La Commissione Europea risponde all’iniziativa lanciata dai cittadini europei: “Le crisi interconnesse dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità sono sfide crescenti per l’agricoltura e la sicurezza alimentare in Europa”

I cittadini europei lanciano un segnale ai colegislatori dell’UE e li invitano a tenere alta l’ambizione sulle tematiche ambientali: è questo il senso dell’iniziativa “Salviamo api e agricoltori!”, avviata a settembre 2019, che ha raccolto un milione di firme e si è chiusa dopo due anni, a settembre 2021.
Si è trattato di una “Ice”, “Iniziativa dei cittadini europei”, introdotta nel 2012: il principio a cui si ispira è che 1 milione di cittadini appartenenti ad almeno sette Stati membri dell’UE possano unire le proprie voci e invitare formalmente la Commissione europea a proporre atti giuridici nei settori di sua competenza. Si tratta di una forma di democrazia diretta che potrebbe essere utilizzata anche dai partecipanti alle community impegnate nella costruzione di un futuro migliore, come quella dei Greeners, per lanciare campagne internazionali o per aderire a iniziative che vadano in questa direzione.

La commissione ha finora ricevuto 125 richieste di avvio di un’Ice, e nove sono state presentate ufficialmente una volta raggiunta la soglia prevista di sottoscrizioni: tra queste sette hanno finora ricevuto una risposta dalla Commissione.

Di cosa parliamo?

L’Iter della proposta

Verificata la validità della proposta, la Commissione Europea ha risposto accogliendo con favore l’iniziativa popolare sul sostegno alle api e agli agricoltori, riconoscendone l’importanza: “Le crisi interconnesse dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità rappresentano sfide crescenti per l’agricoltura e la sicurezza alimentare in Europa – spiega la Commissione Europea Nell’UE una specie su tre di api, farfalle e sirfidi‏ è in declino, e però l’80 % delle specie coltivate o specie fiorite spontanee dipendono dall’impollinazione animale. La metà dei terreni agricoli nell’UE è già esposta al rischio di un deficit di impollinazione. Lo stesso pericolo che minaccia l’esistenza di impollinatori grava sulla sicurezza alimentare e sulla vita nel pianeta”.

La richiesta dei cittadini europei nel dettaglio

Tre le richieste principali contenute nel testo della proposta “Salviamo api e agricoltori!” che ha ottenuto un milione di firme: eliminare progressivamente i pesticidi sintetici entro il 2035, ripristinare la biodiversità in agricoltura e sostenere gli agricoltori nella transizione verso un’agricoltura sostenibile.

La risposta della Commissione Ue

Come risposta alla sollecitazione arrivata dai cittadini, “chiaro segnale del vasto sostegno pubblico a intervenire in difesa degli impollinatori, della biodiversità e dell’agricoltura sostenibile”, all’inizio di aprile la Commissione europea ha rivolto un invito al Parlamento europeo e al Consiglio perché sia raggiunto in tempi brevi “un accordo ambizioso” sulle proposte di legge che riguardano questi temi e che sono già state trasmesse, pensate per contribuire “a proteggere e ripristinare gli impollinatori europei e a tradurre in legge l’ambizione dei cittadini”.

La strategia della Commissione Europea

La posizione della Commissione Europea è in sostanza di non proporre nuovi atti legislativi, me di fare in modo che quelli che sono già sul tavolo dei colegislatori vengano adottati con tempestività e possano trovare attuazione in tempi rapidi: “ognuna di esse – si legge in una nota – riveste grande importanza nel contesto della presente iniziativa dei cittadini, insieme a un’attuazione efficace della Politica Agricola Comune. Oltre un milione di dichiarazioni a sostegno di questa iniziativa dei cittadini sono un segnale chiaro e incoraggiamento a tenere alto il livello di ambizione delle proposte della Commissione”.

L’impegno dell’Europa per la sostenibilità dei sistemi alimentari

La sostenibilità dei sistemi alimentari è una delle priorità contenute nel Green Deal europeo varato dalla Commissione Ue: tra gli interventi previsti in questa direzione e che potrebbero dare una risposta concreta alle richieste dei cittadini ci sono la strategia dell’UE “Dal produttore al consumatore” e la strategia sulla biodiversità, la normativa sul ripristino della natura, il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, la revisione dell’iniziativa dell’UE a favore degli impollinatori – ‘un nuovo patto per gli impollinatori‘, e la nuova politica agricola comune dell’UE per il periodo 2023-2027.

Soltanto per fare qualche esempio, la proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi prevede che l’utilizzo dei pesticidi chimici nell’agricoltura Ue sia ridotto del 50% entro il 2030, mentre la proposta di normativa sul ripristino della natura ha l’obiettivo di contribuire a invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e a riportare la natura nei terreni agricoli.

La soddisfazione della Commissione Europea

“La Commissione aiuterà gli agricoltori ad adottare pratiche più sostenibili e si adopererà per aumentare la disponibilità di alternative ai pesticidi chimici quanto prima possibile, afferma Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo. Di una “riprova che le iniziative dei cittadini europei possono incidere sull’agenda dell’Ue” parla Věra Jourová, vicepresidente per i Valori e la trasparenza, mentre Virginijus Sinkevičius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, sottolinea che “un’Europa senza impollinatori è un’Europa senza cibo. Il ritorno degli impollinatori è essenziale per il nostro benessere e per il nostro futuro. Faremo tutto il possibile – sottolinea – in stretta collaborazione con gli agricoltori, per riuscire a ottenerlo”.

“Questa iniziativa dei cittadini – spiega Stella Kyriakides, commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare – dimostra che, nel fissare le soglie di ambizione per il pianeta e i cittadini, siamo sulla buona strada”. “Oggi più che mai – conclude Janusz Wojciechowski, commissario per l’Agricoltura – dobbiamo sostenere gli agricoltori se vogliamo garantire la sicurezza alimentare e la tutela della natura. Più lavoriamo con gli agricoltori per proteggere gli impollinatori, più avanziamo verso una sicurezza alimentare sostenibile”.