L’azienda del Nevada ha completato il primo anno di sperimentazione del proprio modello di business. Obiettivo: ridurre l’impatto ambientale, i costi e i rischi del settore partendo dalla fine del ciclo di vita degli accumulatori per le electric car

La società statunitense del Nevada, Redwood Materials, che ha completato il primo anno di sperimentazione delle proprie soluzioni, è nata con un obiettivo ben chiaro: costruire una catena di approvvigionamento circolare per le batterie al litio delle auto elettriche, ottenendo in questo modo il risultato di aumentare le forniture di materiali, arrivando contemporaneamente a diminuirne l’impatto sull’ambiente, i costi e i rischi, contribuendo alla riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili.
L’idea da cui nasce il modello di business di Redwood Materials è che per rendere più sostenibili le batterie delle automobili elettriche – ma in prospettiva anche quelle di qualunque device elettronico – è necessario intervenire sulla fase finale del loro ciclo di vita, introducendo il principio della circolarità: il punto d’arrivo è quindi di arrivare a estrarre e rigenerare i materiali dalle batterie esauste, producendo componenti anodici e catodici a partire dal maggior numero possibile di batterie riciclate.

Di cosa parliamo?

La sperimentazione in California

“Nel febbraio dello scorso anno Redwood ha lanciato in California il primo e più completo programma di riciclaggio di batterie per veicoli elettrici, con il sostegno del governatore Newsom e di diversi partner del settore automobilistico – si legge in un blog post dell’azienda – Il nostro obiettivo era quello di stabilire percorsi di recupero efficienti, sicuri ed efficaci per il riciclaggio delle batterie dei veicoli ibridi ed elettrici a fine vita e condividere i risultati ottenuti”. Per raggiungere questo obiettivo la società ha potuto contare su collaborazioni con ToyotaFordVolvo e la filiale statunitense di Volkswagen, ma anche con i demolitori, per raccogliere e riciclare le batterie agli ioni di litio e al nichel idruro metallico (NiMH).

I risultati del progetto pilota

La scelta di Redwood Materials per testare l’idea è ricaduta sulla California perché si tratta di uno Stato in cui nel 2022 le auto elettriche hanno rappresentato il 19% delle vendite totali di automobili: si tratta quindi di un mercato indicativo di quello che a breve potrà succedere anche in altri territori. L’obiettivo dell’azienda nel condividere i risultati dei test è di “dimostrare il valore delle batterie giunte a fine vita – spiega – ma anche di identificare i problemi che potrebbero crearsi in prospettiva, aiutando le istituzioni a indirizzare le proprie politiche nel segno della sostenibilità”.
Durante il primo anno di attività in California Redwood Materials è riuscita a recuperare 1.268 batterie, che sono state riciclate negli stabilimenti dell’azienda in Nevada settentrionale. Di questo insieme la parte predominante era composta da batterie agli ioni di litio. Complessivamente si è trattato di batterie – per un peso totale di 225mila chilogrammi – che provenivano da 19 modelli di automobili elettriche o ibride, per l’82% agli ioni di litio e per il 18% al nichel metallo idruro. I componenti di questi accumulatori sono stati rigenerati al 95%, e hanno quindi prodotto soltanto un 5% di scarti.

Il problema - e i costi - della logistica

“Il costo più significativo della raccolta e del riciclaggio delle batterie è la logistica – spiega Redwood Materials illustrando i risultati del progetto pilota – Tutti coloro con cui abbiamo lavorato nella comunità degli autodemolitori sono stati entusiasti di collaborare direttamente con noi per garantire un riciclaggio responsabile: ci hanno aiutato a stabilire i percorsi di trasporto più efficienti e ad aggregare le batterie nelle loro sedi centrali; in cambio, hanno apprezzato le conoscenze che abbiamo condiviso sulla gestione, l’imballaggio e il trasporto delle batterie dei veicoli elettrici”.

L’importanza di un riciclo “di qualità”

Redwood Materials, dopo aver sottolineato l’importanza di un modello di collaborazione che coinvolga i produttori di automobili, gli autodemolitori e le istituzioni, sottolinea la necessità di “riciclatori qualificati” per la gestione delle batterie a fine vita: “Il loro valore infatti – spiega l’azienda – risiede nel garantire un riciclo responsabile e qualsiasi proposta o azione che aggiunga ulteriori costi alla catena del valore delle batterie per veicoli elettrici porrà la California e gli Stati Uniti in una posizione di svantaggio competitivo in questo periodo critico di transizione verso l’energia pulita e l’elettrificazione”.

Il bilancio della sperimentazione

Grazie alle conclusioni che ha potuto trarre dal proprio progetto pilota in California Redwood Materials è giunta alla conclusione che “l’economia di mercato delle batterie per veicoli elettrici e dei metalli preziosi che contengono rappresenta un incentivo sempre più forte per una gestione responsabile del fine vita”. “Pur essendo ancora nelle fasi iniziali, le forze di mercato e le partnership industriali sono già al lavoro per creare percorsi sicuriefficienti e sostenibili per le batterie a fine vita”, conclude Redwood Materials.