Imballaggi, nel 2022 riciclo dei rifiuti al 71,5%

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

I dati della relazione generale di Conai: superati gli obiettivi fissati dall’Unione Europea. Il presidente Ignazio Capuano: “Il nostro modello, efficace ed efficiente, fa scuola in Europa”

L’Italia taglia un traguardo importante nel campo del riciclo dei rifiuti di imballaggio e si propone come un modello virtuoso di riferimento in Europa. Nel 2022 infatti, secondo i dati pubblicati nella sua relazione generale da Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi), il 71,5% di questo genere di rifiuti è andato a riciclo. Si tratta complessivamente di 10 milioni e 400 mila tonnellate di imballaggi, su un totale di circa 14 milioni, che ha evitato la via della discarica.

Scendendo più in profondità, a trovare una seconda vita nel 2022 sono state 418mila tonnellate di acciaio, 60mila di alluminio, 4 milioni e 311mila di carta, 2 milioni e 147mila di legno, un milione e 122mila di plastica e bioplastica, 2 milioni e 293mila di vetro. Se si sommano questi numeri a quelli del recupero energetico ne risulta un totale di imballaggi recuperati pari a 11 milioni e 700mila tonnellate, l’80,5% dell’immesso al consumo.

Il dato è particolarmente significativo anche alla luce del fatto che per il rapporto 2022 Conai ha anticipato l’applicazione delle nuove metodologie di calcolo definite dall’Unione Europea con la decisione 2019/655, più restrittive di quelle già in vigore.

Di cosa parliamo?

Obiettivi raggiunti in anticipo

Con il risultato raggiunto nel 2022, spiega Conai in una nota, l’Italia ha raggiunto in anticipo l’obiettivo che l’Europa ha fissato per il 2025, che prevede una percentuale di riciclo degli imballaggi del 65%, e per il 2030, quando sarà destinata a passare al 70%. Un risultato che è valso al nostro Paese l’inserimento tra i Paesi “non a rischio” per il raggiungimento degli obiettivi di riciclo nella relazione preventiva della Commissione Europea sull’attuazione della Direttiva Rifiuti.

Secondo il presidente di Conai, Ignazio Capuano, “l’industria del riciclo italiana funziona e si impone per efficacia ed efficienza. Il nostro modello continua a fare scuola in Europa: è ormai appurato che l’Italia è uno degli Stati in cui si ricicla di più e a costi inferiori, con un altissimo livello di trasparenza – spiega – I numeri del 2022 lo confermano, nonostante un nuovo procedimento di calcolo più severo. Le quantità di materia riciclata e quelle di immesso al consumo si mantengono sostanzialmente stabili rispetto al 2021. Lo scorso anno, infatti, abbiamo avuto un primo semestre caratterizzato da una forte accelerazione dell’immesso e delle attività di riciclo, e un secondo semestre in frenata, soprattutto a causa della contrazione della produzione industriale nelle principali economie”.

L’attenzione al design sostenibile degli imballaggi, alla raccolta sempre più di qualità, al riciclo ed alla prevenzione sono al centro delle azioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, anche grazie ai fondi messi a disposizione dal Pnrr. I risultati del Conai sono frutto di un’eccellenza italiana in Europa e nel mondo che è uno stimolo anche per questo governo a guardare avanti con determinazione verso un’economia circolare, intelligente e sostenibile: un importante elemento di competitività del sistema imprese del nostro Paese su scala nazionale e internazionale.

– Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

L’attività del consorzio nel 2022

Andando ad analizzare come si è arrivati a ottenere il risultato finale del riciclo degli imballaggi, dai dati Conai emerge che il 47% delle 10 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti riciclati è passato dal lavoro dei consorzi di filiera, mentre per il 51% è stato dovuto agli operatori indipendenti e per il 2% a sistemi autonomi.

L’accordo con le amministrazioni Comunali

Importante, sottolinea Conai, il ruolo svolto dai Comuni: sono infatti 7.655 le amministrazioni locali che hanno stipulato convenzioni con il sistema consortile nel 2022, affidando a Conai la totalità o una parte degli imballaggi provenienti dalla raccolta differenziata, per una copertura della popolazione vicina al 99%. Ai Comuni Conai ha riconosciuto nell’arco dello scorso anno 688 milioni di euro per coprire i costi sostenuti per il ritiro degli imballaggi, mentre 440 milioni di euro sono andati alla copertura dei costi per attività di trattamento, riciclo e recupero.

L’attenzione verso il Mezzogiorno

È proseguito nel 2022 l’impegno di Conai per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata nel Sud Italia, dove il percorso è più lento e “fatica a raggiungere standard quali-quantitativi”, spiega il consorzio, in modo da arrivare a colmare il gap con le Regioni più virtuose. Proprio in virtù di questa strategia nel biennio che si è concluso con il 2022 i progetti territoriali per lo sviluppo di una raccolta differenziata di qualità nel Centro-Sud – sottolinea Conai – hanno coinvolto 18 milioni e 700mila abitanti, di cui 4 milioni e 900mila in Campania e 4 milioni e 800mila in Sicilia.