Intervenuto sul recente dibattito sul recepimento della Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica promosso da KyotoClub, Luca Rastello, AD di Rastello Group, Energy Service Company (ESCo) accreditata presso il GSE e il GME, non ha dubbi sul fatto che incentivare gli audit energetici per le Pmi non sia sufficiente.
Leggi anche: Efficienza in azienda: ecco come funziona l'Audit energetico
L’obbligo dell’audit riguarda oggi le grandi aziende energivore che consumano almeno 2,4 Gigawattore all’anno mentre è consigliato (e incentivato oggi per circa il 50%) per quelle piccole e medie la cui soglia di consumo è di circa un quinto. Si tratta, a ben guardare, di circa l’80% del tessuto industriale del Paese, che spesso però non ha poi le risorse da investire negli interventi indicati dalle diagnosi energetiche.
“Le Esco che posseggono sufficiente capacità finanziaria – afferma a Energie Sensibili – potrebbero non fermarsi all’audit ma promuovere gli interventi di efficientemento individuati dalla loro stessa diagnosi. In questo modo si potrebbe dare un contributo concreto all’ammodernamento industriale del Paese”.
Leggi anche: Efficienza energetica e imprese: il ruolo dell'Audit energetico