Cambiamento climatico e allergie: il legame sottovalutato

Scritto da Sara Moraca
Biologa, è specializzata in Comunicazione della scienza. Scrive di clima e ambiente su varie testate nazionali e internazionali, tra cui «Corriere della Sera», «Nature», «El País». Insegna Comunicazione della scienza presso l’Università di Padova, università di Trento e università di Parma.

Il cambiamento climatico è un argomento che sta attirando sempre più attenzione in tutto il mondo, a causa dei suoi impatti devastanti sulla natura e sulla società. Ma c’è un aspetto meno noto del cambiamento climatico che sta emergendo come una minaccia significativa per la salute umana: il suo ruolo nell’aumento delle allergie.

In questo articolo esploreremo il legame tra cambiamento climatico e allergie, compresi gli impatti pediatrici, e discuteremo di come possiamo affrontare questa sfida crescente.

Di cosa parliamo?

Allergie in aumento: il paradosso

Negli ultimi decenni le allergie sono diventate sempre più comuni. Milioni di persone in tutto il mondo soffrono di allergie stagionali, allergie alimentari, asma allergico e altre condizioni correlate. Il paradosso è che, mentre i ricercatori stanno cercando di comprendere questa crescente prevalenza di allergie, emergono prove che suggeriscono un legame con il cambiamento climatico.

Il ruolo chiave del polline


Gran parte delle allergie stagionali sono causate da allergeni come il polline delle piante. I principali colpevoli includono il polline di alberi, erbe e piante erbacee. La stagione pollinica, cioè il periodo in cui queste piante rilasciano il loro polline nell’aria, è cruciale per chi soffre di allergie al polline.
Ecco come il cambiamento climatico ha influenzato questo aspetto.

  1. Allungamento della stagione pollinica


    Uno degli impatti più evidenti del cambiamento climatico sulla salute umana è l’allungamento della stagione pollinica. A causa delle temperature più elevate, molte piante iniziano a produrre polline in anticipo durante il periodo primaverile e continuano fino alla fine dell’estate o addirittura fino in autunno. Ciò significa che le persone con allergie al polline devono sopportare sintomi più a lungo di quanto fosse necessario in passato.
  2. Aumento della produzione di polline


    Non solo la stagione pollinica si allunga, ma il cambiamento climatico può anche aumentare la quantità di polline prodotta dalle piante. Le concentrazioni di biossido di carbonio nell’atmosfera, aumentate a causa delle emissioni di gas serra, possono innescare una crescita più vigorosa delle piante e, di conseguenza, una maggiore produzione di polline.
  3. Polline più aggressivo


    Il cambiamento climatico ha anche un impatto sulla struttura stessa del polline. Gli studi suggeriscono che i granuli di polline diventano più piccoli e leggeri in condizioni di crescente concentrazione di CO2 rendendoli più facili da inalare e trasportare dal vento. Questo può rendere le reazioni allergiche ancora più gravi per alcune persone.
  4. Aumento delle allergie alimentari


    Le allergie alimentari sono un’altra area in cui si sta osservando un aumento significativo di effetti causati dal cambiamento climatico, che può influenzare la disponibilità di alimenti e l’agricoltura – il che potrebbe avere un impatto sulle allergie alimentari. Ad esempio, alcune ricerche suggeriscono che le allergie alle arachidi sono più comuni nelle aree in cui la produzione di arachidi è più diffusa a causa delle temperature più elevate e dell’umidità.

Impatto pediatrico: i bambini sono più vulnerabili



Gli impatti del cambiamento climatico sulle allergie colpiscono in modo particolare i bambini. I giovani sono più vulnerabili agli allergeni e alle malattie respiratorie, come l’asma allergico. Ecco alcune delle principali preoccupazioni legate all’impatto pediatrico del cambiamento climatico sulle allergie:

  1. Asma allergico


    L’asma allergico è una condizione comune nei bambini, e l’incremento dei livelli di polline e di altri allergeni può peggiorare i sintomi. Il cambiamento climatico può portare a un aumento delle giornate con elevati livelli di allergeni nell’aria, mettendo a rischio la salute respiratoria dei bambini.
  2. Allergie alimentari


    Le allergie alimentari sono in aumento tra i bambini, e le variazioni nella disponibilità e nella composizione degli alimenti dovute al cambiamento climatico possono contribuire a questa tendenza. Inoltre, le allergie alimentari possono essere più pericolose per i bambini, portando a reazioni allergiche gravi.


  3. Impatto psicologico


    Il cambiamento climatico può anche avere un impatto psicologico sui bambini che vivono con allergie. La paura di reazioni allergiche gravi può causare ansia e stress nei giovani pazienti e nelle loro famiglie.

Cosa possiamo fare?



Affrontare il legame tra cambiamento climatico e allergie richiede un impegno su più fronti.

Ecco alcune azioni che possono essere intraprese:

  1. Monitorare i livelli di allergeni
    Per le persone con allergie, è fondamentale monitorare i livelli di allergeni nell’aria – come il polline. Questo può aiutare a prepararsi per i periodi di maggiore esposizione e adottare misure preventive.
  2. Utilizzare filtri per l’aria interna
    L’uso di filtri per l’aria interna in casa può aiutare a ridurre l’esposizione ai pollini e ad altri allergeni.
  3. Consultare un allergologo
    È importante consultare un allergologo per una valutazione completa e per sviluppare un piano di gestione delle allergie personalizzato.
  4. Promuovere azioni per ridurre le emissioni di gas serra
    Il cambiamento climatico è alla radice del problema. Ridurre le emissioni di gas serra attraverso azioni come l’uso di mezzi di trasporto sostenibili e il risparmio energetico è cruciale per mitigare gli impatti sulle allergie e sulla salute in generale.

Il legame tra cambiamento climatico e allergie è una realtà che sta emergendo con sempre maggiore chiarezza. Affrontare questa sfida richiederà un impegno globale per mitigare il cambiamento climatico e misure individuali per proteggere la salute da allergie sempre più gravi e prolungate. In particolare, dobbiamo prestare attenzione agli effetti che il cambiamento climatico ha sui bambini, la generazione che erediterà il nostro Pianeta.