedi di copertura e un sistema di penali per i ritardi. In questo caso il contributo potrà coprire fino al 70% delle spese sostenute dagli operatori.