Dalla Nuova Zelanda arriva un materiale biodegradabile con proprietà simili a quelle della plastica, ricavato grazie all’ape mascherata australiana
La società neozelandese Humble Bee Bio si è posta l’obiettivo di portare sul mercato un’alternativa biodegradabile alla plastica grazie all’ape mascherata australiana, una specie di ape solitaria che non produce miele, ma un materiale per impermeabilizzare i nidi e proteggere le larve che ha molte proprietà simili a quelle della plastica. “Utilizzando l’impronta genetica dell’ape – spiega la società sul proprio sito internet – stiamo sviluppando un metodo per produrre questo materiale in modo sostenibile e su larga scala utilizzando i microrganismi: il DNA delle api fornisce una piattaforma unica per progettare materiali sostenibili con proprietà personalizzate per diverse applicazioni di mercato”.
Per sviluppare il progetto Humble Bee ha ottenuto un finanziamento dal 3,2 milioni di dollari. “Quello prodotto dall’ape mascherata australiana è un materiale resistente agli acidi e alle basi. È idrofobico, impermeabile, ignifugo, stabile fino a 240 gradi Celsius – spiega in un’intervista a TechCrunch il responsabile tecnologico di Humble Bee Bio, Ryan Graves – L’idea è: come possiamo ricreare tutto questo?”.
Per riuscirci Humble Bee Bio si propone è di utilizzare la biologia sintetica: si tratta in sostanza di entrare nel codice genetico dell’ape e identificare i geni e le proteine che producono la bioplastica. La sfida, a oggi, è di ricreare in laboratorio la stessa sostanza, per poi portarla in produzione come componente principale di biomateriali utili per produrre fibre e finiture per tessuti.
INDICE DEI CONTENUTI
La lotta contro l’inquinamento da plastica
L’inquinamento da plastica è una crisi ambientale parallela al cambiamento climatico, spiegano da Humble Bee Bio: “Poiché le plastiche convenzionali inquinano i nostri oceani, le nostre terre e i nostri corpi, il mondo è alla ricerca di alternative. Oltre alle loro proprietà altamente competitive, i nostri materiali saranno sostenibili e completamente biodegradabili, a differenza delle plastiche petrolchimiche convenzionali”.
Ma vediamo più da vicino quali sono le principali caratteristiche della bioplastica prodotta da Humble Bee Bio. Si parte dalla resistenza al calore e alle basse temperature, dall’impermeabilità e dalla resistenza ai solventi industriali. Questo particolare tipo di bioplastica, inoltre, è in grado di resistere ad acidi anche sette volte più potenti di quelli dello stomaco umano, e di resistere alle basi minerali forti, come la soda caustica.
Il sostegno agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite
Humble Bee Bio sostiene il programma degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, contribuendo a raggiungerne sei su diciassette:
- il 3, che riguarda la salute e il benessere;
- il 6, sull’acqua pulita e la sua sanitizzazione;
- il 9, su industria, innovazione e infrastrutture;
- il 12, sul consumo e la produzione responsabili;
- il 14, sulla vita sott’acqua;
- il 17 sulle partnership per raggiungere gli obiettivi.
Ti potrebbe interessare anche

Innovazione 23 Giugno 2025
Digitalizzazione sostenibile: l’altra faccia del progresso tecnologico
Cresce su scala globale l’impatto ambientale attribuibile alle tecnologie digitali. Un nuovo rapporto dell’UNCTAD richiama l’attenzione sul tema, che parte dall’estrazione delle terre rare per arrivare al consumo energetico dei data center. E che coinvolge anche il “peso ambientale” di una singola e-mail o delle chat sui servizi di messaggistica…
Leggi →
Innovazione 19 Aprile 2025
Digitale e sostenibilità, aziende ancora timide sugli investimenti integrati
I dati dell’osservatorio Digital & Sustainable del Politecnico di Milano: l’84% dei grandi player stanzia risorse sui due settori, anche se mancano le sinergie. Pmi più indietro al 31%. E soltanto il 10% delle aziende ha un digital sustainable officer Innovazione digitale e sostenibilità possono essere alleate e avere un…
Leggi →
Energia 12 Aprile 2025
La Grande Muraglia Solare: in Cina l’impianto fotovoltaico da record
Una volta completa la struttura potrà alimentare da sola la città di Pechino, coprendo un’area lunga 400 chilometri e larga 5, per una capacità di generazione massima di 100 GW. A svelare il progetto le immagini satellitari della Nasa A svelare le immagini dello sviluppo del progetto di un enorme…
Leggi →