Dalla nuova campagna globale ai programmi per la pace in Ucraina, passando per HeForShe e le politiche aziendali, l’associazione rilancia il suo impegno per l’uguaglianza: al centro prevenzione, educazione e inclusione
Oltre 50.000 femminicidi all’anno. Una donna su tre vittima di abusi fisici o sessuali. Sono i dati diffusi da Un Women per evidenziare come la violenza di genere sia una crisi umanitaria globale che non conosce confini. Con la campagna “In tutte le lingue del mondo”, UN Women Italy richiama l’urgenza di un impegno collettivo per contrastare questo fenomeno, che si insinua nei conflitti armati come nella vita domestica e nelle istituzioni. L’obiettivo di questa azione è di sensibilizzare l’opinione pubblica, raccogliere fondi e alimentare un cambiamento culturale profondo.
“La violenza contro le donne è, tragicamente, un linguaggio universale – afferma Loredana Grimaldi, responsabile della raccolta fondi per UN Women Italy – Ma non è inevitabile: possiamo e dobbiamo prevenirla”. Per riuscirci l’organizzazione delle Nazioni Unite, attiva da 15 anni sui temi dell’uguaglianza di genere, è impegnata per portare interventi educativi e azioni concrete nei territori più fragili del pianeta.
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Un’azione globale con radici italiane
La campagna non si limita a un messaggio simbolico e nasce da una constatazione drammatica ma concreta: 736 milioni di donne nel mondo hanno subìto almeno una forma di violenza, nella maggior parte dei casi da parte di partner o familiari. In Italia, i dati di cronaca parlano chiaro: le vittime e gli aggressori sono sempre più giovani, un fatto che rivela, di fatto, un’urgenza educativa.
“Per eliminare la violenza contro le donne dobbiamo lavorare sulla prevenzione, sull’educazione e su un cambiamento culturale radicale, spiega Darya Majidi, presidente di UN Women Italy. E il coinvolgimento degli uomini sarà cruciale per spezzare il ciclo della violenza e costruire una società equa. L’obiettivo della campagna “In tutte le lingue del mondo” è così di parlare a tutti, ovunque, con lo stesso obiettivo: dire basta alla violenza, senza ambiguità.
I corpi delle donne come campo di battaglia
Il legame tra conflitto armato e violenza sulle donne è una ferita aperta. Dalla Striscia di Gaza all’Ucraina, dal Sudan all’Afghanistan, le guerre trasformano il corpo femminile in strumento di dominio: lo stupro diventa arma, le cure mediche scompaiono, lo sfollamento cancella ogni protezione. La guerra non è solo un fatto geopolitico, ma anche un dispositivo di violenza di genere su larga scala, che colpisce le donne in modo sproporzionato.
Nei territori teatro di conflitti UN Women è presente con azioni di supporto psicosociale, assistenza sanitaria, accesso all’educazione e tutela dei diritti umani. Si tratta, come sottolineano dall’associazione, di un’azione tanto umanitaria quanto politica, che si pone l’obiettivo di restituire centralità e dignità alle sopravvissute, sostenere la loro autodeterminazione, porre fine alla violenza sistemica.
L’uguaglianza fa bene anche all’economia
Nel maggio 2025, UN Women Italy ha annunciato ufficialmente la nascita del capitolo italiano del movimento HeForShe, iniziativa globale lanciata dalle Nazioni Unite nel 2014 per coinvolgere direttamente uomini e ragazzi nella promozione della parità di genere. Con oltre due milioni di attivisti e un miliardo di persone raggiunte nel mondo, HeForShe vuole dimostrare che l’uguaglianza non è una battaglia femminile, ma una responsabilità condivisa.
In Italia, l’adesione al movimento assume un significato ancora più forte alla luce del Gender Gap Report 2024, che posiziona il Paese all’87° posto nel mondo: solo il 56% delle donne italiane ha accesso al lavoro e il tasso di femminicidi resta drammaticamente elevato. La HeForShe Alliance, promossa da UN Women, punta a ribaltare questa situazione attraverso alleanze strategiche con aziende, università, governi e società civile.
Investire sulle donne non è solo una questione etica, ma anche economica. È quanto emerso dall’evento “La parità di genere (non) è un’impresa”, organizzato da UN Women Italy con Deloitte e Winning Women Institute, in cui è stato presentato il report “Empowerment femminile come leva strategica per la crescita aziendale e l’innovazione”.
Ridurre il gender gap nel lavoro può contrastare il declino demografico e preparare il Paese alla trasformazione tecnologica. Per colmare il divario, UN Women promuove strumenti come i Women’s Empowerment Principles (WEPs) e la certificazione UNI/PdR 125:2022, adottata da oltre 8.100 imprese italiane.
Ricostruzione e pace: la voce delle donne in Ucraina
La guerra in Ucraina ha avuto un impatto devastante sulle donne: oltre 4.300 sono state uccise, quasi 11.000 ferite e 1,8 milioni sfollate. In questo contesto, UN Women Italy ha promosso la Gender Alliance for Ukraine, un’iniziativa internazionale che mette al centro il contributo femminile nei processi di pace e ricostruzione.
Il 9 luglio 2025, alla vigilia della Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina (URC), UN Women ha organizzato a Roma un evento per espandere la rete dell’Alleanza, coinvolgendo governi, ONG e istituzioni.
L’Alleanza per una Ricostruzione Inclusiva coinvolge oggi oltre 80 partner e chiede che ogni intervento, finanziamento o strategia tenga conto della prospettiva di genere. Perché non può esserci una pace duratura senza la partecipazione piena e paritaria delle donne.
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