La Via delle Dee: a piedi da Bologna a Firenze per ritrovare sé stesse
Scritto da
Ettore Benigni
Giornalista
Organizzato da Destinazione Umana, il percorso unisce l’amore per i cammini con la ricerca interiore negli splendidi paesaggi dell’Appennino Tosco-Emiliano
Sei tappe da 24 kilometri a piedi per sole donne, da piazza Maggiore di Bologna fino a Firenze, attraversando i luoghi più suggestivi dell’Appennino Tosco-Emiliano sulle tracce della “Via degli Dei”, ribattezzato per l’occasione “Via delle Dee”. A proporre quest’esperienza all’insegna dell’amore per la natura e della riscoperta di sé stesse è il tour operator di viaggi ispirazionali Destinazione Umana: nel pacchetto di viaggio sono incluse anche tre ore di travel counseling, due prima di partire e una al rientro, un modo per offrire accoglienza ed empatia alle partecipanti, che grazie a questo percorso innovativo potranno mettere le basi per un eventuale cambiamento, facendo il punto sulla propria vita e parlando anche di ciò che quotidianamente sono portate a trascurare.
Di cosa parliamo?
Cos’è il cammino degli dei
Il percorso nasce alla fine degli anni ‘80 dall’iniziativa di un gruppo di escursionisti bolognesi, e si dispiega sugli itinerari che venivano battuti nell’antichità, ai tempi degli Etruschi, dei Romani e fino al Medioevo principalmente dai commercianti per andare dal capoluogo dell’Emilia Romagna a quello della Toscana.
Se i primi lo utilizzavano come collegamento con la Pianura Padana, i romani si servirono dello stesso tracciato per mettere in comunicazione il centro di nuova formazione Bononia, nata nel 189 a.C. con Arezzo e quindi Roma sulla cosiddetta “Flaminia militare”. Proprio i basolati di epoca romana sono ancora visibili su ampi tratti del percorso.
Quanto al nome, non ha tanto a che fare con queste antiche civiltà, ma con le caratteristiche orografiche del percorso, che si snoda alle pendici di promontori che portano il nome degli dei: il Monte Adone, il Monte Venere, Monzuno (cioè mons Junonis, il monte di Giunone), e il Monte Luario (che nasce da Lua, dea romana dell’espiazione). In epoca più recente questo percorso è stato tracciato dal CAI, Club Alpino Italiano, e misura circa 130 kilometri.
Perché la via delle dee
La trasformazione al femminile del nome del cammino è dovuta al fatto che il percorso organizzato da Destinazione Umana si rivolge esclusivamente alla partecipazione di donne, per dare loro l’opportunità di viaggiare da sole e riscoprire la propria unicità, al di là di ruoli e condizionamenti, “lasciando a casa pesi e responsabilità, almeno per una volta”, “con uno zaino alleggerito dai sensi di colpa”. L’obiettivo è da una parte di camminare tra gli splendidi panorami offerti dall’Appennino, e dall’altra di camminare dentro di sé: “passo dopo passo, insieme ad altre compagne di viaggio – proseguono gli organizzatori – è possibile riscoprire la propria dimensione di donna, delicata e profonda, forte e sensibile”, avvicinandosi in questo modo alle dee, personaggi mitologici che racchiudono, oltre alla bellezza, anche saggezza e forza d’animo. Un viaggio di rinascita, quindi, dedicato a ogni donna che vuole tornare a splendere.
L’importanza del travel counseling
L’obiettivo finale del cammino delle Dee è quello di aiutare le partecipanti ad andare oltre i propri limiti, a superare le proprie paure e il peso di responsabilità e i doveri che spesso le accompagnano. Per arrivare a raggiungere questa autonomia, le donne avranno l’opportunità nella prima fase del viaggio di immergersi nei propri pensieri e nelle proprie emozioni. Ma prima di partire ognuna avrà a disposizione un diario di viaggio con spunti e stimoli di riflessione.
Attraverso la fototerapia – una tecnica che utilizza gli scatti personali, insieme ai sentimenti, ricordi e pensieri che evocano nel processo terapeutico – le viaggiatrici saranno chiamate a svolgere alcuni esercizi con una Polaroid e avranno l’opportunità di confrontarsi con le compagne di viaggio e con splendidi scenari naturali. Una volta rientrate ci sarà un secondo incontro di counseling, dopo quello precedente alla partenza, che servirà per tirare le somme dell’esperienza vissuta.
Le sei tappe del cammino
La partenza è fissata a Bologna, in piazza Maggiore. La prima tappa porta le partecipanti, accompagnate da Gianluca Maini ed Eugenia Marzi, guide ambientali escursionistiche, e dall’antropologa culturale Ludovica Marsciani, fino a Sasso Marconi. Il giorno successivo si raggiungeranno Monzuno e Madonna dei Fornelli. L’arrivo della terza tappa è previsto a Monte di Fo’, mentre la quarta si concluderà a San Piero a Sieve. Con il quinto giorno di cammino si arriverà a Fiesole, prima della conclusione dell’esperienza, il sesto giorno, a Firenze.
Cosa fare prima di partire
Dal momento che si tratta di un vero e proprio percorso di trekking, con tappe lunghe e dislivelli, è necessario essere allenati per affrontarlo. Sarà così utile prima di cimentarsi essere abituati al cammino, affrontando camminate di lunghezza crescente e il più possibile varie, anche portando uno zaino sulle spalle. L’ideale, spiegano gli organizzatori, sarebbe allenarsi con continuità a percorrere 10 km al giorno, piuttosto che affrontare camminate più lunghe ma sporadiche. Quanto all’attrezzatura, la scelta migliore sono gli scarponcini alti da trekking, che mettono al riparo da storte, e rimane sempre molto importante non utilizzare scarpe nuove a cui ci si deve ancora abituare.
Credits foto: Destinazione Umana