Europa e obiettivi sul clima 2050: la fibra centrale per la sostenibilità

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Gli Stati membri e i Ceo di 256 tra le più influenti aziende europee si sono impegnati per accelerare l’uso delle tecnologie digitali green a vantaggio dell’ambiente. La maggior parte di queste non potrebbero essere utilizzate senza contare su un’infrastruttura in fibra ottica

Il 19 marzo 2021 è stato un giorno importante per l’impegno dell’Unione Europea nella direzione della sostenibilità ambientale. Nella ricorrenza della giornata mondiale di azione per il clima infatti si sono registrati due eventi importanti sia dal punto di vista pratico sia da quello simbolico. E da entrambi è emerso che la fibra ottica è e sarà un abilitatore fondamentale per l’innovazione digitale, che richiede infrastrutture sempre più efficienti e performanti: sarebbe improponibile infatti parlare di 5G, di intelligenza artificiale o di edge computing, di smart city o di industria 4.0 senza avere a disposizione una rete di ultima generazione.

Di cosa parliamo?

Prossimo passo: digitalizzazione di interi settori

Ma torniamo agli eventi di marzo scorso per capire meglio di cosa si è trattato e quale sarà il ruolo della fibra nel nuovo scenario “green” verso cui si sta indirizzando l’Europa. Da una parte i governi di 24 Paesi Ue hanno sottoscritto la dichiarazione sulla “green and digital tranformation” dell’Ue, concordando sulla necessità di un’accelerazione della diffusione e dello sviluppo di tecnologie digitali avanzate, come la fibra ottica, il 5G e in prospettiva il 6G, il calcolo ad alte prestazioni e l’Internet of things, che potrebbero rivelarsi soluzioni chiave per raggiungere la neutralità climatica e quindi centrare gli obiettivi dell’accordo di Parigi per il 2050.

Si tratterà in breve di digitalizzare interi settori, come i trasporti, la manifattura, l’agroalimentare, l’edilizia e l’energia, utilizzando ad esempio infrastrutture cloud sempre più verdi, l’intelligenza artificiale, le tecnologie blockchain, l’hardware sostenibile, e offrendo tutto il supporto necessario alle startup e alle Pmi impegnate in questi settori e orientate verso soluzioni sostenibili.

European green digital coalition: obiettivo carbon neutrality entro il 2040

In parallelo anche i vertici di 26 delle principali aziende europee si sono mobilitati, con gli amministratori delegati che hanno dato vita con la loro adesione alla “European Green Digital Coalition”. I partecipanti si sono impegnati a contenere in modo significativo le proprie emissioni di anidride carbonica in atmosfera entro il 2030 per arrivare alla carbon neutrality entro il 2040. Per riuscirci, tra le altre cose, hanno annunciato di voler investire in tecnologie digitali sempre più efficienti, in collaborazione con organizzazioni non governative e comitati di esperti che potranno misurare costantemente i progressi. Significativo anche il fatto che la coalizione abbia assunto l’impegno a realizzare le linee guida per l’implementazione di soluzioni digitali verdi, condividendo i risultati del proprio lavoro anche con altri player interessati a contribuire. A testimoniare l’importanza che la fibra può avere per raggiungere gli obiettivi della coalizione c’è il fatto che tra i primi firmatari entrati a far parte della coalizione ci sono alcuni dei ceo delle aziende più coinvolte nel roll-out della fibra su scala europea, tra le quali alcuni giganti del mondo telco.

La strategia per ridurre le emissioni di CO2 in 8 punti

Ma a rendere ancora più chiaro il ruolo che le infrastrutture di nuova generazione potranno giocare nel rendere sempre più green l’Europa c’è il “factsheet” pubblicato dalla Commissione Europea per spiegare con chiarezza i contenuti della dichiarazione siglata dai governi, con l’obiettivo di ridurre il carbon footprint dell’Ict. Si tratta di una strategia in otto punti, dove l’efficienza e le prestazioni delle infrastrutture sono centrali nella maggior parte dei casi.

 

1) Nuova strategia industriale. Al primo punto c’è il lancio di una nuova strategia industriale europea: in questo caso tutti i più moderni paradigmi di innovazione nel campo della manifattura sono abilitati dalla fibra direttamente o indirettamente, come nel caso del 5G. Che si tratti dell’utilizzo dell’IoT, dell’automatizzazione delle fabbriche o di tutte le innovazioni dell’industria 4.0

 

2) Previsione e gestione dei disastri ambientali. Il secondo punto è quello di dare un’accelerazione alle capacità dell’Europa di prevedere e gestire disastri ambientali: anche in questo caso la chiave di volta è l’analisi dei big data raccolti in tempo reale, che hanno bisogno di infrastrutture di comunicazione all’avanguardia.

 

3) e 4) Economica circolare e circolarità dei mercati. Se il terzo e il quarto punto sono meno direttamente legati alla fibra, perché indicano come prioritari il supporto da dare all’economia circolare, e al lancio di iniziative specifiche per la circolarità del mercato dell’elettronica e dei device.

 

5) Data center climate-neutral. Il quinto punto è quello che punta a rendere climate-neutral il settore dei data center entro il 2030 puntando sull’efficienza energetica e sull’utilizzo di fonti rinnovabili.

 

6) Massimizzare vantaggi nuove tecnologie. Il sesto punto si propone di ottenere i massimi vantaggi dalle nuove tecnologie, come il 5G, l’intelligenza artificiale, il cloud, l’edge computing e l’Internet of things, il cui denominatore comune è proprio quello dell’infrastruttura su cui si appoggiano per rendere al meglio.

 

7) Supporto ai sistemi automatizzati e di trasporto. Avviandoci alla conclusione, il settimo punto riguarda il supporto ai sistemi di trasporto automatizzati e connessi: che si tratti di self driving vehicles o di smart road, fino ai veicoli industriali e a quelli per il trasporto merci, in tutti questi casi sarà fondamentale la fibra ottica insieme ai nuovi standard mobili che abilita, come il 5G.

 

8) Infine all’ottavo punto la commissione inserisce il public procurement, citando l’obiettivo di digitalizzarlo al massimo e di renderlo in generale più sostenibile. E anche in questo caso un’infrastruttura di comunicazione efficiente è alla base della riuscita del progetto.

Fibra centrale nelle strategie green europee

A testimoniare la centralità della fibra nelle strategie green dell’Europa c’è l’appello lanciato all’inizio dell’anno da alcuni player e associazioni del settore, tra cui Breko, che riunisce gli operatori del mondo broadband in Germania, e Europacable, chiedendo al mondo delle istituzioni di considerare con attenzione i vantaggi che la fibra può portare dal punto di vista ambientale per i consumi energetici, e quindi per raggiungere gli obiettivi dell’European Green Deal.

 

La cosiddetta “full fiber”, che comprende il fiber to the home, il fiber to the building, il fiber to the cabinet e il fiber to the antenna – secondo i firmatari dell’appello, rivolto a istituzioni nazionali e locali – rispetto ai tradizionali sistemi in rame è molto meno energivora, e quindi consente un contenimento importante delle emissioni di CO2 in atmosfera. Le reti in rame possono infatti arrivare, secondo Breko, a consumare fino a 17 l’energia richiesta da un sistema FTTx.