La startup olandese Respyre ha ideato un materiale per le costruzioni in grado di promuovere la crescita del muschio. I vantaggi: migliorare l’estetica delle strutture, ridurre l’inquinamento, catturare la CO2 e favorire la biodiversità
Rendere le città esteticamente più gradevoli, contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico e a catturare la CO2, arrivando anche a favorire la biodiversità. È questo l’obiettivo che muove Respyre, startup olandese nata nel 2018 da un gruppo di studenti provenienti dall’università di Delft, che ha sviluppato un genere di calcestruzzo green che favorisce la crescita del muschio. Nello specifico, l’obiettivo di Respyre – che al momento commercializza il prodotto soltanto in Olanda e Belgio – è quello di popolare i centri urbani di edifici con facciate verdi, grazie alla combinazione del calcestruzzo bioricettivo, un prodotto per l’85% circolare, realizzato cioè combinando il granulato di rublo con il cemento riattivato, con uno speciale biogel che consente al muschio di crescere naturalmente. I primi muri di muschio sono visibili a Limburg, Purmerend e Alphen aan den Rijn, in Olanda.
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Come funziona il calcestruzzo bioricettivo
Sulle pareti realizzate con il calcestruzzo bioricettivo di Respyre, più poroso rispetto a quello tradizionale, e trattate con lo speciale biogel, il muschio può attecchire grazie al fatto che non cresce utilizzando radici, ma i cosiddetti rizoidi, minuscoli peli che gli consentono di ancorarsi alle superfici senza essere invasivo in profondità e quindi senza pregiudicare la tenuta delle strutture. I ruolo del biogel in questo contesto è duplice: da una parte consente al muschio di ancorarsi alle pareti, e dall’altra gli fornisce il nutrimento e il riparo necessario per proliferare.
Come viene coltivato il muschio
Una volta installate le pareti esterne trattate con il biogel, sarà necessario per una prima fase predisporre un’irrigazione mirata e temporanea per dare alla vegetazione la possibilità di crescere. Completata questa fase, sui muri comparirà uno strato verde di protonema, la germinazione delle spore, che a sua volta darà vita al muschio, in un processo che impiegherà circa 12 settimane prima di concludersi. Arrivato a questo stadio, il muschio sarà effettivamente “autosufficiente”, e potrà sopravvivere sulle pareti senza altri interventi.
I vantaggi delle pareti di muschio
Rendere verdi le pareti esterne degli edifici non è soltanto un beneficio per l’estetica, contro il grigio che domina la maggior parte dei paesaggi urbani, ma porta anche dei vantaggi per l’ambiente e per la salute dei suoi abitanti.
Il muschio, infatti – spiegano sul sito internet di Respyre – riduce notevolmente i gas serra e favorisce la biodiversità proponendosi come rifugio naturale per una serie di piccoli organismi, mentre le pareti colorate contribuiscono a favorire il benessere mentale e a ridurre lo stress delle persone.
La coltre verde sulle pareti, inoltre, agisce come isolante naturale, rallentando il trasferimento di calore dall’esterno verso l’interno degli edifici, mentre il calcio presente nelle facciate reagisce con la CO₂, che viene catturata come carbonato di calcio. Secondo le stime di Respyre il calcestruzzo diventerà carbon-negative entro un anno, pur continuando a rimuovere ulteriore CO₂ dall’atmosfera.
Altra caratteristica distintiva del muschio è di essere una specie estremamente autonoma e resiliente, in grado di resistere a lunghi periodi di siccità e di crescere nelle condizioni ambientali più diverse, senza bisogno di manutenzione.
La storia di Respyre
La startup olandese nei suoi sei anni di attività ha ricevuto una serie di premi e riconoscimenti, a partire dal Philips Innovation Award e dalla vittoria all’All Energy Day Pitch Competition nel 2022. I fondatori si sono aggiudicati anche il contest “most innovative student 2022” per l’Olanda e hanno ottenuto un finanziamento di 15mila euro da Rabobank per sviluppare il proprio progetto.
A guidare Respyre da chief executive officer è il co-fondatore Auke Bleij, specializzato in ingegneria civile, affiancato dal CTO Adil Aarouss, che ha al suo attivo un master in ingegneria chimica e che si è specializzato nel tempo nel miglioramento del biogel. A completare la squadra ci sono Ronan Kok, che coordina il brand, Ruben van Briemen, specializzato in design industriale, il project manager Wouter Vreeken e Nina Diaz a occuparsi del marketing.
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