L’ateneo di Toledo ha messo a punto una tecnologia che consente agli impianti fotovoltaici di mantenere la loro efficacia anche nelle zone soggette a forti nevicate. Grazie a un rivestimento che fa scivolare via i fiocchi prima che formino una coltre di ghiaccio
Consentire agli impianti fotovoltaici di rimanere efficienti anche nelle zone più soggette alle nevicate. È questa la sfida raccolta da un gruppo di ricercatori dell’università di Toledo, in Ohio, nel versante centro-occidentale degli Stati Uniti. Snow-Free-Solar, la tecnologia messa a punto dal team guidato da Hossein Sojoudi, professore associato presso il dipartimento di Ingegneria industriale meccanica e della produzione dell’ateneo, consiste in un rivestimento a strisce che consente la “rimozione passiva” della neve dagli impianti, che così possono continuare a ricevere luce anche nei periodi in cui la neve avrebbe ostacolato il loro regolare funzionamento.
INDICE DEI CONTENUTI
Gi effetti della neve sui pannelli fotovoltaici
La presenza della neve sui pannelli solari è particolarmente dannosa per gli impianti fotovoltaici, perché la coltre che si forma sulla superficie impedisce che possa essere sfruttata la luce per produrre energia. E nelle zone particolarmente soggette a nevicate questo fenomeno può portare a una perdita di produzione di elettricità, secondo le stime che accompagnano lo studio dell’Università di Toledo, dall’1 al 12% nell’arco di 365 giorni, fino – nei casi estremi – ad annullare la produzione di energia di un mese intero nell’arco di un anno. I test condotti negli Stati Uniti e in Giappone sperimentando la tecnologia “Snow-Free-Solar” hanno dimostrato un miglioramento della produzione di energia superiore al 5% rispetto agli impianti che non ne facevano uso.
Il funzionamento delle strisce autopulenti
Per dimostrare il funzionamento della tecnologia messa a punto nei laboratori Hossein Sojoudi spiega che: “Le strisce di rivestimento si applicano al bordo inferiore del pannello, consentendo una rimozione passiva della neve senza richiedere energia per il funzionamento – continua il professore – Il nostro rivestimento a strisce non interferisce in alcun momento con l’assorbimento della luce solare o con l’efficienza del pannello, non causa ombreggiamenti parziali o punti caldi sulla superficie, non invalida la garanzia del modulo e anzi ne migliora la durata”.
La sfida sarà ora quella dell’industrializzazione della tecnologia: secondo le stime del professor Sojoudi, che è già in contatto con diversi partner per portare sul mercato a soluzione, l’obiettivo è di “raggiungere una produzione di 1 milione di rivestimenti a strisce entro la fine del 2024″.
Il premio “American made solar prize”
La soluzione dell’università di Toledo si è classificata tra i finalisti della challenge per il solare “American Made”, lanciata da dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che dalla sua nascita nel 2018 ha finora messo a disposizione 15 milioni di dollari per le idee più innovative.
Ti potrebbe interessare anche

Innovazione 9 Settembre 2025
LEAFF: la bioplastica che si degrada a temperatura ambiente
Stratificata, ecologica, avanzata e multifunzionale: può diventare una valida alleata della lotta all’inquinamento da plastica L’inquinamento da plastica è una delle sfide ambientali più significative del nostro tempo. Dagli oceani alle montagne, i rifiuti di plastica contaminano il nostro ambiente e di conseguenza la nostra catena alimentare, causando anche danni…
Leggi →
Innovazione 6 Settembre 2025
Centauroos, dall’emergenza edilizia alla rinascita urbana con la stampa 3D sostenibile
Una giovane realtà marchigiana trasforma i detriti da demolizione in elementi architettonici innovativi, coniugando ricerca, design e tecnologia per dare nuova vita alle città e ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio Centauroos è una startup innovativa italiana che opera nel campo della fabbricazione digitale per architettura e costruzioni, con una…
Leggi →
Energia 23 Luglio 2025
Il futuro elettrico dell’Europa: grazie alle rinnovabili costi a -57% entro il 2030
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, se l’Unione Europea rispetterà gli obiettivi 2030 su rinnovabili ed efficienza energetica, i costi variabili di generazione dell’elettricità potranno scendere del 57% rispetto ai livelli del 2023. È un’occasione storica per rafforzare l’autonomia energetica dell’UE, stabilizzare i prezzi, decarbonizzare industria, trasporti e riscaldamento, e trasformare la…
Leggi →