Una boa che assorbe inquinanti dall’acqua: l’ateneo di Udine premiato a Enactus

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Il progetto CH2itO si classifica secondo nel contest tra università che vede in gara idee imprenditoriali sociali e sostenibili. A metterlo a punto un team di otto ricercatori coordinati da Viviana Sinicco

Assorbire le sostanze inquinanti disciolte nell’acqua grazie all’azione di una boa innovativa, in grado di sfruttare le proprietà del chitosano, sostanza naturale fibrosa che si estrae dai gusci dei crostacei e da altri scarti dell’industria ittica. È questo il senso del progetto Ch2itO, realizzato da un team di laureati e studenti dell’Università di Udine, che si è classificato secondo all’edizione 2024 di Enactus Italia, che si è svolta a Roma.

Di cosa parliamo?

La boa innovativa

Il contest consiste in una competizione tra università, con l’obiettivo di premiare le idee imprenditoriali più promettenti tra quelle che hanno un fine sociale e mirato alla sostenibilità. La boa progettata dal team di otto ricercatori dell’università friulana è in grado di assorbire dall’acqua, nello specifico, sostanze inquinanti come il piombo, il mercurio e il cadmio.

La categoria per le startup

A dare ancora più prestigio al risultato c’è il fatto che l’ateneo di Udine ha conquistato per il terzo anno consecutivo il secondo gradino del podio della competizione organizzata da Enactus, network internazionali che organizza attività in 33 Paesi su scala globale con l’obiettivo di investire nella formazione di giovani imprenditori e di trasformare le loro idee in progetti di business concreti e indirizzati a finalità sociali.

Il team 2024

A guidare il team dell’ateneo di Udine nell’edizione 2024 della manifestazione è stata Viviana Sinicco (relazioni pubbliche), affiancata dai colleghi Raouia Ahroud (Economics-Scienze Economiche), Nicole Beltrame (Scienze per l’ambiente e la natura), Karyna Budnyk (Economia Aziendale), Luca Calligaris (Ingegneria Elettronica), Leonardo Borsatti (Ingegneria Elettronica), Michele De Prato (Ingegneria Meccanica) e Marco Sclausero (Diritto per le imprese e le istituzioni). Ad affiancare il lavoro della squadra come mentore di ateneo è stata la docente Raffaella tabacco, insieme alla dottorande Martina Tomasetig, mentre a sostenere la partecipazione del team al contest è stata la Fondazione Friuli.

Al contest può prendere parte una squadra per ogni ateneo. L’obiettivo è presentare un progetto che sia in linea con i 17 sustainable development goals delle Nazioni Unite, presentando un rapporto annuale e un video che sintetizzi l’idea di business. La novità dell’edizione 2024 è stata la sezione dedicata alle idee che potrebbero sbarcare sul mercato nel breve-medio termine. Proprio in questa categoria ha partecipato, tra le startup, il progetto “Blue Zone” dell’Università di Udine, che si era classificato secondo nell’edizione 2023, che è stato presentato dallo studente di ingegneria elettronica Luca Calligaris.

L’attività di Enactus

II contest di Enactus, organizzazione internazionale no-profit dedicata a ispirare studenti universitari a migliorare il mondo attraverso l’azione imprenditoriale, vengono organizzati a un primo livello su scala nazionale: ogni Paese in cui è presente l’associazione organizza la propria edizione, e ogni vincitore parteciperà alla finale mondiale che si tiene annualmente in una sede diversa.