I dati del report “Imprenditoria femminile, terziario di mercato e crescita economica” di Confcommercio: nel nostro paese lavora il 49,3% contro il 61,8% dell’UE: recuperare questo gap potrebbe dare slancio all’economia nazionale, creando 2,8 milioni di occupate in più
Se il tasso di occupazione femminile in Italia recuperasse il divario che lo separa dalla media europea, nel nostro Paese avremmo 2,8 milioni di occupate in più. E se la quota di imprenditrici nel terziario di mercato aumentasse di un solo punto percentuale, soltanto questo genererebbe due miliardi di PIL in più rispetto. Sono alcune delle evidenze che emergono dal report “Imprenditoria femminile, terziario di mercato e crescita economica”, presentato recentemente da Confcommercio e realizzato dall’ufficio studio dell’associazione di categoria e presentato il 30 ottobre durante il Forum Terziario Donna.
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I dati principali
Il dato che salta agli occhi dall’analisi di Confcommercio è la distanza tra il tasso di partecipazione al mercato del lavoro delle donne tra i 15 e i 74 anni in Italia, che si ferma al 49,3%, e la media europea a 26 Paesi che si attesta al 61,8%. Si tratta di un solco, tra l’altro, che diventa sempre più profondo con il passare del tempo: se infatti nel 2021 la differenza tra le due medie era di 11,6 punti percentuali, nel 2023 è aumentata fino a 12,5.
All’aumentare del tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro corrisponde un incremento del tasso di fertilità. Un aumento dell’occupazione femminile, quindi, oltre a contribuire a migliorare il bilancio demografico dell’Italia favorirebbe la crescita economica complessiva.
Cresce la presenza femminile nel terziario di mercato
A giocare un ruolo di primo piano per l’occupazione femminile, secondo la ricerca, è il terziario di mercato, ovvero le attività dell’associazione a esclusione di Pubblica Amministrazione, immobiliare senza input di lavoro, banche e finanza. Il settore può infatti contare su 3,5 milioni di nuovi occupati nell’arco degli gli ultimi 30 anni: quasi sette imprenditrici su dieci in Italia, per la precisione il 68%, opera in questo settore. Significativo anche il fatto che in questo comparto ci sia una presenza più forte di donne imprenditrici rispetto alla media generale, il 36,2% contro il 30,6%.
Welfare e gestione dei territori
In questo contesto è importante anche riorganizzare il nostro modo di vivere e lavorare, sia nelle città che nelle nostre case, per creare un equilibrio migliore tra vita privata e professionale. Come ci suggerisce Anna Lapini, presidente di Terziario Donna Confcommercio, questo significa offrire più supporto a tutti, uomini e donne, che vogliono conciliare lavoro e famiglia. Solo così potremo ridurre le disuguaglianze tra uomini e donne, far crescere l’economia e affrontare il problema della diminuzione della popolazione.
Il nostro impegno è garantire che le donne siano parte attiva nelle rivoluzioni in atto, dalla trasformazione ecologica a quella digitale, non solo come beneficiarie, ma come protagoniste.
- Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio
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