Giornata delle api, 10 arnie per tutelare la biodiversità

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Sorgenia al fianco di Apicoltura Urbana: confermato il programma avviato nel 2023. Agli otto alveari presso i cicli combinati di Turano Lodigiano, Aprilia, Tormoli e Modugno si aggiungono i due dell’impianto a biomasse del Mercure. Proseguono le iniziative di formazione per i dipendenti

Celebrare il 20 maggio, giornata mondiale delle api, confermando ed estendendo la partnership avviata lo scorso anno con Apicoltura Urbana, con l’obiettivo di tutelare la biodiversità e ridurre il proprio impatto ambientale. È la scelta di Sorgenia, che ha deciso di proseguire nel 2024 il programma di monitoraggio dei bioindicatori ambientali nei pressi dei propri impianti, affiancandoli a iniziative di formazione e di coinvolgimento dei propri dipendenti: eventi, come ad esempio i laboratori con apicoltori esperti, degustazioni, visite guidate e team building.

Di cosa parliamo?

Il posizionamento delle arnie

Agli otto alveari che aveva già trovato ospitalità durante il 2023 attorno alle centrali a ciclo combinato a Turano Lodigiano, in provincia di Lodi, Aprilia, in provincia di Latina, Termoli, in provincia di Campobasso e Modugno, in provincia di Bari, ne sono stati aggiunti per l’anno in corso altri due, nei pressi dell’impianto a biomasse del Mercure, tra Calabria e Basilicata.

Il monitoraggio dei bioindicatori nel 2023

Per le otto arnie installate lo scorso anno alla fine della stagione apistica sono state effettuate le analisi sul pane d’api, la cera e il miele, e i risultati sono stati incoraggianti, dal momento che hanno certificato il fatto che gli insetti fossero in salute e i loro prodotti salubri, a dimostrazione della qualità dell’aria nelle zone abitate dalle api. Tradotti in altri termini, questi risultati sono la prova dell’equilibrio tra rispetto dell’ambiente e attività produttive nelle aree circostanti gli impianti monitorati. Le otto arnie installate nei quattro siti hanno prodotto complessivamente 70 chilogrammi di miele a km zero, che Sorgenia ha condiviso con i propri dipendenti e i propri partner.

L’attenzione all’agenda 2030

“Le api hanno un ruolo essenziale negli ecosistemi e ogni contributo per salvaguardare il loro prezioso operato è per noi importante – sottolinea MassimilianoToro, power asset director di Sorgenia – Ogni ape visita in media 2.000 fiori al giorno in un raggio di 3 km dall’alveare e, con due sole arnie, sono possibili fino a 18 milioni di micro-campionamenti ogni giorno. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo deciso di dar vita al progetto con Apicoltura Urbana che ha per noi valore da molteplici punti di vista: per tutelare i territori e la loro biodiversità, coinvolgere e sensibilizzare i nostri dipendenti e le loro famiglie e infine essere parte attiva nelle iniziative che guidano verso i traguardi dell’Agenda 2030”.

Una festa per celebrare le api e la biodiversità

“Questa iniziativa è nata con l’obiettivo del biomonitoraggio ambientale, dal momento che le api sono bioindicatori attendibili della qualità dell’aria. Ma quando a fine stagione abbiamo coinvolto i dipendenti e i loro familiari nei workshop è stata una vera e propria festa – spiega GiuseppeManno, fondatore di Apicoltura urbana -a dimostrazione del fatto che le api sono uno strumento meraviglioso di sensibilizzazione delle persone e delle comunità, oltre che un simbolo della perfezione della natura: la loro organizzazione lascia sempre tutti molto colpiti”.

L’emergenza climatica e le api

“Il cambiamento climatico anche quest’anno si conferma tra le cause principali delle difficoltà degli apicoltori per la sopravvivenza delle loro attività, con le api che non riescono più a sviluppare normalmente la loro attività secondo i cicli stagionali. Anche quest’anno il raccolto di miele di acacia è andato male, e parliamo del miele che oggi dà il 50% del fatturato di tutte le aziende apisticheconclude Manno – Il coinvolgimento delle aziende diventa importantissimo per continuare a proteggere queste attività così importanti per proteggere questi insetti, che sono ormai le sentinelle della biodiversità sul territorio”.