Maggio 2024 è stato il mese più caldo, con +1.52 gradi rispetto al periodo preindustriale 1850-1900 ma le precipitazioni sono state superiori alla media. Sul lungo periodo previsioni di siccità severa nel Sud e nelle Isole
È un panorama complesso quello che emerge dalle rilevazioni di Drought Central – Osservatorio sulla siccità, la piattaforma realizzata dall’Istituto di Bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche. Se da una parte infatti il mese di maggio 2024 ha registrato temperature record, dall’altra nello stesso periodo il tasso di precipitazioni è stato più alto del solito sia nel contesto europeo sia in quello più ristretto dell’Italia.
Bilancio degli anni passati
Gli anni 2022 e 2023 hanno messo a dura prova l’Italia con periodi di siccità prolungati, soprattutto al Centro-Nord, dove in Piemonte si è registrato un calo del 41% delle precipitazioni rispetto alla media. Questa situazione si è poi capovolta nei primi mesi del 2024, con ondate di piogge intense e concentrate in alcune aree, un fenomeno che, secondo gli scienziati, è sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici.
Un esempio emblematico è la Sicilia, dove la siccità è diventata una condizione quasi permanente, con il rischio di desertificazione in alcune zone. I dati del Sias (Servizio Informativo Agrometereologico Siciliano) mostrano che ad aprile 2024 la media mensile delle precipitazioni in Sicilia è stata di soli 23 mm, contro i 41 mm degli ultimi 20 anni.
Nonostante un leggero miglioramento a maggio, la mancanza di piogge ha avuto conseguenze pesanti, come il piano di razionamento dell’acqua a Palermo, in vigore dal 22 luglio, per tutelare il futuro del servizio idrico nel capoluogo siciliano.
Il quadro complessivo
Stando ai dati messi a disposizione dal sistema satellitare europeo Copernicus il mese di maggio 2024 ha fatto registrare un aumento delle temperature particolarmente alto rispetto alla media del periodo preindustriale che va dal 1850 al 1900, con un +1,52 gradi, che mettono il quinto mese dell’anno in corso nelle condizioni di essere l’undicesimo consecutivo ad aver sforato o pareggiato l’aumento di 1,50 gradi.
Europa a macchia di leopardo
Se si considerano in generale le dinamiche su tutto il territorio europeo, ne scaturisce una situazione di aumento anomalo delle temperature nel Nord del Vecchio Continente, mentre si è assistito a una diminuzione nella penisola iberica settentrionale, nel Centro-Sud della Francia, nel Nord Italia e nella parte est della Grecia.
Quanto alle precipitazioni, a maggio 2024 sono state più alte della media in quasi tutta Europa, tranne che nel Centro-Sud di Spagna e Portogallo, nella Scandinavia e nei Paesi dell’Est.
A essere più interessate dalla siccità negli ultimi due anni, con un allargamento delle aree interessate, sono principalmente Spagna, Grecia, Bulgaria, Romania, Moldavia e Ucraina.
Fino a metà maggio è aumentata anche la presenza di neve: valori generalmente superiori rispetto alla media 2011-2022, con un aumento sensibile nel settore alpino e una diminuzione altrettanto sensibile nell’area appenninica.
Questa situazione ha portato a valori al di sopra della media per il livello di riempimento dei grandi laghi del Nord Italia, con l’eccezione di quello di Como, mentre il quadro peggiora drasticamente al Sud, con gli invasi di Puglia, Basilicata e Sicilia che mostrano livelli di riempimento inferiori rispetto al volume utile di regolazione (dal 30 al 40%).
Le previsioni per i prossimi mesi
Secondo le previsioni di Drought Central le temperature dell’aria tra luglio e settembre saranno destinate ad attestarsi sopra le medie in tutta Europa e particolarmente nei Paesi affacciati sul Mediterraneo e in quelli dell’Europa Orientale. Lo stesso discorso vale per la temperatura dell’acqua del Mediterraneo, mentre le piogge saranno con ogni probabilità inferiori alle medie, in particolare per Spagna e Portogallo.
I dati sulla siccità
I dati dell’osservatorio non hanno evidenziato valori particolarmente critici in Italia nel mese di maggio, anche se il trimestre primaverile ha fatto registrare qualche criticità nelle regioni del Sud e soprattutto in Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. “Sul lungo e lunghissimo periodo – spiega Drought Central – una buona fetta di Sud e isole maggiori risulta colpito da siccità severo-estrema, a cui si aggiungono piccole aree delle regioni settentrionali”. A essere più colpite dalla siccità a maggio sono state in tutta Italia principalmente le aree caratterizzate da colture non irrigue e i prati adibiti a pascolo.
L’impatto sulla vegetazione
Secondo Drought Central, infine, nonostante il fatto che nella prima parte di maggio non si siano registrati stress particolari per la vegetazione e le foreste, con le temperature alte che hanno favorito una ripresa vegetativa precoce, la crisi è particolarmente evidente al Sud se si considerano – come dicevamo – le aree agricole, con valori bassi per la salute della vegetazione per la Sicilia centro-orientale, la costa calabra ionica, la Basilicata orientale, la Puglia e la parte Sud della Sardegna.