Gabriele Vignati, responsabile commerciale di Next Social Commerce: “Coniughiamo la sostenibilità sociale, economica e ambientale nostra e dei nostri fornitori con la loro capacità di stare sul mercato. Nel B2C e nel B2B”
“Gioosto nasce nel 2019 come spin-off dell’associazione ‘NeXt Nuova Economia per Tutti’, che a sua volta è attiva dal 2011 e nel tempo ha consolidato un’utenza di diversi milioni di persone sui valori dell’economia sostenibile e circolare”. A raccontare come si è sviluppata questa piattaforma e quali sono i progetti per il futuro è Gabriele Vignati, responsabile commerciale della società, sottolineando i valori che sono alla base del progetto fin dalla sua nascita. “Proprio nelle scorse settimane si è chiuso a Firenze il Festival Nazionale dell’Economia Civile, il più importante evento annuale dell’associazione. Per dare un’idea dell’impegno e dei valori di NeXt può bastare dire, ad esempio, il fatto che tra i suoi fondatori c’è professor Leonardo Becchetti, tra i massimi esperti del settore in Italia, docente di Economia politica all’università di Roma Tor Vergata”.
Gabriele, quali sono le caratteristiche principali di Gioosto?
Mettiamo a disposizione di singoli utenti e di aziende un ampio catalogo di prodotti che vengono da realtà che rispettano una serie di precisi criteri di sostenibilità, valutati attraverso il nostro NeXt index ESG. Si tratta di parametri elaborati dal nostro comitato scientifico, suddivisi in sei macroaree, per garantire che i nostri fornitori abbiano alti standard di sostenibilità, dall’aspetto sociale a quello ambientale. Della nostra “squadra” fanno parte, ad esempio, società che producono dando lavoro a detenuti o ex detenuti, o che contribuiscano all’inserimento lavorativo di persone diversamente abili, e che rispettano con attenzione i diritti dei lavoratori. Soltanto per fare un esempio, potremmo citare la linea di prodotti “no-Caporalato”, prodotti dell’agricoltura che arrivano sul mercato con la garanzia che i lavoratori non siano stati vittime del caporalato.
Qual è il ruolo di Gioosto nei confronti dei fornitori e degli utenti finali, che siano privati cittadini o aziende?
Nei confronti del consumatore ci impegniamo a mettere a disposizione una piattaforma che prova a semplificare le informazioni sulle aziende sostenibili, garantire una logistica green che sia in grado di raggiungere in 24h tutti i territori del nostro Paese e un sistema di valutazione dei benefici sociali e ambientali che vengono generati dai singoli acquisti. Quanto ai fornitori e ai produttori, dal momento che si tratta spesso di piccole aziende che non hanno mezzi adeguati per affrontare il mercato, li aiutiamo offrendo loro gli strumenti commerciali e il know-how di cui hanno bisogno, riducendo costi di gestione e promozione del loro valore. In altre parole, cerchiamo di fare un lavoro di commercializzazione di aziende sostenibili, e di essere a nostra volta sostenibili.
In tutto questo contesto ha un ruolo importante anche la sostenibilità economica…
Certo, non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che siamo un’azienda commerciale, che deve essere efficiente. Applichiamo questo ragionamento anche alla politica dei prezzi, rispetto ai quali non possiamo essere “fuori mercato” trasformando i prodotti che proponiamo in beni di lusso. Di certo non possiamo competere con le offerte speciali di alcune catene della grande distribuzione, ma non possiamo nemmeno proporre prodotti a peso d’oro. Il principio, evidentemente, è che il prodotto a prezzi stracciati porta con sé una spesa nascosta in termini ambientali o di tutela delle persone, che comunque saremo costretti a pagare in un altro momento anche se nell’immediato non ce ne rendiamo conto. Perché se da una parte siamo tutti consumatori e stiamo tutti attenti al prezzo, dall’altra siamo anche lavoratori, ed è giusto che i nostri diritti e quelli degli altri siano rispettati e non soccombano di fronte alla competizione.
Se dovessi riassumere in sintesi i vostri valori cosa sottolineeresti?
Il nostro impegno per la sostenibilità va in due direzioni: il rispetto per le persone e il rispetto per l’ambiente. Questo vuol dire inclusione dei fragili, lotta al caporalato, welfare per i dipendenti, attenzione alla qualità delle materie prime, utilizzo di energie rinnovabili e alternative, attenzione al packaging con l’utilizzo di materiali compostabili e riciclabili. In questo quadro il ruolo dei clienti è centrale, perché ci piacerebbe che da consumatori diventassero “consumattori”.
Che progetti avete per il futuro?
Il nostro obiettivo principale è di proseguire nella strada di comunicare al meglio i nostri valori etici nei confronti della nostra community di consumattori, mantenendo il focus sull’efficienza. E poi ci piacerebbe ampliare il nostro raggio d’azione verso l’estero: abbiamo ad esempio già preso contatti con alcune realtà del nord Europa, che operano sul mercato tedesco e scandinavo. Perché i nostri sono valori universali, che non riguardano soltanto l’Italia.
Come siete entrati a far parte della community dei Greeners di Sorgenia?
Credo che l’azienda ci abbia notato per la nostra attività sui social. Così sono nati i primi contatti, e devo dire che si è creata subito la giusta sintonia, sono bastati pochi e brevi colloqui. D’altra parte il progetto Greeners* è molto compatibile con una buona parte dei nostri obiettivi, e per questo è stimolante compiere insieme un tratto di strada.
*la community di Sorgenia fatta di persone come te, che pensano all’ambiente nelle loro scelte quotidiane e vogliono ridurre il loro impatto.