La valle d’Astino, un’oasi agricola che tutela le colture biologiche e un antichissimo monastero portato a nuova vita
Scritto da
Touring Club Italiano
I progetti di conservazione, tutela, ricerca e divulgazione nel luogo Aperti per Voi
Touring Club Italiano e Sorgenia lavorano insieme, forti della convinzione che l’innovazione tecnologica e un nuovo modo di vivere l’energia siano strumenti fondamentali per tutelare l’ambiente e costruire un futuro migliore. In particolare, Sorgenia affianca il Touring nell’iniziativa Aperti per Voi, con cui l’associazione, grazie ai suoi Soci volontari, garantisce costantemente l’accessibilità di siti culturali altrimenti chiusi al pubblico o ne amplia orari e spazi di fruibilità. Seguendo questi principi, Touring e Sorgenia vogliono insieme mettere in luce i luoghi Aperti per Voi che si distinguono per progetti che all’innovazione affiancano l’efficientamento energetico e la sostenibilità ambientale.
Oggi parliamo della valle di Astino, un fazzoletto verde nella periferia industriale di Bergamo. Alcuni campi coltivati, filari, siepi, un bel bosco dove ancora nidificano uccelli rapaci, qualche casa. Una superficie relativamente ridotta di nemmeno un chilometro quadrato, 60 ettari di preziosa biodiversità connotata dalla presenza di un monastero, fondato nel 1107 dall’ordine vallombrosano, di cui i soci volontari di Aperti per Voi contribuiscono a rendere accessibile la chiesa, il chiostro e il refettorio.
Di cosa parliamo?
La “nuova storia” di Astino
Questi tesori artistici e naturali hanno rischiato di ingrigire nell’abbandono e nell’incuria, dimenticati sui tavoli della politica fino a quando nel 2007 la Fondazione della Misericordia Maggiore – MIA acquista le terre e l’antica struttura religiosa. La prima ipotesi di fare del complesso monastico una sede universitaria o un distaccamento del conservatorio tramonta presto.
Che fare? L’unica via è quella di rimboccarsi le maniche e provare a fare qualcosa di nuovo con quelle terre e quell’antica struttura. Così inizia la nuova storia di Astino: una storia di successo, grazie alla pianificazione condivisa, alla collaborazione tra pubblico e privato, alla solidità della visione scientifica – tutti elementi che hanno contribuito a far ricevere alla Valle d’Astino il Premio Nazionale del Paesaggio 2021 e del Premio europeo del Paesaggio 2022, con cui dal 2008 il Consiglio d’Europa premia “iniziative concrete ed esemplari per il raggiungimento degli obiettivi di qualità paesaggistica nel territorio (…) volti alla salvaguardia, alla gestione e alla pianificazione sostenibile di un paesaggio, modello per le altre collettività territoriali europee”
Un premio alla natura, dunque, ma soprattutto all’uomo che la abita, la protegge, la trasforma sapientemente.
La Valle d’Astino – foto Fondazione MIA
“La biodiversità dentro la città: la Val d’Astino di Bergamo”
“La biodiversità dentro la città: la Val d’Astino di Bergamo” è più di un progetto, è il risultato di anni di lavoro e soprattutto di una cultura di rete che ha voluto esprimere la tutela ambientale e quella paesaggistica che coinvolge il Parco dei Colli di Bergamo e l’Orto Botanico; quella più istituzionale tra Comune e Regione; quella assistenziale che vede in primo piano la Fondazione Mia”. Vittorio Rodeschini è un avvocato che da sempre si occupa di cultura e paesaggio e ha curato la valorizzazione e la rigenerazione del monastero di Astino e della valle che lo abbraccia.
“In valle d’Astino non abbiamo solo restaurato un luogo storico, come spesso accade in Italia, ma abbiamo ripensato il contesto paesaggistico, che ha pari valore. Qui ci sono sette aziende agricole che lavorano con colture biologiche, anche coinvolgendo persone svantaggiate. E questa storia contemporanea si lega a doppio filo con le dinamiche che muovevano anticamente la vita quotidiana di un monastero, che si fondava proprio sui principi di rispetto della natura e dell’economia solidale”.
In valle si è voluto recuperare culture antiche dei monaci vallombrosiani con viti, ulivi, meli, peri, erbe aromatiche, erbe officinali, luppolo, lino, canapa da fibra. Nel 2016 i coltivatori, che hanno nel frattempo aderito a una Carta Etica, si costituiscono in associazione e viene poi creato un marchio per i prodotti agricoli di Astino, che contribuisce alla loro diffusione nei sistemi di filiera corta in raccordo con la città.
- Il monastero di Astino nella Valle d’Astino – foto Fondazione MIA
- L’orto botanico nella Valle d’Astino – foto Fondazione MIA
Un nuovo centro di ricerca sul paesaggio e sull'energia pulita
Come spesso accade, un premio porta con sé un riconoscimento e uno stimolo a fare di meglio e di più: “Innanzitutto si è consolidato il rapporto della Fondazione Mia con l’Università degli studi di Bergamo – spiega Rodeschini, che di Mia è anche consigliere -. Gli studenti universitari stanno facendo un lavoro di ricerca importante che vuole indagare la storia della Valle d’Astino. Da questa comunità d’intenti è nato un protocollo che vede la collaborazione del Comune di Bergamo, della Regione Lombardia, del Ministero della Cultura nella Divisione dei Beni Immateriali, e ovviamente della Fondazione Mia e della associazione paesaggistica Archetipos per creare in val d’Astino il nuovo Centro di ricerca sul paesaggio, che avrà lo scopo di mantenere viva la logica che ha portato alla rinascita della valle e produrre altri modelli applicabili in altre realtà che meritano una rinascita ambientale”.
“Vogliamo ovviamente sperimentare anche una evoluzione nel campo dell’energia pulita – sottolinea Rodeschini -. L’Università di Bergamo avrà una sede distaccata proprio in Valle d’Astino. Fare ricerca e sviluppo sui temi energetici ed ambientali siamo convinti sia parte di una cultura ormai diffusa che non si ferma più a nicchie di ambientalismo e di esperti del settore, ma è entrata nel sentire comune e soprattutto nelle logiche delle imprese. In associazioni, aziende, società si è capito che tutelare l’impatto ambientale non si riduce più soltanto a “immagine”, al cosiddetto “greenwashing”, ma è fondamentale per l’efficientamento dei cicli produttivi e per la sostenibilità economica del lavoro.
Il restauro del monastero della Valle d’Astino – foto Fondazione MIA
Arte, pensiero e mobilità sostenibile per la tutela della valle
La valle d’Astino ha un valore turistico sempre più importante in un contesto industriale come quello orobico, tanto che attorno al monastero stanno fiorendo momenti di aggregazione ed eventi artistici: “È in programma un nuovo capitolo delle mostre fotografiche che annualmente dedichiamo al paesaggio italiano. Quest’anno l’autore a cui dedichiamo una retrospettiva è Mario Cresci. Mentre l’8 settembre avrà invece luogo un evento in collaborazione con il Consiglio d’Europa dedicato al tema della sostenibilità nei bilanci societari. Sembra un tema freddo, ma è dedicato a tutti quelli che vogliono associare il lavoro e l’economia ai temi della sostenibilità ambientale – annuncia Rodeschini.
Sul tema dell’accessibilità Rodeschini spiega come “la valle sia per lo più accessibile anche ai diversamente abili e che si può arrivare attraverso la greenway del Parco dei Colli bergamaschi e con i sentieri che lo attraversano. Muoversi a basso impatto è sempre più importante: sarà presto disponibile una flotta di biciclette ed e-bike a noleggio stazionate nel parcheggio all’ingresso della valle d’Astino, con cui scoprire le nostre bellezze a passo lento e ovviamente a impatto zero”.
Informazioni
I soci volontari Touring impegnati nell’iniziativa Aperti per Voi a Bergamo collaborano all’accoglienza dei visitatori nella chiesa del Santo Sepolcro, nel refettorio e nel chiostro del Monastero di Astino sabato e domenica dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 17.30.