I primi dati della ricerca annuale curata da Elemens con Public Affairs Advisors: nel 2022 sono stati autorizzati 4,3 gigawatt di pannelli solari e 424 Mw di pale eoliche. Solare in crescita rispetto al 2021, trainato dall’agrivoltaico
Si allarga in Italia la forbice tra le autorizzazioni concesse per la realizzazione di impianti fotovoltaici e quelle per gli impianti eolici. È questa una delle principali evidenze che emergono dalle prime anticipazioni sui dai dati dell’osservatorio R.E.Gions 2030 “Le autorizzazioni alle rinnovabili: il quadro nel 2023”, progetto di Public Affairs Advisors ed Elemens, che saranno pubblicati ufficialmente a metà maggio. Se da una parte infatti – pur geograficamente a macchia di leopardo – le autorizzazioni per gli impianti solari hanno registrato nel 2022 una crescita rispetto all’anno precedente, secondo i dati Elemens per l’eolico la tendenza è inversa, con meno nuove autorizzazioni nel 2022 rispetto al 2021. Traducendo queste tendenze in numeri, i gigawatt di pannelli solari autorizzati nel 2022 sono 4,3, mentre per le pale eoliche si tratta di numeri molto più contenuti, 424 Megawatt.
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L’agrivoltaico in spolvero
A trainare la crescita del fotovoltaico sono le autorizzazioni concesse per le aree agricole, circa una su tre, che segnano un deciso aumento dell’agrivoltaico rispetto al 2021. I progetti autorizzati per le aree industriali rappresentano invece circa il 25% del totale. A ridimensionare il ruolo che hanno svolto in questa dinamica le semplificazioni autorizzative, inoltre, secondo gli analisti, c’è il fatto che queste ultime sono state indirizzate prevalentemente ai progetti inferiori ai 10 megawatt, quindi di taglia piccola o media, mentre le installazioni in area agricola sono decisamente più importanti in termini di taglia.
Le difficoltà dell’eolico
Quanto all’eolico, rispetto al 2021 si è registrato un passo indietro in termini di volumi autorizzati, che complessivamente rappresentano meno di un decimo di quelli autorizzati per il fotovoltaico. Ad aver ricevuto il numero prevalente di autorizzazioni sono le procedure che dipendono esclusivamente dalla luce verde delle Regioni con il Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale (Paur). Da risolvere in questo caso, secondo l’analisi di R.E.Gions 2030, le difficoltà di coordinamento tra le procedure autorizzative nazionali e il rilascio dell’autorizzazione regionale, a cui – al di là di tutte le semplificazioni possibili e già messe in campo – spetta spesso l’ultima parola per le autorizzazioni.
Il ranking delle Regioni per il solare
Sono due le Regioni che nel 2022 hanno totalizzato il 60% delle autorizzazioni per la realizzazione di impianti fotovoltaici: il Lazio e la Sicilia, che insieme hanno totalizzato 4,3 GW, contro i meno di 2 GW di tutte le altre 18 Regioni aggregate. Un trend, quest’ultimo, che vede in testa Lazio e Sicilia fin dal 2019, con una percentuale aggregata nel triennio sempre vicina al 60% del totale, con 8 Megawatt complessivi. Il rapporto più alto tra progetti presentati e autorizzati vede in prima posizione ancora il Lazio, mentre tra i fast mover spiccano Emilia-Romagna, Calabria e Campania. In coda alla classifica fa passi in avanti la Puglia, con i suoi 112 Megawatt autorizzati nel 2022. Quanto ai progetti presentati e da autorizzare, una quota vicina ai due terzi del totale è localizzata in Puglia e Sicilia.
Autorizzazioni per l’eolico: Sardegna al palo
Nel campo dell’eolico la maggior parte dei permessi sono stati richiesti per le aree – comprensibilmente – più ventose della penisola, quindi Sardegna e Puglia, che da sole rappresentano circa la metà dei 9 Gw di Eolico onshore richiesti in Italia. Numeri che portano il totale dal 2019 su tutto il territorio nazionale oltre i 25 Gigawatt. Alle richieste di autorizzazione, però, non corrisponde un numero paragonabile di via libera: nel 2022, ad esempio, sono state concesse zero autorizzazioni in Sardegna, Basilicata e Calabria, e con il Molise vicino anch’esso allo zero. In progressione invece i numeri in Campania e Puglia, dove nel 2022 è stato autorizzato circa il 60% dei progetti nazionali. Dal 2019, così, Campania, Puglia e Sicilia aggregano circa l’80% delle autorizzazioni rilasciate in Italia, per un totale di 1,5 Gigawatt.
Il collo di bottiglia della Via nazionale
I ricercatori dell’osservatorio evidenziano il fatto che quando la via era gestita a livello regionale il 90% dei progetti che superavano questo passaggio veniva autorizzato in tempi rapidi. La situazione è cambiata con la Valutazione di impatto ambientale nazionale, che ha coinciso con un allungamento dei tempi delle autorizzazioni uniche dopo l’ottenimento della Via. Al di là di tutti i problemi procedurali, in ogni caso, i dati dell’osservatorio evidenziano come da ottobre 2022 il ritmo di rilascio sia aumentato in modo deciso.
Da sottolineare, rimanendo all’eolico, il fatto che – secondo i dati dell’osservatorio – tra i 2 GW di Via positive concesse da gennaio 2022, per la luce verde di 1,8 GW è stato necessario un intervento straordinario del Consiglio dei ministri, che ha risolto le controversie tra ministero dell’Ambiente e della Cultura sbloccando di fatto i progetti in 32 casi su 35.
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