L’embargo di Europa e Stati Uniti verso la Russia e le misure prese di rimando da Putin verso l’Occidente coinvolgono diversi settori economici.
Energia, finanza e difesa sono stati i primi ambiti ad essere interessati dai provvedimenti restrittivi. Oggi è soprattutto l’agroalimentare, seguito dal tessile (incluso abbigliamento e calzature) a destare le preoccupazioni delle imprese europee, che si sono viste bloccare le esportazioni verso il mercato russo.
Stando a una stima de Il Sole 24 ore su dati Istat i settori non ancora direttamente colpiti ma più esposti al rischio embargo per l’Italia sarebbero quelli dei mobili, abbigliamento e macchinari industriali. Nel primo caso i distretti della Brianza, del Friuli, delle Marche e della Puglia esportano in Russia complessivamente circa il 7% dei propri prodotti: mobili per la cucina, sedie e divani. Se lo stop all’import del tessile fosse esteso dalle aziende pubbliche anche ai privati la nostra bilancia commerciale potrebbe perdere fino a 1,5 miliardi di euro in un anno. Ammontano infine a 2 miliardi di euro le esportazioni di macchinari industriali dall’Italia verso la Russia.
Nell’infografica realizzata da Energie Sensibili ripercorriamo le tappe principali del blocco delle relazioni economico-commerciali da e verso la Russia.
Per approfondire: Embargo Ue-Russia: dal blocco dei conti bancari allo stop su carne e latticini
Federica Ionta
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