Bonus agrivoltaico, via alle domande dal 4 giugno: come funziona

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

A disposizione di imprenditori e imprese agricole 1,1 miliardi di euro dal PNRR per l’installazione di impianti per la produzione di energia fotovoltaica nei campi e negli allevamenti. L’agevolazione in conto capitale potrà coprire fino al 40% dei costi ammissibili

Si aprono i termini per richiedere l’accesso al bonus per l’agrivoltaico innovativo: dalle 12:00 del 4 giugno alle 12:00 del 2 settembre 2024 gli imprenditori e le imprese agricole potranno presentare le domande e candidarsi per ottenere le agevolazioni in conto capitale messe a disposizione dal Governo, che potranno essere pari al massimo al 40% dei costi ammissibili.

Di cosa parliamo?

L’ammontare delle risorse

Le risorse ammontano complessivamente a 1,1 miliardi di euro, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A questo si aggiunge, per 20 anni, una tariffa incentivante per l’energia elettrica immessa in rete, con l’obiettivo implementare entro il 2026 nuovi impianti per una produzione complessiva pari almeno a 1,04 Gigawatt.

Le tappe principali del provvedimento

L’apertura dei termini per la presentazione delle domande segue la pubblicazione delle regole operative che stabiliscono le modalità dell’accesso agli incentivi, che il Gestore dei Servizi Energetici ha disposto nelle scorse settimane, in attuazione di quanto previsto dal decreto ministeriale che risale al 13 febbraio 2024.

I “paletti” del Gestore dei Servizi Energetici

Secondo quanto stabilito dal GSE l’accesso agli incentivi è possibile soltanto per gli impianti agrivoltaici di nuova realizzazione che possano contare su una potenza che superi il Kilowatt. Al momento della presentazione della domanda, inoltre, il proponente dovrà già essere in possesso dell’autorizzazione o dell’abilitazione per poter realizzare l’impianto.

Tra i paletti posti dal GSE c’è anche la disposizione che l’area scelta per la realizzazione dell’impianto sia per il 70% destinata all’attività agricola, e che la struttura da installare sia compatibile con l’attività agricola dell’area in cui troverà sede.

Le norme, che vietano l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra in aree agricole o l’ampliamento di impianti di questo genere già esistenti, prevedono anche l’altezza a cui dovranno essere installati i pannelli per poter consentire, nell’area sottostante, la prosecuzione delle attività agricole o zootecniche. Questa misura minima varia, a seconda dei casi specifici, dagli 1,3 ai 2,1 metri.

Il sistema dei controlli

Oltre che della predisposizione delle regole, il GSE si occuperà anche dei controlli per verificare che i progetti che hanno avuto accesso agli incentivi siano effettivamente conformi a quanto prospettato al momento della presentazione della domanda. Le verifiche potranno essere effettuate dal GSE al momento della domanda e al momento dell’entrata in esercizio degli impianti.

I destinatari degli incentivi, inoltre, dovranno rispettare i requisiti per tutta la durata del bonus, e saranno tenuti a notificare ogni modifica eventualmente apportata all’impianto nel periodo di incentivazione.

Chi può presentare domanda per gli incentivi

L’accesso agli incentivi per l’agrivoltaico innovativo è aperto agli imprenditori agricoli, che si tratti di aziende individuali, di società o cooperative, di società agricole, di consorzi che riuniscano due o più imprenditori o società, o di associazioni temporanee di imprese agricole.