LightUp, i Greeners illuminano i villaggi del Malawi

Scritto da Ettore Benigni
Giornalista

Fabio Piacentini, responsabile commerciale di Piantando partner dei Greeners: “Porteremo lampioni alimentati a energia solare nei piccoli centri del Paese dell’Africa Sud-orientale per contribuire alla sicurezza dei loro abitanti”

La collaborazione tra Piantando e la community dei Greeners di Sorgenia è giunta al secondo anno, e dopo il progetto “Plastic Pull” del 2023, il 2024 è iniziato all’insegna di “Light up”, l’iniziativa che mira a portare i lampioni per l’illuminazione pubblica in alcuni villaggi del Malawi. A fare il punto della situazione è Fabio Piacentini, responsabile commerciale della società benefit certificata Bcorp che opera nel mercato dei partner di sostenibilità.

Fabio, ci racconta intanto qualcosa in più su Piantando?

Ci poniamo l’obiettivo di realizzare iniziative di sostenibilità, in diversi ambiti, per accompagnare le aziende in un percorso che prevede da una parte la realizzazione dei progetti e dall’altra la comunicazione per valorizzarli e dare loro la giusta visibilità, grazie a un reparto di marketing e comunicazione che si mette a disposizione per le campagne. Oltre a questo, naturalmente, forniamo tutti gli strumenti che consentono di certificare ogni azione positiva compiuta e includerla nei bilanci di sostenibilità delle aziende.

Come si è sviluppato negli anni il vostro mercato di riferimento?

Analizzare l’andamento del nostro mercato è particolarmente interessante, perché è la dimostrazione di come il mondo dei partner di sostenibilità si stia ormai avvicinando alla maturità. Oggi siamo di sicuro in un periodo di crescita sostenuta, che fa però seguito a un momento difficile, in cui gli investimenti delle aziende erano calati sensibilmente, probabilmente a causa di investimenti ingenti, soprattutto di grandi aziende, che non avevano ottenuto i riscontri che si attendevano. Questo aveva portato diverse società a tirare i remi in barca per un po’, per impegnarsi nella ricerca di partner che fossero effettivamente concreti, affidabili e trasparenti, in grado di sviluppare progetti mirati e di produrre risultati positivi ed evidenti anche verso i consumatori finali. All’interno di questa cornice Piantando non ha mai cambiato la propria value proposition, non ha mai fatto il passo più lungo della gamba, ma si è concentrata su una crescita armoniosa che ci ha consentito di essere riconosciuti per i nostri standard di qualità elevati.

Come si sta sviluppando la collaborazione con Sorgenia e con i Greeners?

Teniamo molto alla collaborazione con Sorgenia, che dal nostro punto di vista è estremamente positiva, sia per il valore del brand sia per il fatto che è ormai un’azienda riconosciuta per l’attenzione ai temi della sostenibilità. Dopo il primo progetto, “PlasticPull”, che è stato sviluppato attorno al tema del recupero e dello smaltimento dei rifiuti abbandonati su spiagge, strade, parchi e fondali, documentando ogni singolo chilogrammo raccolto, quest’anno abbiamo deciso di puntare su un’emergenza diversa, più attinente alla sostenibilità sociale. Parliamo di “Light up”, iniziativa che abbiamo lanciato poco prima di Natale, e che ha già riscosso un discreto successo.

Come è nata l’idea di Light up?

È nata durante uno dei nostri viaggi in Malawi, dove andiamo un paio di volte ogni anno per costruire pozzi e portare l’acqua nei villaggi che ne sono sprovvisti. In queste occasioni ci siamo resi conto che un altro problema grave di cui soffrono i piccoli centri di questo paese dell’Africa Sud-orientale è la mancanza di illuminazione nelle ore notturne. Abbiamo pensato che se da una parte possiamo sopperire alla mancanza d’acqua costruendo i pozzi, dall’altra possiamo anche fare qualcosa per risolvere il problema della luce. Nei villaggi che abbiamo visitato, infatti, dopo il tramonto le uniche fonti di illuminazione sono i fuochi, pericolosi per le persone e dannosi per l’ambiente. Le ore buie costringono le persone a non uscire dalle loro abitazioni, perché all’esterno non sarebbero al sicuro. Per questo abbiamo pensato di installare lampioni autoalimentati grazie a batterie e pannelli solari, che si accendono al calare del sole. Dall’inizio del 2024 ne abbiamo già messi in funzione dieci, e tra poche settimane faremo un nuovo viaggio per installarne altri dieci.

Di questi due sono stati finanziati dalla community dei Greeners di Sorgenia, che in questo progetto possono investire i loro Green Coin e avere la certezza di come viene utilizzato il loro contributo: geolocalizzare il villaggio e consultare un report che spiegherà nei dettagli tutti gli interventi portati a termine.

Come si inserisce Light up nel complesso dei vostri progetti?

Ne sposa a pieno la filosofia: con le nostre iniziative non ci poniamo l’obiettivo di salvare il Pianeta o di fare rivoluzioni, ma vogliamo dare una risposta a necessità che avvertiamo direttamente. È il caso di “Silva“, nato per ripristinare la biodiversità in alcune aree dell’Abruzzo, di “Plastic Pull“, della realizzazione di pozzi per mettere a disposizione acqua potabile a chi ne ha bisogno, e ovviamente di “Light up“.

Tutto questo serve a migliorare concretamente la qualità della vita delle persone, perché nessuno può salvare il mondo da solo, ma tante piccole azioni individuali possono fare la differenza.

Su cosa state lavorando per il futuro?

Una delle novità su cui stiamo puntando è l’intenzione di ampliare l’aspetto comunicativo dei nostri progetti, puntando in modo sempre più deciso sui social network per dare informazioni sui progetti e sugli ambiti di sostenibilità. A questo stiamo affiancando anche l’aspetto formativo: sempre più aziende, infatti, ci richiedono non soltanto di partecipare a progetti che abbiano un risvolto positivo nel concreto, ma anche di fare formazione ai propri dipendenti tramite piattaforme, moduli, webinar, corsi per i dipendenti. Sulla scia di questa richiesta abbiamo dato vita a Piantando Academy, la piattaforma attraverso la quale mettiamo a disposizione dei nostri clienti percorsi di formazione e webinar tenuti da professionisti della corporate social responsibility.