Da 1227 nel 2013 a 2716 in quest'anno: il numero delle start up innovative registrate negli ultimi due anni supera il 50%. Un dato positivo per quanto riguarda l'innovazione e la diversificazione dei servizi offerti, ma c'è anche qualche ombra nella crescita esponenziale delle start up in Italia. Lo rivela il report “Who's Who”pubblicato da Italia Start Up e Osservatori del Politecnico di Milano, in collaborazione con Smau, Cerved Group e il supporto del Mise.
AUMENTANO LE START UP, MA NON GLI INVESTIMENTI
L'aspetto più evidente di questa crescita è che non è accompagnata da adeguati investimenti, aumentati da 112 milioni del 2012 a 129 nel 2013, con un incremento del solo 15%. In sostanza il report segnala una diminuzione degli investimenti istituzionali da parte di soggetti pubblici e venture capital, accompagnata però da un aumento dei finanziamenti privati, soprattutto dalle banche grazie al fondo di garanzia statale. Nota negativa: la chiusura dei fondi di investimento destinato alle regioni del Sud Italia ha comportato un abbassamento dei finanziamenti dai 129 milioni del 2013 ai 110 di quest’anno.
Rangone presenta la distribuzione degli #investimenti in startup in base al tipo di investitor #WhoISWho #Smau pic.twitter.com/B2Cg3ngiAR
— Italia Startup (@Italia_Startup) 24 Ottobre 2014
PUBBLICO E PRIVATO A CONFRONTO
Tra i 36 investitori rilevati dalla ricerca, 30 sono privati e 6 pubblici, per un ventaglio di start up finanziate che conta 197 casi, in aumento rispetto ai 113 dello scorso anno. Trend che si ribalta per gli incubatori ed acceleratori di impresa: dei 100 rilevati 60 sono pubblici e 40 privati, come anche per i parchi scientifici con 35 pubblici e 3 privati.
(Fonte Italia Start up)
AL NORD IL 75% DELLE START UP FINANZIATE
La maggior parte dei finanziamenti dell'ultimo anno si è concentrato sulle realtà del Sud Italia, per incentivarne la formazione e lo sviluppo, ma i dati emersi da “Who's Who” sottolineano comunque una maggiore concentrazione delle start up finanziate nelle regioni del Nord: ben il 62%, contro il 15% del meridione e il 23% al centro. Questa fotografia della situazione italiane è una diretta conseguenza della composizione e diffusione degli investitori istituzionali tra le regioni, con il 75% di presenze al nord, il 19% al centro e solo il 6% al Sud.
Sguardo d'insieme del progetto #WhoISWho. Live da #Smau 2014! pic.twitter.com/kek4hgdLhv
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I SETTORI SUI QUALI INVESTIRE
I settori che hanno attirato più investimenti sono l'Ict (Information and Communication Technology) con 10 start up ad aver ricevuto più di 2 milioni di dollari e il Biotech che detiene anche il primato delle exit più consistenti, merito soprattutto della vendita dell'italiana Gentium Spa al gruppo irlandese Jazz Pharmaceuticals Plc.